Il 21, il 22 e il 23 novembre arriverà nei cinema italiani il film documentario “Roberto Bolle – L’arte della danza” diretto e scritto dalla regista Francesca Pedroni. Presentato al 34° Torino Film Festival, la pellicola promette di emozionanre gli amanti della danza e non, grazie alle straordinarie performance del carismatico ballerino Roberto Bolle. Nel film, oltre al talentuoso protagonista, appaiono anche i gemelli Bubenícek, Joan Boada e Melissa Hamilton. Il film “Roberto Bolle – L’arte della danza” racconta la storia e la carriera di Roberto Bolle, l’artista che, grazie alla sua sinuosità di movimenti e al suo stile inconfondibile, è riuscito a conquistare milioni di fan. Roberto Bolle, nato a Casale Monferrato il 26 marzo 1975 è infatti riuscito con successo a realizzare il suo sogno di proporre l’arte balletto ad un pubblico più pop. Avvicinatosi alla danza a soli 12 anni, frequentando l’Accademia del Teatro della Scala, l’artista ha lavorato con tutte le maggiori compagnie a livello mondiale, tra cui la Royal Ballet Academy di Londra, la compagnia canadese, il Balletto di Stoccarda e lo Staatsoper tedesco. 



Il documentario racconta la vita della star del balletto e di come questo ha saputo rivoluzionare il mondo della danza grazie al suo incredibile potenziale comunicativo. Nel film, la regista Francesca Pedroni, anche autrice del documentario, ci porta a conoscere inoltre i dietro le quinte del tour dell’artista nei teatri più suggestivi d’Italia, tra cui l’Arena a Verona, le terme di Caracalla a Roma ed il Teatro Grande a Pompei. I cinespettatori potranno quindi vivere in esclusiva le parti più emozionanti degli spettacoli. “Roberto Bolle. L’arte della danza” ci porterà quindi a conoscere più a fondo un formidabile ballerino che, all’età di 41 anni, vanta ancora una straordinaria capacità atletica, grazia nei movimenti ed una preparazione artistica esemplare. Nel film compaiono anche molti colleghi ed amici del protagonista: ci sono i gemelli Bubenícek, con i quali Roberto Bolle interpreta il “pas à trois Canon in D major”, c’è Joan Boada, che ci regala una formidabile interpretazione di “Opus 100” scritto da Neumaier e Melissa Hamilton, che affianca il protagonista nel “pas à deux” di “Romeo e Giulietta”.



Il documentario rivela anche moltissimi dietro-le-quinte esclusivi, che permettono allo spettatore di capire la personalità del protagonista e di intuire la difficoltà degli allenamenti quotidiani e le prove delle coreografie. Inoltre, gli appassionati di danza potranno vivere da dietro lo schermo anche i momenti di tempo libero e divertimento in compagnia di Roberto Bolle e dei ballerini quando non sono impegnati con le prove della compagnia. Nel film, Francesca Pedroni ha inserito anche moltissime mini-interviste agli amici e ai colleghi di Roberto, i quali non tardano ad esprimere tutta la ammirazione personale ed artistica e la stima che hanno per il ballerino. Infine, il documentario ci mostra anche il punto di vista dei fan e del pubblico affezionato a Roberto Bolle, grazie alle clip che lo vedono firmare gli autografi.

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