-Sergio Rubini questa sera sarà presente a Che tempo che fa ospite di Fabio Fazio dove presenterà il film ‘La stoffa dei sogni’ che uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 1 dicembre. Una commedia omaggio all’opera di Eduardo De Filippo e William Shakespeare, ambientato sull’ex isola carcere dell’Asinara, oggi splendido parco nazionale. Sergio Rubini sarà uno dei protagonisti della storia, insieme a Ennio Fantastichini che interpreterà il direttore del carcere, e come in una stoffa, s’intrecceranno le trame e i fili dei destini degli attori. Camorristi in fuga e attori in cerca di riconoscimento si ritrovano dopo un naufragio su un’isola-carcere e si mescolano sotto lo sguardo del direttore del carcere che è convinto di smascherare i camorristi ed i naufraghi intrecciato alla storia d’amore tra la figlia del Direttore ed il figlio del Boss. Questa sera Rubini parlerà a Fazio di questa nuova impresa cinematografica insieme all’attore Fantastichini.



Sergio Rubini, ospite a Che fuori tempo che fa, oggi, domenica 27 novembre 2016. Il conduttore ligure Fabio Fazio torna ad accogliere nel salotto più famoso di Rai Tre graditi ospiti provenienti dal mondo della cultura del nostro Paese. “Che tempo che fa” ormai da quattordici anni è un appuntamento fisso del terzo canale della televisione di Stato, sempre pronto a seguire l’attualità che caratterizza l’arte e la società della penisola italiana. In particolare, nella serata in questione fa il suo ritorno in trasmissione un attore e regista particolarmente interessante, si tratta del pugliese Sergio Rubini, fuori classe del cinema italiano e grande protagonista della scena da più di trent’anni. L’artista si presenta nello studio di “Che tempo che fa” per presentare la sua ultima fatica cinematografica, il bellissimo “La stoffa dei sogni”, fruibile in tutti i cinema a partire dal 1 dicembre. In questo film Sergio Rubini appare soltanto in veste di interprete, dato che il posto dietro la macchina da presa è stato occupato dall’ottimo regista sardo Gianfranco Cabiddu, grande professionista dell’industria cinematografica del nostro Paese. In questa sua opera si respira aria di poesia e di leggerezza, nel primo dopoguerra una compagnia di teatranti naufraga sull’isola-carcere dell’Asinara e viene costretta dal severo direttore della prigione a mettere in scena assieme ai detenuti “La Tempesta” di William Shakespeare tradotta in napoletano antico. Questa versione venne curata da Eduardo De Filippo, indiscusso protagonista del teatro partenopeo con cui Cabiddu ha avuto la fortuna di lavorare allì inizio della sua carriera. Sergio Rubini interpreta il capocomico che dovrà allestire la commedia, l’interprete ha dichiarato che grazie a questo ruolo è riuscito a riflettere in modo più profondo sull’essenza del mestiere dell’attore. Ma cosa ha fatto durante la sua carriera?



La carriera: Per l’artista pugliese intervenire a “Che tempo che fa” è sicuramente un gradito ritorno, era giusto un anno che Rubini mancava dallo studio televisivo capitanato da Fabio Fazio. L’ultima volta era appunto il 21 novembre del 2015, in quell’occasione la sua presenza era legata alla promozione di un film che vedeva la sua partecipazione in veste di regista, di sceneggiatore e di interprete. Il titolo dell’opera era “Dobbiamo parlare”, al fianco di Rubini era possibile apprezzare interpreti di spicco del panorama cinematografico italiano quali Isabella Ragonese, Antonio Albanese e Fabrizio Bentivoglio. Secondo l’estetica del regista, questa produzione si è rivelata per essere una commedia spietata ed amara, crudo ritratto dei rapporti di coppia e delle imposizioni sociali a cui troppo spesso ci si piega senza opporre resistenza. Il regista ha dato prova di questa sua tendenza all’asprezza e alla nostalgia in molte delle opere che vanno a comporre la sua vasta filmografia. Nato a Grumo Appula, cittadina della provincia barese, Sergio Rubini ha sempre avuto ben chiaro il desiderio di dedicare la sua vita al mondo del cinema e del teatro, per questo non appena conseguita la maturità scientifica si trasferisce a Roma dove frequenta la prestigiosa Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Il suo esordio alla regia avviene nel 1990 quando porta sul grande schermo un dramma di Umberto Marino intitolato “La stazione”, grazie ad esso vince il premio destinato al miglior film alla Settimana Internazionale della Critica in seno alla Mostra del Cinema di Venezia. Da allora non si è più fermato e ha continuato a sfornare un film rilevante dopo l’altro, i più amati dal pubblico sono senza dubbio “L’anima gemella”, “Tutto l’amore che c’è”, “Il viaggio della sposa” e “L’amore ritorna”.

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