A partire dallo scorso lunedì su Rai 1 è partita la serie televisiva ispirata al film di Pierfrancesco DiLiberto, La mafia uccide solo d’estate. Oggi, 28 novembre 2016, andrà in scena la seconda puntata: il cast è d’eccezione, ritroveremo infatti Claudio Gioè, nei panni di Lorenzo Giammarresi, Anna Foglietta, Nino Frassica, Valentina D’Agostino e molti altri. Massimo – interpretato invece dall’attore Francesco Scianna – è il fratello di Pia, la moglie di Lorenzo Giammaresi, e zio di Salvatore ed Angela. Fa la guardia forestale, ma non ama molto lavorare e di questo ne fa un vanto. È un uomo molto possessivo nei confronti della sorella tanto che, un giorno, la sorprende mentre si fa accompagnare da un collega a prendere la corriera. In quell’occasione la costringe, rimproverandola, a salire in macchina con lui. I suoi pensieri sono tutti rivolti alle donne: spesso, infatti, discute di loro anche con il suo nipotino Salvuccio affermando che a Palermo non si muore di mafia ma, bensì, a causa delle donne. Massimo sembra vivere costantemente nella sua ignoranza in quanto continua cocciutamente a sostenere questa tesi. Sembra l’unico a non preoccuparsi della presenza, sempre più assordante, della mafia a Palermo. Durante l’appuntamento in programma pre stasera, lo vedremo tentare di vendere i poderi di Rocca Busambra: ma convincere nonno Tore a cedere la sua parte non sarà affatto semplice…
La fiction racconta le vicende di una famiglia palermitana costituita da Lorenzo Giammaresi, la moglie Pia ed i loro due figli Angela e Salvatore. Siamo negli anni settanta e quella siciliana era una realtà fatta di mafia, sotterfugi, corruzione ed omertà. Un giorno Lorenzo, mentre va a lavorare, assiste involontariamente all’omicidio di un uomo della squadra mobile di Palermo, ovvero il giovane Filadelfo Abano. Lorenzo, inizialmente, rimane un po’ incredulo ma l’evento non sembra preoccuparlo molto. Di notte però sogna due mafiosi che parlano di lui come un testimone scomodo dell’omicidio. Comincia a preoccuparsi talmente tanto che va a confessarsi anche da Fra’ Giacinto, interpretato da Nino Frassica. Dopo aver parlato con lui si convince ad andare a parlare con il capo della squadra mobile, Boris Giuliano: arrivato al commissariato, però, ripensa al sogno fatto in precedenza e si dilegua velocemente. A tranquillizzarlo ci prova il cognato, Massimo, il quale sostiene che la mafia è un’invenzione, che essa non esiste e che gli omicidi commessi negli ultimi giorni sono il frutto di dispute attuate per conquistare il cuore di una donna. Lorenzo, anche se non è del tutto d’accordo con il pensiero del cognato, riesce a rasserenarsi.