“Io Ci Sono”, dopo la storia tra Lucia Annibali e Luca Varani, si concentra sulla ricostruzione del volto della donna e infine sul processo all’uomo, accusato anche di tentato omicidio per aver manomesso le valvole del gas. Durante il processo Varani, assistito dall’avvocato, cerca di far passare il messaggio di aver tentato solo di danneggiare l’auto di Lucia e non il volto. Intanto la ragazza riprende a fare delle sedute laser per migliorare la pelle e il pubblico ministero mostra l’orrore dei danni sul volto di Lucia. La logica punitiva di Varani, spiega un esperto, mirava a cancellare l’identità di Lucia per “infliggere qualcosa di peggiore della morte”. Il tribunale di Pesaro condanna Varani a 20 anni e i due albanesi a 14 anni di reclusione. Lucia festeggia con la famiglia e le amiche. “Una vittoria della legge, della giustizia e delle vittime” commenta la vera Lucia alla fine della fiction: “Ora posso pensare a me stessa. Voglio riappropriarmi di una vita normale”.
Lucia Annibali, nella seconda parte della fiction “Io Ci Sono”, affronta l’iter di “ricostruzione” dell’avvocato dopo l’aggressione con l’acido da parte dei due albanesi assoldati da Luca Varani. La trentacinquenne, dopo una serie di delicati interventi, esce dall’ospedale e torna coccolata e accolta dal tepore domestico. Supportata dalle amiche e dalla famiglia, Lucia decide di tornare alla vita con il suo trentaseiesimo compleanno, rilasciando un’intervista a una giornalista che l’ha colpita: “Sarò un’altra Lucia tutta la vita; non posso più continuare a nascondersi, che mi vedano tutti, non sono io che devo vergognarmi. Io sono così: prendere o lasciare”. Intanto Lucia riceve il faldone con tutte le indagini su Varani: leggendo le carte si scopre che l’uomo la spiava ed entrava continuamente in casa sua. Si scopre che è stato lui a manomettere il gas e spostarle gli oggetti, forse per posizionare delle microspie.
Lucia Annibali, protagonista di “Io Ci Sono”, è in ospedale a curare le proprie lesioni gravissime, inflitte dal lancio dell’acido da parte di due albanesi su commissione di Luca Varani. Varani viene arrestato e cerca di difendersi con un alibi di ferro, il calcetto, mentre intanto Lucia, operazione dopo operazione, riprende lentamente le proprie funzioni, coccolata dalla famiglia e dalle amiche con gelati, shampoo e molto conforto. Piano piano Lucia riprende a vedere e condivide la novità con lo staff medico che l’assiste giorno e notte; intanto le vengono fatti degli innesti cutanei sul volto con la pelle dell’interno coscia. Varani, interrogato dal pubblico ministero, continua a minimizzare e negare le proprie responsabilità. Lucia si riprende piano piano in ospedale, aiutata da un validissimo medico, mentre la spirale discendente di Varani è sempre più profonda. L’uomo propone di corrompere gli albanesi, facendo dichiarare loro che lui aveva commissionato solo di rovinare la macchina di Lucia.
In “Io Ci Sono” la trentacinquenne Lucia Annibali sprofonda lentamente negli inferi, con le persecuzioni di Luca Varani, sfrenato e agitato. L’uomo, con cui Lucia ha troncato ha iniziato a seguirla ovunque, a perseguitarla, stalkizzarla, ricattarla. La libertà di Lucia, una volta data per scontata, ora diventa una chimera. È impossibile ora allontanare Luca, che inventa anche di essere malato, le tende agguati e le disegna una “L” sul muro del garage. La spirale in cui finisce Lucia è terribile, tra esplosioni di gas e manomissioni in casa. Le amiche consigliano a Lucia di denunciare Varani ma lei, da avvocato, sa di non avere abbastanza prove per non rischiare di essere accusata di calunnia. Dopo l’aggressione, Lucia dal suo letto d’ospedale, con il volto completamente fasciato, incontra i magistrati e racconta la propria storia. Varani, inizialmente, nega la responsabilità con l’alibi del calcetto. Lucia intanto viene sottoposta a un delicato intervento chirurgico.
