La Iena Cristiano Pasca ha incontrato Stefano, un giovane studente calabrese diventato famoso per aver inventato e progettato una coltivazione biologica chiamata “Orto di famiglia”. Un piano sviluppato direttamente sui social network, attraverso Facebook, e promosso da tanti piccoli finanziatori che hanno affittato i suoi orti. Un business che è diventato molto redditizio con il tempo. Stefano ha raccontato che tutto è nato quasi per caso, poichè aveva altri piani per la testa. Poi la svolta: il giovane ha pensato che il territorio calabrese potesse rappresentare un’opportunità importante per lui e per tutti i suoi coetanei. Il progetto ha preso il volo e la fila di clienti è diventata molto lunga; tutti sono soddisfatti e si divertono coltivando. Tuttavia il giovane studente calabrese non vuole fermarsi qui e ha nuove idee molto ambiziose per sviluppare il suo business, come ha lasciato intendere nell’intervista rilasciata a Cristiano Pasca: “..se non fai nulla per difendere il territorio, il territorio è destinato a scomparire”.



La trasmissione Le Iene Show, questa sera torna ad occuparsi di un tema molto caro agli italiani: come è possibile portare sulle nostre tavole prodotti alimentari che siano sani e sicuri? Dell’argomento, il programma si è spesso occupato documentando alcuni rischi per la saluta dell’uomo dovuti all’uso di pesticidi ed altre sostanze tossiche per la coltivazione di frutta e verdura venduta nella grande distribuzione. Questa volta, invece, vuole promuovere un progetto che, almeno nella provincia di Catanzaro sta ottenendo un grande successo e che prende il nome di “L’Orto in famiglia”. Realizzato da Stefano Caccavari, il progetto ha permesso a molte famiglie della zona di poter mangiare in modo sano grazie alle verdure coltivate senza l’uso di concimi chimici o pesticidi. “Questo significa per le famiglie avere la sicurezza di mangiare verdure naturali”, si legge sul sito del progetto. L’obiettivo del giovane imprenditore resta quello di dare a ogni famiglia la possibilità di aver un Orto di Famiglia e mangiare sano come una volta. Tuttavia, anche un progetto valido come questo, nei mesi scorsi è stato oggetto di vandalismo da parte di ignoti. ” Il gesto, che considero un segno di debolezza da parte di chi non ha compreso il valore del nostro agire, colpisce un’intera comunità di appassionati ortisti”, aveva commentato Caccavari, denunciandone ovviamente l’accaduto.



Coltivare le proprie verdure senza l’uso di pesticidi, portando sulle nostre tavole il “sapore di una volta”. Una vita a contatto con la natura per avere la sicurezza di mangiare sempre in modo sano e bio è per molti un sogno quasi irrealizzabile. Fra il tran tran della vita quotidiana e l’impossibilità di gestire anche solo un piccolo fazzoletto di terra, fa in modo che siano davvero pochi coloro che possono permettersi di condurre un’esistenza simile. E’ anche a questa tipologie di persone che si rivolge il progetto Orto di famiglia, voluto da Stefano Caccavari, 27enne calabrese e laureato in Economia aziendale. L’iniziativa prevede infatti la coltivazione diretta di un terreno, frazionato successivamente in lotti e destinati all’affitto. Così, il giovane permette alle famiglie della provincia di Catanzaro di poter avere la sicurezza di prodotti genuini e del tutto biologici. Questa sera, domenica 27 novembre 2016, Le Iene Show e Cristiano Pasco incontreranno il giovane coltivatore per poter approfondire il suo progetto. Quello di Stefano Caccavari non riguarda tuttavia il semplice affitto di un terreno, anche se bisogna sottolineare che l’appezzamento di cui si parla è stato “rubato” ad una delle discariche più grandi di tutta Europa e che grazie al ragazzo calabrese e ad un comitato di protesta non sorgerà più a San Floro. Così sottolinea La Stampa, ma c’è molto di più. Stefano si occupa infatti della coltivazione diretta, anche al posto di chi abita distante dal campo affittato e che magari non si può permettere di prendersi cura del proprio raccolto. Appena i prodotti della terra sono pronti, mostra all’affittuario il raccolto dell’Orto in questione grazie alla pagina Facebook, dove le famiglie possono apprendere le arti del raccolto grazie ad un tutorial. 

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