“Sensazioni, emozioni, dettagli…il nostro lavoro è tutto qui”. Sono queste le parole che Rocco Schiavone pronuncia parlando con i suoi colleghi nel video promo della prossima puntata della fiction con Marco Giallini nel ruolo del vicequestore creato dalla mente di Antonio Manzini. Nell’episodio che vedremo in onda mercoledì prossimo Schiavone dovrà risolvere il caso di una ragazza scomparsa che probabilmente è stata rapita: per farlo non andrà però per il sottile e i suoi nuovi colleghi non si faranno problemi a definirlo “pazzo”. nel frattempo però il vicequestore si abbandonerà anche alla passione con una donna dai capelli rossi. Clicca qui per vedere il video promo della prossima puntata di “Rocco Schiavone”.
Tra coloro che ieri non si sono persi la terza puntata di Rocco Schiavone in onda su Rai Due c’è anche anche Ernesto D’argenio, che nella fiction interpreta Italo Pierron. In un video pubblicato sulla pagina Facebook dedicata alla serie diretta da Michele Soavi e ispirata ai romanzi di Antonio Manzini lo vediamo rivolgere un messaggio ai telespettatori: “No ma dico seriamente…come si fa a non amare Rocco Schiavone? Grazie per averci seguito questa sera su Rai Due e per chi si è perso la puntata c’è sempre Raiplay. Ci vediamo mercoledì prossimo”. Parole a cui i fans di Rocco Schiavone hanno risposto con oltre 500 like in meno di un giorno e tantissimi complimenti nei commenti: “Bella la serie…lui poi…”, “Bellissime tutte le puntate con ottima interpretazione che non si discosta dai libri. Bravissimi tutti”, “Sta serie è troppo bella troppoooo”. Clicca qui per vedere il video di Ernesto D’argenio.
Rocco Schiavone, la controversa fiction tv interpretata da Marco Giallini ed in onda sulla seconda rete di casa Rai – come volevasi dimostrare – ha finalmente battuto il secondo appuntamento di Solo, la serie di TaoDue andata in onda in contemporanea sulla rete ammiraglia di Casa Mediaset. Ecco a seguire gli ascolti tv della serata di ieri, mercoledì 16 novembre 2016. Su Rai2 Rocco Schiavone ha ottenuto una media di 3.783.000 di telespettatori pari al 15.01% di share. Su Canale 5 la seconda puntata di Solo ha raccolto davanti allo piccolo schermo 3.381.000 di spettatori pari al 14.71% di share. Schiavone ha quindi recuperato pienamente gli ascolti tv persi durante il corso della seconda puntata andata in onda venerdì ed ha acquistato punti share in più anche rispetto al primo appuntamento. In molti fan sperano che la fiction abbia un seguito e venga trasmessa direttamente sull’ammiraglia di Casa Rai. La fiction tv di Marco Bocci invece, conferma che le “repliche” di ciò che è già stato non sempre si rivelano vincenti.
La fiction Rocco Schiavone convince ancora, dimostrando di essere riuscita ad entrare in sole tre puntate nel cuore e nella mente dei suoi fans. Sono numerosi, infatti, i commenti ad essa dedicati nei social network, partendo dal grande apprezzamento per la recitazione dell’attore Marco Giallini, colui che interpreta il protagonista Schiavone: ‘ Eccellente, ottimo lavoro. Giallini impareggiabile, cast superbo’ , ‘ Bravo Marco, recitazione magistrale, complimenti’ , ‘ Marco risce a rendere la fiction realistica, non poteva essere trovato un interprete migliore’. Tra le tante opinioni positive secondo le quali la televisione italiana aveva bisogno di un prodotto genuino ma avvincente allo stesso tempo, c’è anche qualche voce fuori dal coro: qualcuno pensa infatti che la fiction sia troppo banale e a tratti persino noiosa. Rocco Schiavone riuscirà nelle poche puntate a conquistare anche i pochi indecisi?
