La decima puntata della nuova edizione di Che fuori tempo che fa, andrà in onda domenica 27 novembre alle ore 20 su Rai 3. Il programma condotto da Fabio Fazio, ospiterà come di consueto, numerosi ospiti d’eccezione. Tra questi ci sarà Sara Cardin, giovane campionessa italiana di karate, specializzata nella disciplina kumite. In una recente intervista rilasciata per Karate Magazine, Sara, ha raccontato come si sia avvicinata fin da piccola al mondo del karate: aveva solo 7 anni quando la sua meravigliosa avventura sportiva ha avuto inizio. A 14 anni ha vinto il primo campionato italiano di kumite e di lì ha preso il via la sua straordinaria carriera. Ha parlato della sua disciplina e di cosa sia essenziale per essere dei vincenti nel kumite: ha esordito sottolineando come sia essenziale la testa e la concentrazione durante un incontro in quanto, risulta essere cruciale riuscire a leggere ed interpretare i movimenti e le intenzioni dell’avversario. Secondo aspetto da non sottovalutare è il livello di allenamento e le capacità del tecnico che deve essenzialmente essere in grado di programmare le sedute di allenamento, individuare e cercare di correggere gli eventuali errori. Un vero atleta di kumite, ha infine aggiunto, deve essere sempre pronto a confrontarsi e ad imparare sempre dai proprio errori.



Sara Cardin, ospite a Che fuori tempo che fa, è nata a Trieste ed ha 27 anni. Durante la sua carriera, ha collezionato numerosissimi premi nazionali ed internazionali: ha conquistato per 5 edizioni consecutive il primo posto nel campionato italiano nella categoria kumite, termine che in italiano sta per combattimento. In totale ha collezionato ben 17 titoli nel contesto nazionale, se si tiene conto anche dei premi vinti da junores ed esordiente. In ambito internazionale Sara Cardin è stata vice-campionessa del mondo nel 2005 ad Ostia e si è aggiudicata per due volte il titolo di campionessa europea sia nella categoria junores che senior. Nel 2014 ha vinto la medaglia d’oro nei campionati del mondo di karate battendo in finale, la francese Emilye Thouy. È l’unica atleta italiana che non fa parte di alcun gruppo militare, in quanto non è in possesso di tutti i requisiti richiesti: la sua altezza non le ha permesso di poter accedere al alcun gruppo militare sportivo.

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