In Gran Bretagna, preceduta da annunci e persino da una dimostrazione ufficiale, da poco più di una quindicina di giorni è finalmente in circolazione la nuova banconota da 5 sterline. Scommettiamo 10 sterline che non sapete dire dove sta la novità? Visto che il tempo è denaro, vi diamo noi la risposta: la nuova banconota è pensata, elaborata e realizzata in materiale plastico e – pensate un po’ – è resistente all’acqua.
A tutt’oggi la distribuzione in Inghilterra e Galles è ancora limitata e occorrerà del tempo prima che il biglietto trovi spazio nei portafogli di tutti i britannici. I primi a distribuire le banconote sono stati i bancomat di Londra, Manchester, Birmingham, Leeds, Hull e Cardiff. In queste città i fortunati possessori di queste banconote in polimeri hanno immortalato il loro primo prelievo scattando selfie in cui si ritraggono in pose… plastiche di sicuro effetto.
È facile prevedere che questa fondamentale modifica porterà a un probabilissimo cambio di abitudini nei gesti quotidiani. Immaginiamo le mamme, prima di pranzo, con i figli più grandi: “Mi raccomando ragazzi, andate a lavarvi le mani, che è pronto. E già che ci siete, lavate anche le banconote che avete nel portafoglio: chissà quante mani zozze le hanno toccate prima di voi!”. Oppure al marito: “Metti i pantaloni da lavare vicino alla lavatrice. E lascia pure il portafoglio, così darò una sciacquata anche ai soldi”.
Anche i classici modi di dire subiranno variazioni. Non si potrà più affermare, parlando di svalutazione, “ormai il denaro è carta straccia”. In compenso, molte persone, pensiamo soprattutto agli anziani, troveranno nuovi modi di nascondere il loro gruzzolo in casa, racchiudendolo in una bottiglia dell’acqua oppure del latte. O magari dentro a una scurissima Guinness.
Il Governatore della Bank of England, Mark Carney, ha dichiarato che i nuovi biglietti saranno più puliti, più sicuri e più resistenti. Abbandonata la trama cartacea ricavata dal cotone come le banconote del passato, le nuove saranno illustrate sul fronte, come per ogni altra moneta o banconota del Regno Unito, con il volto immutabile e rassicurante di Sua maestà la regina Elisabetta, mentre sul retro comparirà il ritratto di Winston Churchill, in omaggio al primo ministro vincitore della Seconda guerra mondiale, accompagnato dalla celebre frase che pronunciò in Parlamento il 13 maggio 1940: “Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore”.
“Caspita! Le stesse cose che ho da offrire io agli italiani nel 2017!” ha esclamato Matteo Renzi appena avuta notizia della nuova banconota da 5 sterline. E da palazzo Chigi hanno subito telefonato alla Bce per proporre di stampare la stessa citazione di Churchill sulle banconote da 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 centesimi e quelle da 1 e 2 euro. Ma non esistono? Appunto: l’Italia vorrebbe introdurle dal prossimo anno, però utilizzando un altro polimero, più trasparente e altrettanto impermeabile come la plastica: il cellophane.
Pensateci bene: le banconote realizzate con questo materiale a base cellulosica sarebbero sottilissime e flessibilissime, a tal punto che potrebbero essere usate per avvolgere salumi, formaggi, carne e uova acquistati dallemassaie, fungendo nel contempo da monete con cui dare il resto. Una volta arrivati a casa, poi, si “s-cellophanerebbero” i prodotti senza buttare il packaging (con evidenti vantaggi in termini ecologici). Ma c’è un problema: l’Italia deve convincere Francia e Germania, che per sostenere le industrie siderurgiche tedesca e francese vorrebbero lanciare in tutta Europa le banconote da 1.000 euro in acciaio inox (un maxi-taglio su cui anche il nostro Governo è d’accordo, anche se preferirebbe che venissero realizzate utilizzando pannelli in cartongesso da 1,2 metri per 2, soluzione utile per ridare fiato alle nostre, oggi sofferenti, imprese edili).
Ma torniamo con i piedi per terra, cioè alla banconota da 5 sterline in plastica. Gli esperti l’hanno definita difficilmente contraffabile. Eppure un anonimo falsario, che si è celato dietro lo pseudonimo di Marco Franco Patacca, ha così commentato su una pagina Facebook dedicata alla nuova moneta: “Noi artisti della copia perfetta siamo così polivalenti e polimorfi, che non ci faremo arrestare da qualche polimero di nuova concezione, fosse anche il polivinilpirrolidone, né dalle vecchie polizie europee e tanto meno dalle nuove tecniche di stampa dei Poligrafici di Stato. Non siamo mica dei poli… pardon, dei polli!”.