È un film drammatico realizzato nel 2007 che vuole raccontare la triste sorte di molte donne messicane, uccise lungo il confine messicano. I suoi principali interpreti sono Jennifer Lopez, Antonio Banderas e Martin Sheen. Il film verrà trasmesso su La5 oggi, venerdì 25 novembre 2016 alle ore 21:10. Il trailer invece è visionabile qui accanto ci mostra il direttore di un quotidiano di Chicago che offre ad una delle sue giornaliste un incarico davvero speciale, dovrà recarsi in Messico per indagare sulla misteriosa morte di più di trecento donne, uccise brutalmente senza apparente motivazione. Quello che le accomuna è che tutte lavorano nelle maquiladoras, grandi aziende statunitensi che hanno delocalizzato la produzione oltre confine per tagliare anche radicalmente il costo della manodopera. Con l’aiuto di un suo aitante collega messicano, la reporter si renderà presto conto di essersi cacciata in un vero e proprio ginepraio.  Sul sito dell’emittente, www.mediaset.it, sarà possibile accedere al servizio di diretta streaming, cliccando qui.

Bordertown è il film che andrà in onda su La5 oggi, venerdì 25 novembre 2016, in prime time. Una pellicola di genere thriller e drammatico, che è stata scritta, diretta e sceneggiata da Gregory Nava che si è occupato della produzione con Jennifer Lopez e Simon Fiels. Jennifer Lopez, attrice e produttrice di Bordertown è stata premiata da Amnesty Internetional col riconoscimento “Artista per Amnesty” al Berlino Film Festival. Grazie a questo film, ha sostenuto l’organizzazione umanitaria, la Lopez è riuscita a portare i riflettori sull’immensa carneficina che ogni anno ha luogo lungo il confine messicano.

Bordertown è il film in onda su La5 oggi, venerdì 25 novembre 2016 alle ore 21.10. Una pellicola dal genere thriller che è stata realizzata nel 2006 e ci racconta la storia reale di numerose donne messicane che vengono uccise ogni anno lungo il confine con gli Stati Uniti d’America. Dietro la macchina da presa di questo film è possibile trovare Gregory Nava, regista statunitense nato nel 1949 da una famiglia di origine messicana. Tra le sue opere più celebri ricordiamo “El Norte”, “My family” e “Selena”. Il film può vantare un cast a dir poco stellare, la protagonista assoluta che prende parte a questa produzione è la sempre bellissima Jennifer Lopez, una delle più importanti interpreti latine di sempre che grazie a film come “Jack”, “Out of Sight” e “Shall We Dance?” è diventata icona di fascino e sensualità. Al suo fianco una star europea che è riuscita a far fortuna ad Hollywood, si tratta dello spagnolo Antonio Banderas, attore feticcio di Pedro Almodovar che nel corso della sua carriera ha recitato per alcuni dei maggiori registi del nostro tempo come, ad esempio, Jonathan Demme, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino, Brian De Palma e Jean-Jacques Annaud. Ma vediamo nel dettaglio la trama del film.

Le maquiladoras sono società statunitensi che per ottenere sgravi fiscali decidono di delocalizzare la produzione al di là del confine messicano, la manodopera, prevalentemente femminile, viene pagata pochissimo, ai limiti dello sfruttamento. La merce, poi, viene venduta nei Paesi sviluppati con i prezzi che conosciamo benissimo, il margine di profitto per i produttori viene in questo modo massimizzato, ignorando completamente l’obiettivo primario dei rapporti produttivi di creare valore sociale nella comunità di riferimento. Come se ciò non fosse sufficiente, molto spesso queste giovani operaie vengono aggredite, violentate ed uccise lungo il tragitto casa-lavoro, una di queste è la giovane Eva Jimenez (Maya Zapata). La ragazza viene seguita da due malintenzionati, viene stuprata, strangolata e sepolta. Fortunatamente, la giovane non è morta: riesce ad uscire dalla sua tomba improvvisata e a tornare a casa. Nessuno si interessa, però di questa emergenza, i quotidiani non ne parlano e l’opinione pubblica internazionale non se ne cura minimamente. Persino la giornalista statunitense di origini messicane Lauren Adrian (Jennifer Lopez), quando il suo direttore George Morgan (Martin Sheen) le affida questo incarico, non è affatto felice, avrebbe voluto occuparsi di argomenti più rilevanti per la politica mondiale come, ad esempio, la guerra in Iraq. Costretta però a fare di necessità virtù, la nostra protagonista è costretta a rivedere le proprie posizioni e quasi subito si appassiona di questa spinosa vicenda. A Ciudad Juárez la nostra giornalista scopre che secondo le forze dell’ordine tutti i casi sono da ritenersi risolti, il colpevole di decine e decine di omicidi è uno solo, un cittadino egiziano senza nessuna possibilità di difendersi. Lauren è ambiziosa ed intelligente, capisce immediatamente che la faccenda è molto più delicata di quello che poteva pensare inizialmente e che se la polizia messicana ha deciso di non collaborare è perché dietro gli omicidi delle povere donne si nasconde senza dubbio qualche potere forte. Decide allora di rintracciare l’affascinante Alfonso Diaz (Antonio Banderas), reporter messicano che per un lungo periodo ha lavorato a Chicago ma che poi ha scelto di tornare nel suo Paese per dare voce ai disperati del luogo. L’uomo le rivela che le dimensioni del fenomeno sono molto più ampie di quello che la nostra protagonista può immaginare.