In “Io Ci Sono” la storia di Lucia Annibali, sfigurata dall’acido e in cura con diversi specialisti, viene intrecciata alle prime fasi del rapporto con Luca Varani, responsabile delle ustioni al giovane avvocato di Pesaro. Lucia, soggiogata dal fascino di Luca, si mette con lui ma ben presto l’uomo inizia a manifestare strani atteggiamenti. Luca, scopre Lucia, è fidanzato con un’altra donna, vive con lei, ma non riesce a chiudere il rapporto con la collega. E Lucia non riesce a staccarsene come vorrebbe. Intanto Varani assilla la ragazza con chiamate, messaggi e visite improvvise. Lucia spiega alle sue amiche che non riesce a stare lontano da Luca. Vuole toccare il fondo, spiega, per provare a liberarsene. Lucia è sostenuta dalle sue amiche e dalla famiglia, ma non riesce a rompere quel legame morboso come dovrebbe. Intanto, dopo l’aggressione, Lucia è curata in ospedale ma ricostruirle il viso è più difficile di come sembrava.
“Io Ci Sono” parte con Lucia Annibali, interpretata da Cristiana Capotondi, che una sera, dopo la solita lezione di acqua gym, torna a casa come in una sera qualunque. Aprendo la porta si accorge che è stato messo tutto sottosopra, ma non si è accorta che c’è Luca Varani nell’appartamento, pronto a rovesciarle addosso una colata di acido. Urlando terrorizzata, Lucia chiama aiuto e viene trasportata subito in ospedale. Intanto la storia torna indietro di qualche anno: Lucia conosce Luca Varani in un’aula di tribunale, mentre sta difendendo una donna investita sulle strisce pedonali (e lui è l’avvocato della controparte): l’uomo rimane colpito da lei e i due prendono un caffè, fanno una passeggiata e si accordano per un appuntamento a una festa. Lucia è colpita dall’uomo, arrogante ma affascinante e seducente. I due si mettono subito insieme, ma Lucia non conosce ancora bene Varani. Per il momento Lucia vive il proprio sogno romantico, finché Luca mette un freno alla cosa.
“Io Ci Sono”, in onda il 22 novembre 2016 su Raiuno, è la docufiction sulla storia vera della rinascita di una donna, Lucia Annibali, colpita a Pesaro con l’acido dall’ex compagno nel 2013. Nel 2014 l’Annibali, in contemporanea a un lungo percorso di ripresa. ha pubblicato anche un libro per Rizzoli, intitolato “Io ci sono. Una storia di non amore”. A interpretare Lucia è Cristiana Capotondi, che ha dichiarato pubblicamente di amarne la determinazione e la tenacia; un ruolo difficile, delicato, che l’attrice ha onorato con molte pubblicazioni su Instagram che testimoniavano le cicatrici di scena del volto sfigurato di Lucia. Alessandro Averone interpreta Varani, l’aggressore, una parte ancora più complessa: l’attore emergente ha ammesso di non aver trovato una particolare ricchezza motivazionale nel personaggio, come invece avviene per altri cattivi. Gioele Dix impersona il dottor Edoardo Caleffi, che ha restituito a Lucia un volto nuovo dopo i terribili danni dell’acido. Il regista, Luciano Manuzzi, si propone di partire da un caso eclatante di cronaca nera per esaminare le pieghe più drammatiche dell’animo umano.
