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In attesa della puntata di stasera di Chi l’ha visto, durante la quale sarà affrontato il caso di Guerrina Piscaglia, nella puntata di oggi di Pomeriggio 5 è intervenuto in esclusiva l’avvocato di Padre Graziano, Riziero Angeletti. Il legale ha rivelato un momento di condivisione del dolore da parte del suo assistito con Papa Francesco, nel corso della giornata di ieri. Il Santo Padre ha telefonato a Padre Graziano chiedendogli ciò che lui aveva da dire e non ciò che la gente dice da ormai due anni. “Hanno pregato insieme, hanno condiviso un momento di dolore e si è riservato di chiamarlo in una prossima occasione”, ha rivelato in anteprima l’avvocato. Il frate accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, al telefono con Papa Francesco ha confermato ciò che avrebbe sempre detto finora, ovvero non solo di essere innocente e di non aver ucciso la donna di Ca’ Raffaello, ma anche di non aver avuto il suo telefono, di non aver commesso nessun reato e di non sapere neppure dove sia in questo momento Guerrina.



Il caso di Guerrina Piscaglia sarà affrontato questa sera nel corso della puntata in diretta su Rai 3 all’insegna della trasmissione Chi l’ha visto. La conduttrice Federica Sciarelli commenterà le fasi finali del processo a carico di Padre Graziano, unico imputato e condannato a 27 anni di reclusione con sentenza della corte d’Assise di Arezzo che ha così confermato la richiesta avanzata dalla pubblica accusa. Ma qual è stata la reazione della difesa del frate congolese e dello stesso presunto assassino di Guerrina Piscaglia? Come riporta il sito Blitz Quotidiano, l’avvocato Rizzieri Angeletti ha commentato la sentenza asserendo: “E’ solo il primo passo: si tratta del primo grado di giudizio e faremo appello”. Nonostante l’esito a scapito del suo assistito, il legale si è detto ugualmente soddisfatto per quel che riguarda la propria linea difensiva riferendo la reazione di Padre Graziano. Il religioso congolese non avrebbe voluto commentare la sentenza. Al momento della lettura del dispositivo è apparso però molto provato e con gli occhi lucidi.



Il corpo di Guerrina Piscaglia resta il grande giallo che nei giorni scorsi è stato caratterizzato dall’arrivo della sentenza di condanna a carico di Padre Graziano. Il prete di origine congolese, accusato di omicidio e occultamento di cadavere della donna misteriosamente scomparsa il primo maggio 2014, è stato condannato dalla Corte d’Assise di Arezzo a 27 anni di reclusione, sebbene il corpo della vittima non sia mai stato trovato. Su questo aspetto la sua difesa ha puntato l’intera strategia, senza tuttavia riuscire a convincere i giudici della corte. Una sentenza, quella che ha condannato il presunto assassino di Guerrina Piscaglia, giunta nel giorno del 52esimo compleanno della donna ma che ha soddisfatto solo in parte la sua famiglia, come riporta il sito Blitz Quotidiano. “Un po’ di giustizia è stata fatta, ma vogliamo sapere dove si trova il corpo di Guerrina”, ha dichiarato Loredana Piscaglia, sorella della vittima. La donna ha rivolto ancora una volta il suo appello al religioso condannato, al fine di dire la verità. Un appello rinnovato subito dopo l’ultima udienza decisiva anche dal marito di Guerrina, Mirko Alessandrini. “Vogliamo portarla a casa. Non si può vivere una vita così, senza sapere niente”, ha aggiunto la sorella. Il caso sarà affrontato anche nel corso della trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto, nella nuova puntata di stasera.



Il caso di Guerrina Piscaglia continua a tenere alta l’attenzione dei media e della popolazione italiana in genere. Dopo due anni dalla scomparsa, avvenuta il 1 maggio, sono ancora molti i punti oscuri dell’intera vicenda. Padre Gratien intanto, accusato di omicidio ed occultamento di cadavere, è stato condannato a 27 anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Arezzo. Il religioso non si arrende e dopo una lunga fase iniziale di silenzio, continua a proclamarsi innocente e ricorrerà in appello. Questa sera, mercoledì 26 ottobre 2016, Chi l’ha visto ritornerà ad occuparsi del caso, ripercorrendo tutte le tappe della triste vicenda. Che fine ha fatto Guerrina Piscaglia? Nei tanti mesi di indagine, le autorità hanno usato ogni mezzo, compresi i cani molecolari, per risalire agli ultimi spostamenti della donna, non riuscendo tuttavia ad arrivare ad una svolta. Diversi i punti a sfavore di Padre Gratien, dal cellulare di Guerrina, trovato in suo possesso, alle migliaia di sms che i due si scambiavano fino al giorno della scomparsa della donna. E infine anche la figura del famoso zio Francesco, quest’uomo che avrebbe aiutato Guerrina Piscaglia ad allontanarsi dal paese, perché decisa a troncare il matrimonio con il marito Mirko. Per i giudici non ci sono dubbi sulla colpevolezza del sacerdote congolese e che avesse una relazione con la vittima. Il movente passionale del delitto è sempre stato evidente agli occhi degli investigatori, mentre la difesa ribadisce che Padre Gratien è innocente e che il mancato ritrovamento del cadavere di Guerrina Piscaglia è una prova che non si possa avere a certezza della colpevolezza del religioso.