Anche ieri sera è tornata in pista la serie Tv di Rocco Schiavone, la controversa fiction in onda sulla seconda rete di Casa Rai con Marco Giallini nei panni del vicequestore politicamente scorretto ma tanto amato dal pubblico. Negli ultimi giorni la fiction ha sollevato numerose polemiche mentre invece, si dovrebbe analizzare l’aspetto innovativo che rappresenta. Niente mafia siciliana, niente mare e sole siciliano e niente arte barocca siciliana. Rocco Schiavone si trova in montagna e lui la odia così come il freddo e la gente. Niente buonismo in stile commissario Montalbano e tanto cinismo in più. Hanno addirittura messo in piedi un’interrogazione parlamentare perché il messaggio trasmesso dalla serie televisiva è dannoso e sconveniente. Rocco Schiavone è un violento e fuma pure la cannabis: questo è il modo per rappresentare la polizia? Si domandano. Il “teatrino” è stato messo in piedi da Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello mentre il primo ha definito Schiavone un “eroe per imbecilli”. La politica – chiaramente – dovrebbe occuparsi d’altro. Il vicequestore ha portato a termine i casi a lui assegnati in maniera più che egregia, dimostrando anche un’incredibile dose di umanità nei confronti della disperata vicenda della famiglia di Mario. Il commissario irriverente, a tratti fin troppo brusco, ha dimostrato di essere sensibile se necessario, arrivando persino a mentire per salvare una famiglia dalla povertà. In una fiction a tratti molto lineare e in parte scontata, convince anche la scelta di non concedere spazio a violenza o a scene cruente, ad esclusione del momento in cui il corpo ritrovato sopra la bara è stato sottoposto all’attenzione del medico legale. Questa scelta appare una boccata d’aria fresca, avvicinando Rocco Schiavone alle fiction poliziesche di qualche anno fa e ancora molto amate quali il Commissario Rex. E sebbene qualche telespettatore l’abbia ritenuta a tratti troppo noiosa, è impossibile non mettere l’accento sull’ottima interpretazione dell’attore Marco Giallini, capace di dare vita ad un personaggio realistico sia nei suoi lati positivi che nei suoi tanti vizi.
Con un po’ di fatica, Rocco Schiavone riesce ad entrare nella casa dell’ex domestica di Ludovica. Apprende così che Mario è morto nel 2006, ma la moglie e il figlio non hanno mai dichiarato la sua scomparsa per poter usufruire della sua pensione. Per questo lo avevano sepolto insieme alla nobile, essendo questo luogo nel quale potevano dargli un degno riposo, senza ulteriori costi che non avrebbe potuto sostenere. Il vicequestore è costretto a chiedere alla donna di accompagnarlo in questura, mentre Caterina piange per il dispiacere di avere assistito ad una scena così straziante e disperata. Se nel caso degli architetti, si trattava di persone decise a tutto per la sete di denaro, le sorti della povera domestica sono ben altre: non è certo un caso che, dopo averle chiesto di accompagnarlo in questura, il commissario se ne sia andato, lasciando la donna e il suo povero figlio liberi di continuare nella loro messinscena. Quindi ha raccontato una storia fantasiosa su quanto accaduto al giudice: anche questo caso è chiuso con un nuovo successo di Rocco che può godere ancora della compagnia del fantasma della moglie, vera e unica certezza della sua vita. Molte cose cambieranno invece nella prossima puntata in onda il 23 novembre nella quale il vicequestore troverà una nuova amica con la quale sconfiggere la sua solitudine in casa. Si tratterà di Lupa, ritrovata in occasione del rapimento di una ricca ragazza. Anche il nuovo caso verrà brillantemente risolto?