È un film drammatico incentrato attorno alla figura della coraggiosa avvocatessa Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dal suo ex-compagno Luca Verani. La trasmissione di questo docu-film, avrà luogo oggi, martedì 22 novembre 2016 su Rai Uno alle ore 21:15. Il trailer che è visionabile cliccando qui mostra l’attrice Cristiana Capotondi durante una conferenza stampa dedicata alla presentazione del film. È proprio l’interprete ad essere stata scelta per portare sullo schermo Lucia, durante l’intervista l’artista definisce la donna che si cela dietro al suo personaggio come un esempio di determinazione e di forza. Nonostante le terribili condizioni in cui è costretta a vivere, la donna non ha mai mollato ed ha affrontato in modo incredibile ogni avversità. Per quanti desiderino invece accedere alla diretta streaming, basta collegandosi al sito www.rai.tv, cliccando qui. – Io ci sono è il film che stasera Rai 1 manderà in onda nella sua prima serata, un prodotto che riaccenderà i riflettori sul tema del femminicidio e della violenza sulle donne. Cristiana Capotondi, nelle vesti di protagonista, racconterà la storia di Lucia Annibali, la donna sfregiata dall’acido per colpa di un uomo, che non riuscendo ad accattare la fine della loro relazione, le ha fatto tendere un agguato con l’intenzione di punirla per sempre. Il film, che prenderà il via alle 21.15 sulla prima delle reti nazionali, nasce da una coproduzione fra Rai Fiction e Bibi Film Tv e vede alla regia Luciano Manuzzi, che assieme a Monica Zapelli e Giusi Fasano firma anche soggetto e sceneggiatura, così come riporta l’ufficio stampa della Rai. Nel cast del film anche Gioele Dix, al fianco di Mariella Valentini, Sara D’Amario, Denis Fasolo, Eleonora Giovanardi, Federica De Cola, Francesco Meoni ,Gianni Bissaca,Federica Martinelli, Silvia Gavarotti, Ettore Nicoletti e Alessandro Averone, nei panni del carnefice Luca Varani.
Con il film dal titolo “Io ci sono“, Rai 1 ripercorre la storia di Lucia Annibali, l’avvocatessa sfigurata dall’acido in seguito a un’aggressione avvenuta il 16 aprile 2013. Un anno dopo dall’episodio che le ha cambiato la vita, la protagonista di questa brutta vicenda ha ripercorso tutta la sua storia in un libro. Il film che vede Cristiana Capotondi come protagonista, infatti, prende il titolo proprio dalla pubblicazione di Lucia Annibali, che ha scelto dare voce alla sua avventura al fine di aiutare altre donne a dire basta a qualsiasi episodio di violenza. Luca Varani è il mandante dell’aggressione, ma nel corso del processo, che l’ha condannato a una pena di vent’anni, ha dichiarato di aver assoldato due uomini per gettare dell’acido solo sulla sua auto. Da molto tempo Lucia Annibali continua a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del femminicidio e della violenza sulle donne e dopo aver rilasciato molteplici interviste, ha scelto di pubblicare il libro dal titolo “Io ci sono, una storia d’amore”.
“Lucia è stata assiduamente presente sul set” ha spiegato Cristiana Capotondi su RadioCorriereTV parlando di Lucia Annibali, la donna di cui ha preso i panni in Io ci sono, il docufilm che verrà trasmesso stasera su Rai 1 “È una donna molto intelligente e ritrovarci così spesso l’una accanto all’altra ci ha permesso di entrare in intimità. È riuscita a farmi capire quanto sia stata capace di lavorare dentro di sè. In questi tre anni di ritorno alla vita ha fatto veramente un’analisi profonda, difficile per chiunque non avesse avuto la sua stessa volontà e fermezza. Ora si sente finalmente libera”. L’attrice che tornerà nei panni della protagonista in prime time ha spiegato inoltre che Lucia Annibali ha dovuto affrontare 18 diversi interventi chirurgici dopo essere stata sfregiata con l’acido da Luca Varani: “Ma sebbene si porti dentro le profonde ferite dell’anima e nonostante il dolore fisico abbia lasciato segni evidenti sul suo viso, non sfugge la sua incredibile autoironia. È inevitabile lasciarsi trasportare da quella piacevole leggerezza che trasmette. Da questo punto di vista Lucia rappresenta un esempio bellissimo”.
