Oggi giovedì 6 ottobre ai botteghini italiani è in uscita il film di genere thriller Mine prodotto dalla casa cinematografica The Safran Company in collaborazione con la Roxbury, la Sun Film e la Mine Canarias. La distribuzione è ad opera della Eagle Pictures per una pellicola che presenta una durata di circa 106 minuti con Fabio Guaglione e Fabio Resinaro alla regia. Peraltro i due registi di questa pellicola molto intensa, ne hanno anche scritto il soggetto e la sceneggiatura, il montaggio è stato realizzato da Matteo Santi in collaborazione con lo stesso Fabio Guaglione e Filippo Mauro Boni, le musiche sono state composte da Andrea Bonini, mentre la scenografia è stata scelta da Mani Martinez. Da segnalare nel cast la presenza del principale protagonista Armie Hammer, insieme a Annabelle Wallis, Tom Cullen, Clint Dyer, Juliet Aubrey e Geoff Bell. Armie Hammer è un volto piuttosto conosciuto per il pubblico italiano avendo recitato nella serie Veronica Mars, in quattro episodi di Gossip Girl e nei film The Social Network di David Fincher, Operazione UNCLE e Animali notturni di Tom Ford.
Siamo in Afghanistan in piena missione umanitaria. Qui un uomo di nome Mike Stevens (Armie Hammer) è un soldato che insieme ad altri suoi colleghi si è recato in questo posto di guerra per dare il proprio contributo. Un giorno, dopo una delle tante missioni giornaliere, sta per fare ritorno al campo base. Il tragitto che lo conduce al campo è tortuoso e molto pericoloso, Mike è inoltre molto stanco per il lavoro fatto e quindi senza neanche accorgersene, mette il piede su di una mina antiuomo. In quel preciso istante al soldato Mike si gela il sangue, è pienamente cosciente che se vuole avere salva la vita non può assolutamente muoversi, deve rimanere immobile altrimenti la mina antiuomo salterà in aria e con lei lo stesso Mike. Il pensiero di essere così vicino alla morte gli incute una profonda paura e terrore, tutta la sua vita e i momenti più significativi della sua esistenza gli tornano alla mente. Nello stesso momento, però, sa che non può e non deve lasciarsi andare. Inizia così a prendere coscienza di dover rimanere immobile per tutto il tempo necessario affinché arrivino i soccorsi e possano salvarlo. Intanto passano le ore, e Mike sente sempre di più la stanchezza fisica di dover rimanere completamente immobilizzato. Oltre a questa naturale ed ovvia fatica, il soldato Mike deve sopportare una enorme pressione emotiva e psicologica che da un lato lo spinge a continuare a rimanere immobile quasi ai limiti della sopravvivenza e dall’altro lo invoglia a lasciarsi andare. Sarà per Mike una dura battaglia con se stesso.