Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai, ha commentato sul sito dell’emittente il grande successo ottenuto dalla fiction con Marco Giallini, Rocco Schiavone. È stato un grandissimo successo che ha visto Rai Due chiudere la fascia del prime time come prima rete. Un dato confermato dall’andamento eccezionale della curva degli ascolti che da una partenza del 7% ha raggiunto nella fase conclusiva uno share pari al 19%”, ha commentato Ilaria Dallatana, direttrice di Rai Due. “In un panorama globale in cui la qualità delle serie Tv è diventata sempre più sfidante – ha dichiarato Antonio Campo Dall’Orto a Rainews – e ha portato il pubblico a desiderare narrazioni più complesse e ambiziose, anche in termini di linguaggi visivi, la nostra decisa volontà di allargare il perimetro della nostra proposta fiction sta ottenendo confortanti risultati”. Effettivamente le ultime fiction targate Rai hanno subito un salto di qualità rispetto a quelle del passato, e anche Rocco Schiavone non fa che confermarlo.



La puntata dell’11 Novembre di Rocco Schiavone è stata commentata sui social network. Nonostante le polemiche sollevate in giornata da Calderoli, Gasparri e Quagliariello per il fatto che il protagonista fa uso frequente di cannabis, il pubblico è rimasto coinvolto dalle vicende del vice questore romano trasferito ad Aosta a causa di un’ingiustizia. I commenti sono molto positivi: il secondo episodio – La costola di Adamo – è piaciuto più del precedente che comunque aveva fatto degli ascolti altissimi. Marco Giallini, come al solito è molto apprezzato nell’interpretazione, forse perchè il carattere di Schiavone è simile a quello dell’attore? L’unica parte criticata è il pugno in faccia al possibile assassino perchè essendo un esponente delle forze dell’ordine non dovrebbe abusare della sua posizione commettendo il reato di violenza contro qualcuno. La curiosità forse più interessante è quella che alcuni spettatori hanno iniziato a seguire la fiction dopo le accuse di Gasparri, che hanno incentivato la visione di un prodotto apparentemente controverso.



La seconda puntata di Rocco Schiavone era tratta dal secondo romanzo della serie di Antonio Manzini ed è intitolata La costola di Adamo. Il vice- questore romano che non si riesce ad ambientare ad Aosta a causa dell’ingiusto trasferimento si è trovato davanti ad un caso di un’attualità incredibile, la violenza domestica prima ed il femminicidio poi. Ester Baudo è stata trovata impiccata nella sua abitazione con un furto simulato. Ma il vice questore Rocco Schiavone non crede nemmeno per un minuto alla storia del suicidio ed inizia ad indagare sospettando del marito della vittima. Le indagini lo porteranno a pensare che è proprio lui il carnefice della donna che già in passato l’aveva mandata all’ospedale più di una volta. Una volta arrestato però la migliore amica della vittima consegna a Rocco un diario nel quale le due donne avevano progettato il delitto perfetto e così il vice questore comprende che quello di Ester è stato davvero un suicidio. Tuttavia nonostante questa scoperta, Schiavone decide di cancellare l’unica prova che provava quello che era successo in realtà perchè riteneva comunque il marito il responsabile morale de suicidio di Ester. Il modo di operare di Rocco Schiavone è molto controverso: è una persona come tante altre per molti aspetti, soprattutto per le sue debolezze come la passione smodata per le donne, infatti ne ha due: la moglie e l’affascinante Nora, tuttavia è anche molto attratto dalla collega Caterina ed in caso da altre figure femminili varie ed eventuali. Poi è un vice questore che fuma cannabis, cosa che è stata criticata anche da alcuni politici italiani come cattivo esempio. Per finire arrivano gli aspetti da super eroe: Rocco Schiavone è uno che si fa giustizia da solo e spesso non ha remore ad assestare un pugno a chi se lo merita, ma il vice questore alle volte fa anche le veci del giudice trattando e decidendo se e chi deve essere sottoposto a giudizio , scegliendo in base ai suoi principi etici.

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