Durante la puntata di oggi de La Vita in Diretta si è parlato della vicenda di Maria Rita Tomasoni, la 52enne di Novara uccisa all’interno della sua villetta. Come riportato dalla trasmissione di Rai Uno, la Tomasoni si è affacciata dalla finestra per chiedere aiuto: ma chi è stato ad assassinarla? Un vicino di casa, intervistato dall’inviato de La Vita in Diretta, ha dato qualche elemento in più su cui riflettere:”Qui veniva una macchina. Non posso garantirlo, ma ogni tanto veniva una Punto grigia. Io scherzando le dicevo che veniva l’amante ma lei mi disse che era il fratello. Dissidi in famiglia? Cosa vuole, chi non ha avuto mai un disguido in famiglia? Il marito è una persona molto mite, un bonaccione, un ragazzo che dove lo metti sta. Se ci fosse stata una lite si sarebbe difesa, perché aveva un carattere ribelle, non accettava imposizioni. Si accendeva anche per nullla. Cosa mi auguro? Che Maria Rita abbia giustizia, io le voglio bene”.
, la 52enne di Novara uccisa nella sua villetta posta all’interno del rione Bicocca, potrebbe essere stata uccisa per soldi. Gli investigatori che da giorni stanno indagando sul delitto della donna, come riportato da La Stampa, stanno cercando di stabilire in primo luogo la cifra conservata in casa dalla Tomasoni e dal marito Daniele Pasquali, ma sono proprio i dubbi di quest’ultimo, incapace di stabilire con certezza se i risparmi custoditi in casa siano effettivamente 10mila euro come ipotizzato in un primo momento, a complicare il lavoro degli inquirenti che stanno tentando di accertare un eventuale ammanco di denaro. E proprio sull’economia della famiglia dovrà fornire ulteriori chiarimenti il coniuge della donna, soprattutto se sarà confermata la versione secondo cui il Pasquali, addetto al cimitero, era solito rientrare a casa per accertarsi che la moglie non avesse acceso le luci o i riscaldamenti. Nella differenza tra una famiglia parsimoniosa e l’ossessione per il risparmio potrebbe celarsi il nome dell’assassino di Maria Rita Tomasoni.
Il delitto di Maria Rita Tomasoni, avvenuto a Novara lo scorso 9 novembre, è ancora avvolto nel mistero. Negli ultimi giorni gli inquirenti hanno interrogato il marito Daniele Pasquali, addetto al cimitero, con cui la vittima aveva spesso delle liti riguardo ai soldi, alla ricerca di qualsiasi indizio possa portare alla soluzione dell’omicidio di Novara. Le quaranta coltellate, il fatto che la vittima abbia aperto al suo assassino senza esitazioni, fanno credere che la donna potesse conoscere l’aggressore. Secondo alcune voci, riporta La Repubblica, sarebbero spariti dalla villetta degli orrori anche 2 mila euro in contanti. Oggi, martedì 15 novembre 2016, La vita in diretta approfondirà il caso grazie ad un servizio trasmesso in studio. Maria Rita Tomasoni potrebbe essere stata uccisa da un parente o da qualcuno molto conosciuto nella sua cerchia familiare: è questo il punto che trova in accordo gli inquirenti che stanno indagando sulla tragedia. Secondo i fratelli della vittima e la madre, Elisabetta Panetti, sarebbe inoltre da escludere la rapina come movente dell’omicidio. “Un ladro non l’avrebbe uccisa così”, ha sottolineato la donna, “sarebbe scappato e basta”. La coppia teneva in casa tutti i soldi guadagnati, per via del pensiero, soprattutto di Pasquali, che fosse il posto più sicuro per custodire i propri risparmi. Maria Rita Tomasoni, era inoltre invalida, un bersaglio “facile” per chiunque volesse introdursi nella villetta. La donna è morta il giorno seguente all’aggressione, dopo svariate ore in cui ha lottato con tutte le sue forze. Le sue condizioni di salute, aggravate da malattie pregresse, si sono aggravate nonostante l’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta subito dopo l’arrivo dei soccorsi.