La vita di Bebe Vio, giovane schermitrice azzurra, si può definire tutt’altro che semplice. Oggi, sabato 15 ottobre 2016, sarà presente a Dieci Cose, il nuovo show di Rai 1 condotto da Flavio Insinna e Federico Russo. L’atleta è stata infatti colpita dalla meningite quando aveva appena cinque anni, malattia che le provocò una forte necrosi. I medici alla fine le hanno dovuto amputare gambe ed avambracci: il suo futuro sembrava segnato. Eppure Bebe Vio dimostra subito di avere una determinazione che va al di là delle turbolenze della vita. Uscita da scuola, decide di ritornare subito a scuola ed anche di continuare l’attività sportiva, grazie all’uso di una protesi progettata proprio perché possa sostenere il fioretto. E’ qui, in questi momenti, che inizia a formarsi quella che sarà la futura medaglia d’oro delle Paralimpiadi di Rio 2016, dove Bebe ha dimostrato una forte professionalità e preparazione. Le sue sofferenze sono diventate così un punto di forza, certo, anche grazie ai genitori. Proprio in virtù di quanto le è accaduto, nello scorso settembre è diventata testimonial per la campagna a favore della vaccinazione anti-meningite. L’atleta, inoltre, non era stata vaccinata pr quel tipo di meningite, un cruccio che è presente ancora oggi nel padre. In un’intervista di Quotidiano.net, Bebe ha sottolineato come sia importante vaccinarsi: “facciamola questa cavolo di vaccinazione e non diamo retta a chi dice che ci sono problemi. A volte anche voi giornalisti raccontate storie di questo genere, ma la verità è che la vaccinazione è determinante”. Il prossimo martedì, invece, Bebe Vio sarà ospite di Barack Obama presso la Casa Bianca, al fianco di Matteo Renzi.
Nasce a Venezia nel marzo del ’97: Bebe Vio è oggi una vera e propria donna, con un viso ancora angelico ed una forza senza pari. Questo è il dono che le ha fatto la meningite che l’ha colpita fin da bambina e che le ha permesso negli anni di pensare a tutti quei bambini che, come lei, hanno subito delle amputazioni. L’atleta, assieme alla famiglia, forma infatti nel 2009 la onlus art4sport, dove aiuta i piccoli atleti ad integrarsi nella società proprio grazie allo sport. Quest’ultimo è poi il sale della sua vita, parte integrante della sua esistenza, tanto che nonostante le menomazioni fisiche, Bebe Vio continua l’anno successivo alla scoperta della malattia ad impegnarsi nella scherma a livello agonistico. La prima gara ufficiale avviene infatti nel 2010 a Bologna, uno step che le permette poi di conquistare l’anno dopo il titolo di campionessa per la categoria Under 20. Bebe Vio supera questo traguardo in pochi mesi, conquistando il podio italiano come campionessa assoluta ed estendendo la nomina a livello europeo nel 2014. In questi anni, partecipa anche come tedoforo ai giochi Paralimpici di Londra, fino alla vittoria assoluta del 2016, conquistata sia nella categoria individuale che a squadre, dove fa conquistare al suo team la medaglia di bronzo.