Un’altra puntata de Le Iene Show si è conclusa sul piccolo schermo di Italia 1: anche ieri sera, martedì 1 novembre 2016, gli inviati della trasmissione – e in particolare Gaetano Pecoraro, Nina Palmieri e Luigi Pelazza – hanno saputo stupire il pubblico e catturare la sua attenzione, con servizi relativi a temi degni di nota, carichi di informazioni e testimonianze. Alla conduzione, come succede ormai da qualche martedì a questa parte, il pubblico ha potuto ritrovare il trio composto da Ilary Blasi, Frank Matano e Giampaolo Morelli: è stato inevitabile che, ancora una volta, nel mirino dei commenti che si leggono sui social network, sia finito l’abito indossato da Ilary Blasi per la serata, forse non troppo apprezzato dal popolo del web. “Ci sta che #IlaryBlasi alle #Iene si sente a casa… Ma condurre in #pigiama mi sembra un po’ esagerato” ha scherzato infatti un utente su Twitter, e qualcun altro, in modo più secco, ha aggiunto “Donna Francisca del Segreto veste meglio della Blasi #Iene”. Ieri sera Ilary Blasi ha sfoggiato un completo a pantaloni rosa e scarpe con tacco alto rosso scuro: clicca qui per vedere un’immagine della conduttrice direttamente dalla pagina Facebook ufficiale de Le Iene Show



In questa puntata de Le Iene Show ci sono stati diversi servizi che hanno trattato temi interessanti e di stretta attualità. Quelli che però ritengo essere stati i migliori sono quello di Gaetano Pecoraro sul glifosato, il filmato di Luigi Pelazza sulle mutilazioni femminili in Kenya e la storia di Ayse raccontata da Nina Palmieri. Il primo ha visto l’inviato delle Iene arrivare in Argentina, territorio a prevalenza agricola dove nei campi si fa largo uso del glifosato, un erbicida molto potente che però causa sofferenze e malattie negli uomini che vengono a contatto con esso. Numerose sono state le testimonianze e le interviste che il giornalsita Gaetano Pecoraro ha raccolto; ma la più toccante ed emozionante è stata quella al giovane uomo che ha lavorato per anni in una fabbrica agricola locale e questo gli ha causato malformazioni in tutto il corpo e una progressiva atrofia dei muscoli. All’uomo erano stati pronosticati solo alcuni mesi di vita, ma il suo umorismo e la sua voglia di vivere lo hanno portato a convivere con la malattia per ben 10 anni. “Questa è la vita che mi è stata data e penso che sia la migliore che mi potesse capitare”, dice fra le lacrime l’uomo. Il viaggio in Kenya di Pelazza ha visto come protagonista la giovane Nice Leng’ete, una masai che si batte da tempo per contrastare la pratica delle mutilazioni femminili e favorire una cultura della conoscenza non solo fra le giovani donne ma anche fra gli adulti delle varie tribù. Toccante anche il servizio di Nina Palmieri sulla ragazza siciliana di origini turche Ayse, sequestrata dalla sua stessa famiglia in territorio turco e liberata solo grazie all’intervento e all’interessamento de Le Iene.



Oltre ai servizi di successo ci sono stati però anche dei flop nel corso della puntata del martedì de Le Iene Show. Il vero e proprio disastro è stato compiuto dall’inviato Niccolò Torielli. Molto chiaro il suo intento di voler fare una critica ai soliti, noiosi e reiterati talent show. Ma il tentativo di far trovare l’anima gemella alla bella Jessica è stato abbastanza ridicolo e soprattutto poco interessante a livello di qualità del filmato. Non secondaria poi la critica verso il fatto che probabilmente l’intento del servizio era quello di giocare con i ragazzi coinvolti più che di dimostrare il loro talento nel tentativo di conquistare la giovane. E forse dei sentimenti o dei buoni intenti dietro questi giovani c’erano realmente, sentimenti e intenti che sono stati in parte strumentalizzati e ridicolizzati. Un appunto va fatto anche al servizio di Filippo Roma sull’organo pignorato. Non tanto al servizio in sé o alla giustezza o meno della causa. Quanto alla reazione che preti e parrocchiani hanno avuto nei confronti del giornalista. Un uomo che cerca di svolgere il proprio mestiere e di portare alla luce verità troppo spesso nascoste ed insabbiate, è possibile che ancora oggi, nel 2016, debba essere sopraffatto dall’ignoranza e dalla violenza?



(Valentina Scillieri)