E’ notte sul rifugio ad alta quota e Rocco Schiavone attende un passo falso da parte dei colleghi di Ludovico, che cadono nella trappola da lui ordita. Il vicequestore gli fa aprire gli zaini, all’interno dei quali è presente la corda tagliata. E come previsto non manca l’orologio, a conferma del piano da loro orchestrato: anche se i due architetti tentano di negare, nulla possono contro l’evidenza dei fatti. Il caso è chiuso, con il nuovo successo di Rocco. E’ ora la volta di portare a compimento anche le indagini sul cadavere del misterioso Mario. Tornando nell’albergo del figlio di Ludovica, Schiavone trova la foto di quando lo strano uomo era solo un bambino e si trovava in compagnia della madre e di un amico chiamato Mario. Scopre quindi che il marito della domestica della defunta si chiama proprio Mario, l’uomo è ancora vivo? Per avere certezze, Rocco si reca nell’appartamento della donna, anche se non la trova in casa. All’esterno dell’abitazione è presente però lo stesso fiore che qualcuno da tempo adagia nei pressi della tomba in cui è stato trovato il misterioso cadavere. Dopo l’avvincente episodio di questa sera, Rocco Schiavone tornerà il prossimo mercoledì 23 novembre per un episodio intitolato ‘Non è stagione’. In esso il vicequestore dovrà indagare sul caso del rapimento di una ragazza, figlia di Pietro Berguet, un famoso imprenditore edile locale. Dalle prime indagini il vicequestore capisce che il costruttore era immischiato in loschi traffici con la criminalità e che il sequestro potrebbe essere stato organizzato per ricattarlo, impossessandosi del suo denaro e della sua azienda. Dopo un inizio difficile nel quale Schiavone penserà che la vita della ragazza sia in pericolo, poi la situazione si risolverà al meglio con la liberazione della rapita e l’arresto dei malviventi. Nel covo in cui la figlia di Breguet sarà tenuta prigioniera, verrà trovata la cagnolina Lupa che entrerà a far parte della vita di Rocco. Sarà grazie a lei che comincerà a sentirsi meno solo, non necessitando della presenza del fantasma della moglie.
Convinto della colpevolezza dei compagni di Ludovico, Rocco Schiavone compie alcune indagini nello studio di architettura. Trova il contratto appena firmato dagli architetti, dai quali manca proprio la firma del defunto. I suoi colleghi avevano deciso di eliminarlo dall’attività? Per questo lo hanno ucciso? Si torna alle indagini del corpo mummificato trovato sopra la bara di Veronica: l’uomo, come sospettato in un primo momento, ha più di 65 anni. Probabilmente faceva un lavoro pesante, come un operaio o un contadino. Ha ancora il segno di un anello al dito, probabilmente di argento o di un’altra lega che gli è stato tolto il giorno del ritrovamento o poco prima. Chi è stato? E chi è la persona che porta spesso nella tomba un fiore bianco? Il mistero dell’anello viene svelato facilmente: è stato preso da uno degli operai del cimitero, che lo ha restituito a Schiavone. Grazie al gioiello si viene a sapere il nome del defunto: si chiama Mario, quindi la ricerca sulla sua identità viene limitata a tre individui scomparsi circa cinque anni prima. E’ il momento di tornare in montagna nel tentativo di trovare l’orologio di Ludovico. – Dagli effetti personali dell’alpinista morto, Rocco Schiavone trova il cellulare che funziona ancora perfettamente. Nota però che manca l’orologio che era presente al polso del defunto pochi minuti prima della partenza per quella gita, non ci sarà né nella scatola né nel cadavere. In esso non è presente nessun segno di escoriazione che possa far pensare ad una possibile rottura dell’oggetto durante la terribile caduta. Per questo il vicequestore decide di tornare nel luogo in cui l’incidente ha avuto luogo, accompagnato dalla sua squadra. L’unico oggetto degno di nota da loro ritrovato è una gomma da masticare, all’interno della quale viene ritrovato un pezzo di dente. Il luogo in cui il chewingum è stato rinvenuto fa pensare che i compagni di Ludovico potrebbero avere inscenato l’incidente: se il ragazzo è caduto lì (a differenza di quanto affermato dagli amici), si sarebbe salvato in quanto quel terrazzamento avrebbe attutito la caduta. Ma sono stati loro a spingerlo oltre, tagliando la corda? Il vicequestore esegue nuove domande agli amici, chiedendo informazioni riguardo l’orologio.