Io ci sono è il film che viene trasmesso su Rai Uno oggi, martedì 22 novembre 2016, tratto da una storia vera, quella di Lucia Annibali, la donna che è stata sfregiata con l’acido da un uomo mandato dal suo ex fidanzato. La donna, che nel film ha il volto di Cristiana Capotondi, attrice italiana classe 1980, nata e cresciuta a Roma debutta nella recitazione nel 1993 con la miniserie televisiva Amico mio al fianco di Massimo Dapporto, l’anno dopo partecipa in Italian Restaurant con Gigi Proietti e Nancy Brilli mentre nel ’96 fa parte del cast della serie televisiva SPQR di Aurelio De Laurentis, la sua carriera si arricchisce con gli spot pubblicitari tra cui quello del tegolino del Mulino Bianco del ’93 e per tre anni consecutivi per il gelato Maxibon. Nel 1995 invece debutta al cinema con la pellicola Vacanza di Natale ’95 con Massimo Boldi di cui fa la parte della figlia e con Luke Perry. Altre sue interpretazioni si possono apprezzare in Piovuto dal cielo, Angelo il custode, Il giovane Casanova, Christmas in Love e Volevo solo dormirle addosso, per questi ultimi due ruoli è candidata come migliore attrice non protagonista ai Nastri d’argento.
Oggi, martedì 22 novembre 2016, Rai 1 trasmetterà il docufilm Io ci sono, tratto dalla vera storia di Lucia Annibali. La donna, protagonista di una degli episodi più brutali della cronaca italiana, verrà interpretata dall’attrice Cristiana Capotondi. Il ruolo di Luca Varani, il mandante dello sfregio, verrà invece assunto da Alessandro Averone, già conosciuto in fiction di rilievo dell’emittente come Carabinieri, Ris e La Squadra. Presente anche Gioele Dix che sarà invece il primario di Parma che ha ricostruito il volto di Lucia Annibali presso l’Ospedale Maggiore, mentre il pm Monica Garulli avrà il volto dell’attrice Sara D’Amario. Una storia tragica che racchiude il doppio messaggio dell’avvocato. Quello della distruzione e della rinascita. Come una fenice, la donna ha ritrovato proprio nelle cicatrici causate dall’aggressione con l’acido maggiore forza e coraggio, gli stessi elementi che le permettono di poter dire che esiste ancora. A discapito di tutto, del dolore e della sofferenza, di quella identità perduta a causa della decisione di Luca Varani, e che le ha permesso di dire basta alle storie di “non amore”.
Il docufilm di Rai 1 si ispira infatti al libro omonimo Io ci sono: La mia storia di non amore, con cui Lucia Annibali ha ritrovato se stessa ed ha raccontato ciò che le è successo. Proprio questo punto per Cristiana Capotondi è stato fondamentale, sia per il messaggio che verrà dato alle donne di tutto il mondo, sia perché accettasse il ruolo. In un’intervista di Fabio Fazio a Che fuori tempo che fa, l’attrice ha infatti sottolineato che interpretare Lucia Annibali è stata un’opportunità straordinaria. L’avvocatessa è infatti un simbolo forte, che “ha lottato per tornare a vivere” e che nonostante ciò che le è successo, continua ad essere una donna capace di una grande autoironia e leggerezza, “un esempio”. Cristiana Capotondi ha diretto il proprio intervento anche alle madri, che si augura possano educare i loro figli al rispetto delle donne ed alla possibilità che possano dire no o addirittura interrompere una relazione. Alle donne stesse, invece, l’attrice ha voluto ricordare con questa sua interpretazione che quotidianamente bisogna stare attente alla propria relazione e chiuderle alla prima avvisaglia.
Il film Io ci sono è stato girato a Pesaro, dove si è consumata la terribile aggressione ai danni di Lucia Annibali. La sua storia conquista e commuove perché racconta il riscatto della donna: “Lucia oggi si definisce una persona, e una donna, più bella e più libera di prima. A me, piace rappresentare il simbolo che è diventata“, ha dichiarato Cristiana Capotondi ai microfoni del Corriere della Sera. L’attrice non ha temuto eventuali interferenze sul set da parte di Lucia, con cui invece si è creata empatia. La sua presenza è stata determinante, ha specificato l’attrice, sottolineando come Lucia Annibali abbia preso parte alle riprese in modo attivo, dando dei suggerimenti su alcune battute da cambiare. Averla al suo fianco ha permesso inoltre a Cristiana Capotondi di entrare in forte empatia con Lucia e di conseguenza con il personaggio da interpretare, riuscendo a percepire con maggior forza ogni scena girata.