Le novità inserite da Frank Spotnitz nella serie tv “I Medici – Masters of Florence” non sono piaciute allo storico dell’arte Philippe Daverio. L’autore dello script ha rivelato di essersi preso alcune “licenze” nella costruzione della serie, ma questa scelta è stata aspramente criticata dallo scrittore, secondo cui “non è permesso falsificare la storia”. Philippe Daverio dopo aver preso visione dei primi due episodi della serie “I Medici” ha dichiarato a TvTalk: “Offrire ai giovani un’immagine così da paccottiglia di un passato glorioso è un crimine contro i beni culturali”. Lo scarso rispetto della storia ha infastidito lo storico dell’arte, che ha criticato anche la scelta dei colori, troppo scuri rispetto a quelli dell’epoca, dove le case e gli abiti erano colorati. La critica di Philippe Daverio nei confronti de “I Medici” è stata molto feroce. Forse anche un po’ esagerata considerando che Spotniz non ha mai fatto mistero delle “licenze storiche”?

Boris, la serie spietata prodotta dal 2007 al 2010, ha “previsto” la realizzazione de “I Medici – Masters of Florence“? Da qualche giorno in rete sta circolando un video nel quale Piero Sermonti interpreta “il principe” Niccolò Macchiavelli. La serie, che prendeva in giro il mondo della fiction italiana, ha avuto un’intuizione che si è trasformata in una sorta di “premonizione”, perché su Raiuno pochi giorni fa ha debuttato il kolossal internazionale in costume. I fan di Boris, come riportato da Vanity Fair, se ne sono accorti e, dunque, hanno segnalato la coincidenza. E allora la domanda sorge spontanea: gli autori di Boris sono dei veggenti o la fiction italiana è prevedibile? Del resto una somiglianza è stata trovata anche per The Young Pope, la serie televisiva di Paolo Sorrentino trasmessa da Sky. C’è un video anche su questa coincidenza: Piero Sermonti, travestito da giovane sacerdote, saltella per i prati con la tonaca al vento.

I Medici – Masters of Florence” può essere considerato un bello spettacolo… a metà. La serie televisiva di Raiuno continua a dividere: c’è chi evidenzia il successo degli ascolti e chi, invece, avanza molte critiche. Si parte dal titolo stesso della serie: non è stata condivisa, ad esempio, la scelta del termine “masters”, risultato molto ambiguo. I Medici sono diventati “signori” di Firenze nel 1512, dopo il ritorno della famiglia dall’esilio. Ma il termine non può essere nemmeno tradotto con la parola “padroni”, perché Giovanni di Bicci e Cosimo di Giovanni furono “padrini”, non malavitosi. Quale messaggio allora vuole veicolare il titolo in inglese? E’ questo l’interrogativo di ToscanaOggi, secondo cui la corretta ricostruzione dei fatti non c’è. I toscani allora possono consolarsi con le grandi interpretazioni e i paesaggi splendidi che attireranno nuove schiere di turisti.

Martedì 25 ottobre 2016, andranno in onda sulla rete ammiraglia di Casa Rai altri due episodi de “I Medici”, la Fiction Tv che durante il corso della prima puntata ha conquistato il pubblico portandosi a casa ascolti televisivi davvero da record. Il cast autorevole e l’impronta visibilmente americana hanno conquistato i telespettatori amanti delle Fiction di carattere storico e quindi, il secondo appuntamento è atteso esattamente quanto il primo. Il primo episodio della seconda puntata d’intitola “La peste” e si aprirà con la famiglia dei Medici rifugiata in campagna per scampare all’epidemia che sta mietendo vittime a Firenze. Il secondo episodio s’intitola “Il giudizio”. Nel frattempo, parlando proprio di giudizi, mentre il pubblico ha gradito, alcuni critici e discendenti della dinastia della famosa famiglia sembrano non avere apprezzato tanto da volere denunciare la Rai perché la serie è stata considerata violenta nella descrizione scorretta dei Medici etichettati quasi come usurai e assassini: come andrà a finire?

I Medici – Masters of Florence spaccano l’Italia a metà: la serie televisiva di Raiuno ha riscosso molto successo a livello di ascolti, ma i telespettatori si sono divisi sui giudizi. Luci e ombre: il successo sembra essere legato al fatto che forse è facile specchiarsi in questa vecchia storia. “Tutti pazzi per i Medici in tv perché l’Italia è ferma al ‘400“: è questa, ad esempio, la tesi de Il Giornale,  secondo cui, però, I Medici non è un un capolavoro: “Non vale Il trono di spade e forse neppure I Borgia. Non basta Dustin Hoffman“. Il fatto che otto milioni di italiani si siano fermati su Raiuno per seguire la prima puntata de I Medici è un risultato importantissimo per la Rai. Durissima la recensione di Rolling Stone, secondo cui “è l’ennesima patetica fiction della Rai“. L’infedeltà storica non è stata criticata dal giornale, che anzi ha apprezzato il tentativo di regista e autori di provare a realizzare qualcosa di diverso. I problemi sono altri e vengono citati da Rolling Stone: struttura non seriale, “fotografia imbarazzante, interpretazioni sciatte, una regia che non si impone, e un doppiaggio inutile, pasticcione“. Si tratta allora di un successo a metà della Rai? Forse I Medici non è la migliore serie televisiva italiana, ma la televisione pubblica ha fatto un passo in avanti. Forse il problema è che il pubblico si è accontentato, perché consapevole di non potersi aspettare una rivoluzione completa da parte della Rai?