Prende il via la terza puntata di Rocco Schiavone con la terribile caduta di un rocciatore, che aveva cercato una difficile impresa con degli amici. Rocco si reca da Nora cercando di farsi perdonare per i suoi errori, ma la donna continua ad essere molto dura con lui, trattandolo mano e cacciandolo dall’atelier. La notizia della caduta dell’alpinista arriva in questura anche se Rocco ritiene non sia necessario recarsi in montagna per verificare la situazione. Il questore informa il collega della morte dell’ex presidente del tribunale: dovranno recarsi insieme al funerale di Stato e indossare l’alta uniforme. Caterina attende il corpo dell’alpinista morto, e poco dopo si reca in ospedale insieme a Schiavone per interrogare i suoi amici, rimasti contusi in seguito all’incidente che ha causato il decesso dell’amico. Apprendono così che si tratta di soci di uno studio di architettura che hanno appena ricevuto una commessa importante e si sono recati in montagna per festeggiare. Si tratta quindi di un fatale incidente, o c’è altro? A casa Rocco parla con il fantasma della moglie, che gli ricorda i tanti sogni ai quali hanno dovuto rinunciare. Mentre si celebrano i funerali di Stato ai quali non prende parte Rocco Schiavone, alcuni operai si preparano a traslare il corpo di una donna (la nobile Veronica) nella tomba di famiglia. Sopra la sua bara però compare un altro corpo decomposto appartenente ad un uomo non molto alto. Il vicequestore si reca a verificare la situazione, apprendendo la storia della donna che doveva essere traslata in un’altra tomba. Le origini dell’uomo però restano un mistero anche se le prime veloci verifiche del medico legale affermano che si trova in quel posto da circa cinque anni. Prendono il via le indagini del commissario che si reca dal figlio della defunta, un personaggio particolare che vive in albergo e non ha un’opinione molto positiva della madre, da lui considerata una poco di buono. Questo confronto non porta nessuna informazione degna di nota. All’uscita dall’albergo Rocco trova Nora che dubita di lui, sospettando che si sia recato all’hotel per vedere un’altra donna. Dopo un veloce chiarimento, per loro arriva il momento della pace. Proseguono le ricerche della persona trovata sopra la bara della donna: un uomo che al momento della scomparsa aveva circa 70 anni e che probabilmente era una persona dignitosa, come confermato dagli abiti da lui indossati.
Il vicequestore Rocco Schiavone è personaggio schivo e burbero, con la sua aria di uomo triste e irriverente allo stesso tempo, a causa di un passato che non riesce a dimenticare ed è rappresentato dal fantasma della defunta moglie Marina, sempre presente nei suoi momenti di massima solitudine. Ma proprio questo carattere particolare del protagonista della fiction di Rai 2 ha permesso di ottenere ascolti più che buoni la scorsa settimana: il programma era infatti riuscito a raggiungere il 14,41% di share pari a 3.625.000 spettatori, un dato di tutto rispetto per Rai 2, che si è fatta superare (e di pochissimo) da ‘Solo’ di Canale 5. Questi ottimi risultati si ripeteranno questa sera? Gli indizi sembrano esserci tutti per un nuovo successo, grazie ad una puntata caratterizzata da due casi a dir poco complicati con un inzio particolarmente macabro: nel cimitero di Aosta verrà ritrovato il cadavere mummificato di una donna. Quali sono i motivi della sua morte? E’ stata uccisa? Per saperlo dovremo attendere solo qualche minuto: è tutto pronto per un nuovo avvincente appuntamento di Rocco Schiavone. a prima serata di Rai Due ci offre oggi, mercoledì 18 novembre 2016, la terza puntata della fiction “Rocco Schiavone”, in onda alle 21.10. L’episodio di stasera s’intitola “Castore e Polluce”. Il ritrovamento di un cadavere nel cimitero di Aosta farà partire le indagini di Schiavone e del suo team, che dovranno occuparsi anche della morte di un rocciatore, che pare essere deceduto accidentalmente lungo la scalata del Polluce. Nel frattempo il vicequestore scoprirà di essere sempre più attratto dalla collega Caterina. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere “Rocco Schiavone” sintonizzandovi su Rai Due, potrete seguire la fiction con Marco Giallini e Claudia Vismara anche in diretta streaming sul sito di Raiplay.it, cliccando qui.
“… Interpreto Caterina Rispoli, giovano vice-ispettrice della Squadra Mobile di Aosta e unico membro femminile del team Schiavone”: così Claudia Vismara, volto conosciuto anche per aver preso parte a Il paradiso delle signore, ha raccontato il personaggio che interpreta in Rocco Schiavone su Rai 2, parlando in esclusiva sulle pagine di Resto al Sud. “È una delle poche persone di cui Rocco si fida e lo aiuta spesso nello svolgimento delle indagini. Caterina è una donna indipendente, che ama il suo lavoro; subisce indubbiamente il fascino del suo capo ma la sua professionali è così forte da non permetterle mani di abbandonarsi davvero a questa fascinazione” ha raccontato ancora l’attrice “Per di più a volte trova sgradevole il suo approccio con le donne, diretto e un po’ masochista, e non manca dei farglielo notare. Nel corso della serie vivrà un’altra relazione, con Italo ma senza esserne davvero coinvolta fino in fondo. Insomma, la vita sentimentale della Rispoli non è delle più romantiche, anzi, spesso in lei combattono la ‘donna-poliziotta’ e la ‘donna-Caterina’, ma non vi svelo alla fine chi l’avrà vinta”. Curiosi? Non resta che sintonizzarsi su Rai 2 alle 21.10 circa per scoprire come andrà avanti la sua storyline in Rocco Schiavone.
