Lo storico quiz di Mike Bongiorno, riproposto da Fabio Fazio su Rai 3, ha scelto due innovazioni principali che rivitalizzano il concept originario dei primi anni ’70: la materia vivente e la scelta di utilizzare un’attrice emergente del cinema italiano diversa come valletta per una sera. La puntata di oggi vede come assistente del conduttore savonese Silvia D’Amico. La ragazza, classe 1981, è sicuramente più di un elemento decorativo e saprà essere un’ottima spalla con la sua verve combattiva, dimostrata in ruoli di tutto rispetto in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Romana verace, legatissima al paese natale di Torrevecchia, la ragazza stupisce nelle recenti dichiarazioni pubbliche per riferimenti che rimandano a una romanità perduta. In una recente intervista al Corriere della Sera ha confessato di essere stata nutrita dalla nonna fin dall’infanzia all’ascolto delle canzoni di Gabriella Ferri, alla visione dei film di Sordi e a una venerazione per Franco e Ciccio. Il suo è un amore fortissimo per la sua città in cui mira a cercare ogni giorno la bellezza spirituale e fisica di luoghi e persone.
Il suo destino di attrice si riflette anche nel nome. L’assonanza con la più famosa scuola di arte drammatica romana, la Silvio D’Amico, è stata profetica per spingere la giovane Silvia allo studio della recitazione proprio in quell’istituto. Il suo talento misurato ha avuto come primo mentore Carlo Cecchi, uno dei nomi di punta del teatro moderno italiano. Silvia afferma di aver imparato molto da quell’esperienza: “La pratica sul campo vale dieci anni di scuola”. Un’altro degli incontri capace di cambiarle la vita è stato con Giuseppe Piccioni, tra i suoi film più recenti il fortunato “Giulia non esce la sera”, che con “Il rosso e il blu” (2012) le regala l’esordio cinematografico da coprotagonista. La sua carriera è ancora agli inizi, ma Silvia è capace di offrire intensità e corpo alle sue performance in “Anni felici” (2013), di Daniele Luchetti e “Fino a qui tutto bene” (2014), di Roan Johnson dove dimostra la sua vocazione all’esuberanza duttile in un ruolo trasgressivo che la mette a nudo senza filtri. In questa commedia a basso budget ma di grande successo al botteghino, il suo volto diventa lo specchio fragile di una ragazza insicura, le cui debolezze vengono nascoste sotto l’immagine scanzonata e poco edificante di una seduttrice seriale. Quest’esperienza da lei definita “totalizzante” su varie riviste e a Vanity Fair, la rende riconoscibile al grande pubblico ma è il ruolo della poliziotta in “Squadra antimafia – Il ritorno del Boss” (2016) ad imporla nel panorama televisivo come una stella in ascesa.
La ragazza di Torrevecchia non fa mistero al settimanale Grazia della sua vita privata e della sua relazione con Alessandro, ispettore di produzione conosciuto sul set cinque anni fa: “Alessandro ed io siamo cresciuti insieme e continuiamo a camminare spalla a spalla. Abbiamo gli stessi ritmi, a volte passiamo la notte sul set, capiamo le nostre difficoltà reciproche e ci sosteniamo a vicenda. È molto bello, mi dà forza anche se è un po’ presto per mettere in cantiere dei figli e ricreare la famiglia meravigliosa in cui sono cresciuta”. Voci di corridoio la vogliono spavalda e intraprendente, con un debole per Paolo Sorrentino e Xavier Dolan che definisce “un giovane canadese che non ha paura di rischiare”. Si sente un po’ naïf nei look che le fanno indossare, ma non ha mai paura di osare un equilibrio di stili e personalità in grado di fare bella mostra sui red carpet più glamour, come alla recente Mostra Cinematografica di Venezia dove ha concorso già due volte nonostante la sua giovane età, in “Non essere cattivo” (2015) di Claudio Caligari e in “Orecchie” (2016) di Alessandro Aronadio. Non vive male il rapporto con la fama che per lei è stato “graduale”, come accenna in un’intervista su Vogue: “Dovessero iniziare a fermarmi più spesso per strada mi farà solo piacere”. La sua partecipazione a Rischiatutto sarà sicuramente il corollario di una carriera lanciata che non accennerà a cadute di tono. Silvia D’Amico non è solo bellissima e chi la giudica solo una bella presenza resterà sopreso.