“Canzoni per i figli” è il nuovo album di Roberto Vecchioni, ospite stasera di Che fuori tempo che fa per parlare del progetto personale che si cela dietro il cofanetto pubblicato a metà novembre. Il cantante, che ha pubblicato anche il libro “La vita che si ama”, ha fatto seguire al racconto dieci canzoni dedicati alla sua famiglia. L’inedito “Che c’eri sempre”, che presenterà stasera nel salotto di Fabio Fazio insieme ad un altro brano tratto dal nuovo album, è ad esempio scritto per la madre. L’ultimo lavoro discografico di Roberto Vecchioni è considerato da molto l’opera più emozionante, forse la più coinvolgente, della sua vita recente. Di sicuro è l’album più ricco di amore e speranza del cantante, il quale ha voluto ricordare che “non si è felici nell’imperturbabilità, ma nell’attraversamento del vento e della tempesta“. Storie e canzoni di felicità, che per Roberto Vecchioni rappresenta una conquista a volte dolorosa e che resta una prospettiva possibile. 



Tra gli ospiti che prenderanno parte alla prossima puntata domenicale di Che fuori tempo che fa, trasmissione condotta su Rai Tre da Fabio Fazio, ci sarà anche il noto cantante milanese Roberto Vecchioni. Vecchioni che nelle scorse settimane è stato protagonista di una festa di laurea speciale che lo ha visto improvvisare a piazza San Marco di Venezia un piccolo concerto per alcune centinaia di neo laureti. La presenza del cantautore ed insegnante di filosofia nel salotto televisivo di Fabio Fazio è dovuta all’uscita di un nuovo cofanetto che comprende il suo ultimo libro intitolato La vita che si ama – Storie di felicità ed il suo ultimo lavoro discografico a cui è stato dato il nome di Canzoni per i figli. Un album nel quale ci sono i brani di successo di Vecchioni reinterpretati con la chicca di un inedito ed ossia il brano Che c’eri sempre



Ospite a Che fuori che tempo che fa, è nato a Carate Brianza nel giugno del 1943 da genitori entrambi originari della provincia di Napoli, Roberto Vecchioni dopo essersi laureato alla facoltà di Lettere classiche per l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha dapprima iniziato a lavorare come docente di greco e latino nei licei classici. Nel contempo crebbe nel suo animo la passione per la musica. Una passione che tuttavia sia diventata in seguito un vero e proprio lavoro non lo ha mai indotto a decidere di lasciare la scuola tant’è che è rimasto un insegnante fino al momento in cui è andato in pensione. Nella prima parte della sua carriera artistica si limita a comporre le canzoni per poi affidarle a interpreti. Nel corso degli anni settanta le sue canzoni vengono portate al successo da grandi artisti come Renato Zero, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti ed Ornella Vanoni. Nel 1971 c’è l’esordio come cantautore con l’album Parabola all’interno del quale era presente uno dei pezzi più famosi ed apprezzati: Luci a San Siro. Nel 1973 prende parte a Sanremo con il pezzo L’uomo che si gioca il cielo a dadi con cui ottiene un buon ottavo posto. Nel 1977 arriva la consacrazione definitiva per Roberto Vecchioni grazie al pezzo Samarcanda che era presente nell’album omonimo. Nel corso degli anni ottanta Roberto Vecchioni è stato anche un conduttore televisivo occupandosi della rubrica Telebigino in onda sull’allora Antenna 3 Lombardia. Nel 1981 corona il suo sogno d’amore sposando Daria Colombo che è ancora la sua attuale compagna. Nei primi anni novanta ritorna prepotentemente nelle scene musicali italiani vincendo l’edizione 1992 del Festivalbar con il pezzo Voglio una donna. Ha scritto diversi libri, ha preso parte ad un episodio della fiction Un medico in famiglia ed ha recitato nel film Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto. Nel 2011 ha vinto il Festival di Sanremo con il pezzo Chiamami ancora amore ed inoltre vanta il primato di essere uno dei pochi ad essersi affermato nei quattro principali Festival musicali italiani: Sanremo, il Premio Tenco, il Festivalbar e il Premio Mia Martini. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti in carriera spicca il titolo di Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiani consegnatogli nel 2004.

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