Rocco Schiavone sembra essersi assestata al mercoledì sera: oggi, 16 novembre 2016, andrà in scena il terzo episodio intitolato “Castore e Polluce”. La fiction con Marco Giallini ha debuttato esattamente sette giorni fa, è andata in onda venerdì scorso con il secondo appuntamento, ed è pronta a tornare anche più tardi, sempre in prime time. Inizialmente, la terza puntata era stata annunciata per venerdì 18 novembre 2016, ma Rai 2 ha scelto di rimandare Nemo – Nessuno escluso di un giorno e lasciare appunto posto a Rocco Schiavone. Per fare assoluta chiarezza, la pagina Facebook ufficiale della fiction tratta dalle opere di Antonio Manzini, ha pubblicato un video in cui la protagonista è Claudia Vismara: l’attrice che veste i panni di Caterina Rispoli ha ricordato a tutti l’appuntamento per la prima serata di oggi. Chi non se lo perderà? Clicca qui per vedere la clip direttamente dalla pagina Facebook ufficiale di Rocco Schiavone. Dall’altra parte, il poliziotto può sempre contare sulla presenza della moglie Marina, nonostante la donna sia morta anni prima: il ricordo è però vivido nella mente del protagonista fatto dalla penna e dalla fantasia di Antonio Manzini. Sulla pagina Facebook ufficiale di Rai 2 è stata condivisa una clip in cui è molto chiaro che cosa si intende: Schiavone è in camera da letto, e si lamenta del fatto che in nove mesi ha già davouto buttare tre paia di scarpe, dal momento che continua a nevicare, anche nel mese di marzo. La moglie lo rincuora, e gli dice di correre sotto le coperte, dove si sta al caldo. Il protagonista si infila sotto il piumone, abbraccia la moglie e si addormenta. Proprio lì, il volto di Marina scompare. “Le parole, la tenerezza, l’intimità. #RoccoSchiavone Appuntamento a mercoledì 2110 con la nuova puntata ‘Castore e Polluce’” si legge sul social. Clicca qui per vedere il videodirettamente dall’account Facebook della fiction.
Giro di boa per Rocco Schiavone, la fiction con Marco Giallini che è sbarcata la settimana scorsa sul piccolo schermo di Rai 2, tratta dalle opere di Antonio Manzini. Più tardi andrà in scena la puntata dal titolo “Castore e Polluce”, durante la quale il poliziotto protagonista sarà alle prese con due casi: un presunto incidente e il ritrovamento di un corpo mummificato. Lo scrittore è tornato in scena in una clip condivisa sulla pagina Facebook di Rocco Schiavone, e ha spiegato ai telespettatori quanto ci sia di lui nelle sue opere: “No, da me niente. È tutta fantasia… Chiaramente uno scrive, per cui la tua vita, la tua esistenza, i tuoi pensieri ci sono in un libro” ha sottolineato “però è tutta fantasia, anche perché nella fantasia attingi a piene mani e sei libero, se attingi alla realtà è piuttosto squallido, non c’è molto da raccontare, meglio andare sulla fantasia”. Pronti a scoprire quali misteri e indagini avrà architettato per Rocco Schiavone? Clicca qui per vedere il video con Antonio Manzini dalla pagina social della fiction Rai.
