“Che tempo che fa” è una celebre trasmissione televisiva che Fabio Fazio conduce con garbo e professionalità da più di tredici anni. Lo schema del programma è piuttosto lineare: il presentatore savonese ad ogni puntata accoglie diversi personaggi rilevanti per l’opinione pubblica italiana ed internazionale. Raramente, però, ha potuto vantare ospiti del calibro di quello che siederà nel salotto di Rai Tre nella sera di domenica 16 ottobre: si tratta di Renzo Piano, archi-star italiana che con le sue opere urbanistiche è riuscito a diventare uno dei grandi protagonisti dell’architettura internazionale contemporanea.
Renzo Piano è nato a Genova, il 14 settembre del 1937 in una famiglia di costruttori edili. Frequenta il prestigioso Liceo Classico Giuseppe Mazzini e, dopo aver conseguito il diploma, si trasferisce a Firenze per studiare Architettura, perfezionando poi i suoi studi presso l’ateneo Milanese dove si laurea nel 1964 con un punteggio di 100 centesimi (al tempo la votazioni era differente di come non fosse oggi). Già durante la frequentazione universitaria, Piano si presta a collaborare con diversi studi piuttosto affermati, come quello di Franco Albini. Non contento decide di andare come uditore al Conservatorio Nazionale delle Arti e dei Mestieri, partecipando ai seminari tenuti da Jean Prouvé. Ottenuto il titolo si inserisce nell’attività paterna ed inizia a firmare le prime commesse: la sua Genova, però, non gli basta più e Renzo Piano decide di accettare un incarico di insegnamento presso una prestigiosa scuola londinese. È nella capitale inglese che conosce Richard Rogers, facendo uno degli incontri professionali che segnerà per sempre la sua vita professionale. In compagnia di Rogers e di Gianfranco Franchini, Piano decide di partecipare ad un concorso di levatura internazionale indetto per realizzare il Centro Georges Pompidou, istituzione culturale sita nel centro di Parigi nata con l’intento di sviluppare la fruizione dell’arte moderna e contemporanea. Inaspettatamente i giovanissimi membri dello studio riescono a sbaragliare la concorrenza di architetti ben più celebri e quotati di loro: la loro prima opera è uno dei monumenti più significativi dell’architettura contemporanea. L’idillio con Rogers dura, però, solo una manciata d’anni: già nel 1977 i due architetti si ritrovano separati dal desiderio di percorrere altre vie. Nel 1981, Piano dà vita al “Renzo Piano Building Workshop”, il più celebre studio di architettura italiano e divide la sua professione tra Italia, Francia e Stati Uniti d’America.
La sua Genova, però, non la dimentica mai e nel 1988 riceve dal comune il compito di riqualificare il Porto Antico della città, zona poco conosciuta persino dagli abitanti della città ligure. Probabilmente è proprio questo il suo progetto più noto nel nostro Paese, quello per cui tutti gli italiani iniziano a conoscere questo straordinario, rigoroso, brillante architetto. La sua voglia di dare vita a luoghi sempre più belli e fruibili dal cittadino lo portano a progettare e a realizzare opere indimenticabili come il celebre “Auditorium Parco della Musica di Roma”, il “The Shard” di Londra e l’area “Postdamer Platz” di Berlino. I suoi meriti sono talmente elevati e riconosciuti che nel 2013 l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Senatore a vita, la massima onorificenza riconosciuta nel nostro Paese. Sicuramente Fabio Fazio non perderà occasione per parlare con lui di gestione del territorio e di bellezza, due dei temi da sempre più cari al pubblico di “Che tempo che fa”