(titolo originale: Kubo and The Two Strings) è un film d’animazione statunitense del regista Travis Knight, in uscita nelle sale italiane dal 3 novembre 2016. L’animazione presenta un cast eccezionale che prestare le voci ai personaggi del film, come l’inimitabile Charlize Theron (Monkey, la scimmia), Art Parkinson (Kubo, il cantastorie) e Matthew McConaughey (Beetle, lo scarafaggio). 



Il film narra le vicende di Kubo, un intelligente e gentile cantastorie che passa le sue giornate al villaggio dove racconta alla gente che passa delle storie fantastiche prive di finale e con l’aiuto di origami crea un piccolo siparietto per i più piccoli. Di notte invece, è costretto a nascondersi da un nemico che lo perseguita per privarlo dell’unico occhio che gli rimaneva. Il giovane cantastorie è l’ultimo di una famiglia legata agli antichi rituali della magia, vive con la madre, l’unico famigliare che gli è rimasto e che sparirà nel tentativo di salvare il figlio dalle grinfie del nonno-nemico. Inizia così la sua fuga alla quale si uniscono Monkey, una scimmia e Beetle, uno scarafaggio gigante. I tre iniziano così il loro viaggio alla ricerca di uno elmo magico, un’armatura ed una spada che insieme gli saranno d’aiuto nello sconfiggere il nonno malvagio, salvare così la sua famiglia e svelare il mistero che avvolge la morte del padre. 



Dietro a questa narrazione, si nasconde un messaggio profondo che vuole essere trasmesso attraverso una storia non troppo pesante ed eroica, che è quella di una storia di formazione che prende in oggetto una vicenda famigliare complicata dall’abbandono e dalla morte. La particolarità di questa pellicola è quella di riuscire ad avvicinarsi sempre di più al processo di formazione (il ragazzo che trova l’emancipazione abbandonando il nido famigliare), a mano a mano che vi si allontana. Grazie alla lotta contro il nonno, Kubo dovrà affrontare il peso delle sue origini e quello che queste hanno comportato per lui, e questa nuova consapevolezza che acquisirà, lo renderà talmente forte che non dovrà più affrontare il suo nemico, poiché riuscirà ad accettarlo come parte del suo passato e dunque parte di ciò che è attualmente. Dettagli forse poco capiti di questa fresca animazione, sono gli origami, che grazie alla loro plasmabilità, vengono forniti come strumento in possesso del protagonista per simboleggiare le storie che racconta, ma soprattutto vengono utilizzati come strumento di lotta contro le stesse. Ma l’aspetto più importante di questa storia di formazione è il come: come il protagonista arriva a sconfiggere i suoi demoni del passato. Infatti, nonostante sia in compagnia di due fedeli aiutanti, non è grazie a loro che riesce a raggiungere la sua meta, ma grazie interamente alla sua unica e sola forza di volontà che lo spinge a non mollare mai. Altra caratteristica importante e degna di nota è il fatto che sebbene Kubo e La Spada Magica sia un film d’azione, sembra rifiutare gli scontri e preferire invece scene dialogate e sequenze di racconti, forse più in linea alla sua natura di cantastorie che di guerriero.

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