Rocco Schiavone, la serie diretta dal regista Michele Soavi, è pronta a tornare in scena su Rai 2 oggi, mercoledì 16 novembre 2016, dopo il doppio appuntamento della settimana scorsa. Il vicequestore romano, nato a Trastevere nel 1966, è il protagonista dei libri di Antonio Manzini. Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini, è un cinico e sprezzante vicequestore della polizia, che viene mandato ad Aosta dopo aver massacrato di botte uno stupratore seriale che, però, è il figlio di un politico molto influente, che fa pressioni per il suo trasferimento nella fredda città alpina. Le abitudini di vita di Schiavone sono caratterizzate dal perseguimento di vizi vari, azioni che evadono da una vita normalmente accettata dai valori comuni, come il consumo di marijuana, e sul lavoro, molto spesso, per ottenere qualcosa non esita ad usare metodi bruschi o al limite della legalità. Più tardi, andrà in scena il terzo episodio della fiction intitolato “Castore e Polluce”. Andiamo a scoprire le anticipazioni. Nel terzo episodio di Rocco Schiavone, dal titolo “Castore e Polluce”, il protagonista sarà alle prese con due casi differenti: il primo riguarda un rocciatore del tutto inesperto, che è morto durante un’escursione insieme a due colleghi del suo studio di architettura. Il caso sembrerà più che altro un tragico incidente, ma Rocco Schiavone non si lascerà ingannare e arriverà alla verità. I sospetti sono che si sia trattato di omicidio premeditato, e insieme all’agente Pierron il poliziotto organizzerà una vera e propria trappola ad alta quota per incastrare i responsabili. La seconda indagine che dovrà portare avanti riguarda invece un cadavere mummificato ritrovato su una tomba di una signora di buona famiglia, anch’ella morta qualche anno addietro. Che cosa ci fa lì, e di chi si tratta?
Il primo episodio di Rocco Schiavone, “Pista nera”, ha visto il protagonista alle prese con un omicidio efferato di un uomo travolto da un gatto delle nevi, risolto con l’arresto della moglie e del suo amante. Ogni sera Rocco è accolto dalla moglie Marina, che si rivela, in realtà, una sorta di visione, di illusione cercata per colmare la propria solitudine. Marina, infatti, morì in un attentato anni prima. Nel secondo episodio, intitolato “La costola di Adamo”, trasmesso l’11 novembre, il protagonista rinviene una donna impiccata ad un lampadario della sua casa con un cavo. Si pensa prima al suicidio, ma il protagonista si mostra diffidente verso questa ipotesi, a causa delle tumefazioni che presenta la vittima e perché si scopre che a causare la morte non è quel cavo. I primi ad essere sospettati sono così dei ladri d’appartamento e il marito della donna, artefice di violenze sulla sua persona in tanti anni di convivenza. Ad un certo punto, però, Rocco viene richiamato a Roma per una questione strettamente legata al suo passato, che riguarda lo stupratore seriale che lui tempo addietro aveva ridotto in fin di vita e che il padre potente aveva fatto di tutto per evitargli il carcere. Il criminale, infatti, ha colpito ancora. Rocco, così, si ritrova catapultato improvvisamente nei ricordi che non aveva intenzione di riportare alla memoria. Lo stupratore e suo padre, il potente politico, riceveranno da Rocco, che si mostrerà mascherato nelle vesti di un esponente della malavita, e alcuni suoi amici, un’azione dimostrativa esemplare per intimorirli. Rocco ritorna, poi, alle indagini di Aosta e fa arrestare il marito della vittima, ma c’è un colpo di scena: il protagonista scopre, tramite un diario della donna morta, che si tratta, invece, proprio di un suicidio, al fine di liberarsi da quella vita di violenze. Ma la suicida aveva programmato di far incriminare il marito vendicandosi dei torti subiti, con l’aiuto di una complice, la sua migliore amica, la quale aveva rimosso la cravatta che si era rivelata, intanto, la vera causa dell’impiccamento, e aveva stretto attorno al suo collo il cavo, lasciando poi l’etichetta della cravatta attaccata alla bicicletta del coniuge, per indurre la polizia a pensare che ci sia stato un tentativo di nascondere il delitto da parte del marito. E alla fine c’è una decisione piuttosto sconvolgente del protagonista, con la complicità di un sottoposto: lo scontrino della cravatta, trovato tra le cose della complice, la prova decisiva, viene bruciato da Schiavone per lasciare il marito in carcere, secondo lui il vero artefice della morte della moglie, a causa delle violenze domestiche che la stavano consumando. E la fine della storia non nasconde la riflessione che la decisione di Rocco sia stata un’azione estremamente discutibile e dettata da una volontà che va al di là della legge ufficiale.