Domenica televisiva per Matteo Salvini, che stasera sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa per spiegare le ragioni del No al referendum costituzionale del 4 dicembre. Nel pomeriggio il segretario della Lega Nord è intervenuto, invece, a Domenica Live, ma prima di entrare nello studio di Barbara d’Urso si è intrattenuto nel backstage: “Votiamo No alla faccia di tutti i cosiddetti intellettuali, artisti, cantanti, ballerini e giornalisti che votano sì. Lo chef Bottura ha detto che andrebbe via se vincesse il No e allora io gli dico di andare”, ha dichiarato nella diretta Facebook. Nel backstage si confronta con il deputato Gianfranco Librandi: “Ho letto tre volte la riforma e più la leggo e più mi fa schifo”, spiega Matteo Salvini, che aggiunge: “Io non uscirei dall’Unione Europea, ma dall’euro”. Il leader di Lega Nord ha poi interagito con il pubblico: “Ci sono un po’ di no?”, ha chiesto Salvini (clicca qui per vedere il video della diretta di Salvini).
Matteo Salvini non è ancora intervenuto a Che tempo che fa, ma fa già discutere: l’ospite scelto da Fabio Fazio in rappresentanza del fronte del “No” al referendum costituzionale non è piaciuto al Movimento 5 Stelle. La decisione del programma di Rai Tre ha fatto infuriare Beppe Grillo, secondo cui il conduttore è un “militante del PD” e che poi ha lanciato l’hashtag #FazioDimettiti. Secondo i pentastellati Che tempo che fa avrebbe snobbato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il deputato Alessandro Di Battista perché “sono troppo pericolosi” e perché “dicono la verità”. Il Movimento 5 Stelle si sente, dunque, ignorato dal programma di Fabio Fazio, che ha optato per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, definito “l’avversario più comodo per il governo”. Grillo sul blog ha spiegato anche il motivo: in questo modo il no al referendum sarebbe identificato con la vecchia politica e gli estremisti. “Fazio ha giocato ancora più sporco”, scrive il M5S sul blog, rivelando che la trasmissione li ha contattati imponendo le sue condizioni: avrebbero ospitato uno tra Beppe Grillo, Casaleggio jr Virginia Raggi e Chiara Appendino, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla. Nessuno dei quattro, però, ha seguito in Parlamento la riforma costituzionale, quindi l’atteggiamento di Che tempo che fa è stato definito dal M5S “ignobile e censorio, indegno del servizio pubblico”.
Tra gli ospiti più attesi della puntata di Che tempo che fa, in onda stasera su Rai 3, ci sarà anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, impegnato nel rush finale della campagna referendaria che condurrà infine al voto del 4 dicembre sulla riforma costituzionale. Nato nel marzo del 1973 a Milano, Matteo Salvini ha iniziato a occuparsi di politica sin da piccolo, tanto da aver frequentato sin dall’età di 12 anni il Leoncavallo, celebre centro sociale gestito dall’estrema sinistra nel capoluogo lombardo.
Dopo essersi diplomato, ha frequentato la facoltà di Storia dell’università meneghina, senza però terminare gli studi, in quanto attratto irresistibilmente dall’attività politica. Iscritto alla Lega Nord dal 1990, è stato eletto consigliere comunale tre anni dopo, a seguito del trionfo di Marco Formentini. Dopo aver lavorato come giornalista per La Padania, nel 2004 è poi diventato parlamentare europeo, incarico ricoperto sino al 2006, quando è tornato nel consiglio comunale di Milano, stavolta in qualità di capogruppo. Due anni dopo è quindi stato eletto in Parlamento, ove è rimasto un solo anno, optando l’anno successivo per il Parlamento europeo. Infine nel 2012, dopo le inchieste giudiziarie che hanno costretto Umberto Bossi a passare la mano, è stato eletto segretario della Lega Nord, incarico tutt’ora detenuto.
Il suo modo di fare politica ha destato molte polemiche, a partire dalla sua conversione dalla sinistra alla destra, da lui spiegata come conseguenza del fatto che molte delle istanze dei partiti progressisti sono state da essi tradite e sono poi diventate appannaggio dei conservatori. Notoriamente tifoso del Milan, Salvini è incappato in un clamoroso infortunio nel 2009, quando nel corso di una festa tenuta a Pontida intonò un coro offensivo contro i napoletani, di cui si è poi scusato quando ha cercato di allargare il raggio di azione del suo movimento politico anche al Meridione.