Tocca al servizio di Giulio Golia alla Iene Show, che torna a parlare del presunto inquinamento radioattivo in Calabria. Il servizio della scorsa settimana ha diviso i calabresi, ma ha spinto i Carabinieri e i Vigili del Fuoco ad intervenire sulla spiaggia di Calalunga di Montauro per accertamenti. La prefettura ritiene la zona con dei valori in linea con le medie nazionali e il fisico incaricato dalle istituzioni ha eseguito nuove misurazioni, che avrebbero dato risultati meno allarmanti di quelli riportati dalle iene: “I dati raccolti sono in linea con tutti gli altri. Io non posso rilasciare delle dichiarazioni ulteriori. Il vostro strumento utilizzato per le misurazioni? I tedeschi spesso non fanno cose buone”. I cittadini del posto sono confusi, alcuni di questi hanno accolto l’arrivo delle iene con nervosismo. Altri chiedono di andare avanti. “Le pressioni sono molto alte, l’argomento è un ginepraio. Diteci voi cosa fare” conclude Giulio Golia al termine del servizio.



L’incubo inquinamento radioattivo in Calabria sarà uno dei temi centrali nella puntata di oggi de Le Iene Show. Ad occuparsene è la storica iena Giulio Golia, il cui intervento ha provocato molte reazioni ed accertamenti da parte di esperti tra cui i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.), il reparto Nbcr (Nucleare, batteriologico, chimico, radiologico) dei Vigili del Fuoco e l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria). A scendere in campo è stata anche la politica a partire dal deputato M5s Paolo Parentela, il quale ha voluto presentare un’interrogazione parlamentare chiedendo massima trasparenza sui risultati che emergeranno dagli esami compiuti dagli organi preposti. “Le vicende legate allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi in Calabria è da sempre un mio pallino. Da quando sono in parlamento ho presentato decine di interrogazioni parlamentari, denunciando puntualmente lo stato di cose in Calabria”, aveva spiegato il deputato, come riporta il sito politicamentecorretto.com. Pur essendo considerato un pericoloso allarmista, le risposte sul rischio di inquinamento radioattivo non sarebbero ad oggi giunte. Vedremo quali saranno i retroscena emersi grazie alla trasmissione di Italia 1.



Esiste un tesoro negli abissi del mar Ionio? Sembrerebbe di sì, ma non si tratta di dobloni o altri preziosi collegati a chissà quale antico pirata. Si parla invece di inquinamento radioattivo in Calabria, una minaccia che potrebbe rivelarsi ancora più imponente di quanto finora ci è stato reso noto. In questi ultimi giorni la costa ionica della provincia di Catanzaro è stata interessata da numerosi sopralluoghi e controlli del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri e del reparto Nbcr dei Vigili del fuoco (Nucleare, batteriologico, chimico, radiologico). Si cercano tracce di scorie nel sottosuolo, ma non è una novità. Un rapporto di Legambiente degli anni ’90 parla infatti di possibile materiale radioattivo sepolto in prossimità delle coste di Calalunga di Montauro e Copanello. Il sospetto è che numerosi fusti radioattivi siano stati nascosti nelle acque del Mar Ionio. Tutto parte dall’inchiesta fatta da Giulio Golia de Le Iene Show, che ritornerà nelle spiagge del catanzaro in occasione della puntata di questa sera, domenica 27 novembre 2016. Spiagge che, come sottolinea Catanzarotv, hanno frequentato intere generazioni catanzaresi e che potrebbero nascondere un segreto agghiacciante. Durante il servizio, la Iena ha mostrato infatti come il geiger abbia segnalato un valore che supera fino a quattro volte il limite consentito, sia sulle reti usate normalmente per la pesca, che sulla spiaggia. E c’è molto di più. Negli anni ’90 due cugini, Fausto e Augusto Squillacioti sono entrati in contatto con una fanghiglia strana durante una battuta di pesca a Calalunga di Montauro. Da questo evento si è sviluppata in seguito la tragedia: uno dei due cugini è morto di leucemia mieloide nel giro di pochi mesi. Il sopravvissuto invece ha dovuto lottare per 14 anni contro cancro e chemioterapia. Immediato l’interessamento di associazioni e privati cittadini, compreso Pantaleone Procopio, il Sindaco di Montauro, che hanno richiesto l’intervento dell’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria. Dei materiali radioattivi sepolti nel mar Ionio se ne occuperà inoltre il Comitato provinciale preposto per la sicurezza pubblica e l’ordine. 

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