A Le Iene Show è appena terminato il servizio di Giulio GoliaInquinamento radioattivo in Calabria?“. L’inviato della trasmissione di Italia 1 cerca di scavare in alcune situazioni poco chiare in merito a quanto accaduto nella splendida regione del meridione del nostro paese. Vedremo quale sarà la situazione in merito. Ma sicuramente quanto raccontato su Italia 1 ci lascia senza parole anche se ci sono da utilizzare tutti i condizionali del caso. Se quanto scoperto da Giulio Golia sarebbe davvero difficile giustificare quanto raccontato da chi si preoccupa più del turismo che della salute dei cittadini. Bisognerebbe riflettere e capire davvero come stanno le cose.



A Le Iene Show torna a parlare dell’inquinamento radioattivo in Calabria. Ha sottolineato prima di iniziare il servizio che è stato proprio il pubblico a decidere di andare avanti dopo i tanti problemi che proprio questa situazione aveva fatto emergere. Giulio Golia infatti aveva già lavorato su questa pista, scatenando l’ira di molte persone perchè avrebbe potuto rovinare il turismo. Sembra che ci sia però la possibilità di un traffico di materiali radioattivi che possono portare a situazioni veramente rischiose soprattutto per la salute. Si analizza allora la situazione di diverse persone che anche solo per essere venuti in contatto con materiale radioattivo hanno perso la loro vita per malattie come la leucemia. Incredibile è anche il racconto di un pescatore che dopo una mareggiata ha trovato dei fusti addirittura sulla spiaggia. Una situazione che non può di certo andare avanti.



Continua l’interesse mediatico e delle autorità per i rifiuti radioattivi e tossici che potrebbero essere sepolti nel mar Ionio e nel sottosuolo della Calabria. Trent’anni di indagini che non sembrano aver portato da nessuna parte, se non in un maggiore intervento da parte dell’opinione pubblica. Sono molti infatti i cittadini calabresi a richiedere che venga fatta luce su un mistero così spinoso, anche se di contro diverse persone temono che anche il solo sospetto possa danneggiare l’immagine della loro terra. Uno dei paesi più coinvolti nei controlli che nei giorni scorsi sono stati fatti dai reparti speciali di Carabinieri e Vigili del fuoco è Calalunga di Montauro, lungo la costa ionica. I risultati sembrano tuttavia aver portato ad un nuovo nulla di fatto: i parametri sono risultati regolari e secondo Arpacal non superano il livello di criticità radioattiva. Nessun allarme anche per l’alto numero di malati e morti di tumore della zona, almeno secondo il direttore generale dell’Asp di Catanzaro. Diversa invece l’opinione del direttore del reparto di Oncoematologia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, il dottor Stefano Molica, che avrebbe sottolineato come nella regione Calabria nessuno dei registri tumori si può considerare affidabile dal punto di vista statistico. Questa sera, martedì 29 novembre 2016, Le Iene Show e Giulio Golia proseguiranno la loro inchiesta nella Regione, intervistando l’ex procuratore di Catanzaro Domenico Porcelli, che in passato ha svolto diverse indagini sulla possibile radioattività della zona, in seguito archiviate. Eppure continuano le testimonianze di chi ha ritrovato dei fusti sospetti lungo la costa del Mar Ionio, fra cui anche la famiglia di un fotografo del luogo che arebbe deceduto di tumore alcuni anni dopo aver trovato, toccato e fotografato alcuni fusti che riportavano la segnaletica di pericolo radioattivo. 

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