Stasera a Il Terzo Indizio si indaga sul caso di Lucia Manca, come spieghiamo qui sotto nel dettaglio, un caso terribile avvenuto in Veneto nel 2012. Barbara de Rossi cercherà di racconterà la storia anche del marito Renzo Dekleva e soprattutto non potrà non soffermarsi sul bizzarro metodo scientifico utilizzato per trovare conferme che sembravano impossibili ad un primo momento. Dopo la denuncia della scomparsa presentata dal marito, sono partite le ricerche dei carabinieri che ad ottobre portarono al rinvenimento dei resti umani a Cogolo del Cengio, nel vicentino, che poi risultarono appartenere alla donna. Corpo martoriato e praticamente impossibile da lavorarci sopra per scoprire origine e motivazioni di una morte così orrenda: ma intervistato da Il Gazzettino nel 2015, il professore Stefano Vanin, 44enne entomologo trevigiano, ha rivelato alcuni particolari che portarono a incriminare e poi condannare Dekleva. Incredibile la sua storia e incredibile la modalità per reperire qualche indizio: «Sul cadavere ho individuato delle mosche calliforidi, specie tipica della stagione calda. Erano già state trovate in altri casi in Veneto, e si trattava di omicidi avvenuti durante l’estate. Gli insetti confermavano il frame. E la decomposizione era avvenuta lì: il cadavere era stato spostato fresco nel bosco e lì si era decomposto, a contatto con le specie del luogo», racconta Vanin nell’intervista. In sostanza, analizzando il ciclo vitale delle larve di mosca si è potuto stabilire con ragionevole certezza quando è morta Lucia Manca e dove è morta, «perché gli insetti che aggrediscono i cadaveri in ambienti chiusi sono diversi da quelli che si trovano all’aperto». Caso risolto poi nel giro di pochi mesi e il tutto verrà raccontato oggi a Il Terzo Indizio.



Una relazione fatta di bugie, segreti e violenze. E’ così che hanno descritto numerosi testimoni il matrimonio fra Lucia Manca ed il marito Renzo Dekleva, accusato dell’omicidio della donna. Lucia è stata ritrovata morta nel luglio del 2012, il suo corpo ritrovato al di sotto di un ponte di Sant’Agata a Cogollo del Cengio. Siamo in provincia di Marcon, un paese del veneziano e Lucia è conosciuta, ammirata persino, grazie anche al suo lavoro da banchiera. Le amiche più strette conoscevano bene cosa sta attraversando in quel periodo, dato che la donna rivela più volte di avere paura di Renzo. La situazione è così grave che non solo Lucia Manca smette di mangiare, corrosa dalle liti e violenze, ma un’amica e collega si preoccupa ogni giorno di accompagnarla a casa. Una tragedia preannunciata, si potrebbe dire col senno di poi, e di cui si occuperà Terzo Indizio nella puntata che andrà in onda nella prima serata di Rete 4 di oggi, martedì 29 novembre 2016. Secondo le prime ricostruzioni, riporta un articolo di Nuova Venezia del 2015, la sera del delitto Lucia Manca è rientrata a casa verso le 17. L’autopsia non ha potuto stabilire con precisione l’ora della morte, individuata fra le 21:30 e l’1:00. Il corpo era infatti in condizioni pessime. Ad incastrare Renzo Dekleva un’intercettazione ambientale: “il mio è omicidio, omicidio… il mio è omicidio”. Queste le parole dello stesso uomo, che ha dato sfogo ai propri pensieri mentre viaggiava da solo in auto. Un particolare che gli inquirenti hanno ricondotto alla morte di Lucia Manca, avvalorato dalle tante testimonianze ed al percorso che fece quella notte. Il suo cellulare aveva agganciato infatti tre celle diverse della zona limitrofa a Marcon, lungo il tragitto che da casa della moglie lo ha portato fino al luogo in cui ha abbandonato il suo corpo. Il movente secondo gli inquirenti è da individuare nella doppia relazione segreta che Dekleva aveva da diverso tempo: l’amante non sapeva infatti dell’esistenza della moglie, mentre quest’ultima aveva scoperto pochi mesi prima il suo tradimento. 

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