Un ospite esagitato e innamorato: questo è stato Pif pochi istanti fa a Domenica Live dove è riscoppiato un “vecchio” amore iniziato durante le Iene qualche anno fa. Barbara D’Urso viene infatti letteralmente sedotta e “attaccata” da uno scatenato Pif letteralmente innamorato della bella padrona di casa, in occasione anche con un pigiama addosso davvero bizzarro. Infatti Pif parte subito dicendo “ma io vengo qui per te e tu ti metti in pigiama?”: la reprimenda dura poco visto che poi scattano i flirt e i tentati baci, con Barbarella che si divincola ridendo molto divertita. Un vero assedio quello di Pif che invece di parlare del suo film – un breve accenno e un invito semplice, “andate a vederlo” – si concentra nel tentativo di ottenere un bacio dalla sensuale padrona di casa. «Sei troppo bbona, ma sei fidanzata? Perché io no, possiamo convolare!». Lei imbarazzata ma divertita risponde che desidera un uomo con i figli e allora lui confessa, “beh posso fare un figlio e poi vengo da te”! Show a Domenica Live con alla fine l’assedio che vede vincere Pif: è la stessa Barbara che si lancia sul divanetto come poco prima aveva fatto il “testimone” e “Iena”, e ricopre di baci il buon Pif. Missione compiuta per una intervista che non è certamente mai partita.



Torna ospite in tv Pif, il regista, attore e sceneggiatore nei cinema di tutta Italia con In guerra per amore: un risultato per ora non esaltante nei box office, e anche questo sarà tema della sua ospitata a Domenica Live dove lo attende una grande estimatrice della Iena come Barbara D’Urso. Pierfrancesco Diliberto racconterà tutto i retroscena di questo secondo titolo della sua giovane carriera da regista: dopo il grandissimo successo della Mafia uccide solo d’estate – a breve parità anche una serie tv su Rai 1 proprio tratta da quel soggetto – ora arriva il film “In guerra per amore” dove i temi della seconda guerra mondiale suonano come un “pretesto” per raccontare come la Mafia abbia potuto attecchire in Sicilia in maniera così rapida e imponente già dal 1945 durante lo sbarco degli Alleati. «È impossibile credere che in Italia la mafia abbia fatto tutto da sola, e tuttavia non penso sapremo mai la verità», ha riferito due giorni fa ospite in una sala al Cinemazero di Pordenone. Una storia particolare che non si vuole troppo “spoilerare” ma che difatti racconta come gli alleati per poter sconfiggere i nazisti fecero leva anche sulla malavita e le prime forme di cosche, come documenta il rapporto Scotten. In una prima intervista prima dell’uscita del suo secondo film lo stesso Pif definì così l’origine della sceneggiatura: «L’idea iniziale era fare un film sui partigiani, tema spinosissimo, lo sappiamo tutti. Ora, i partigiani in Sicilia non ci sono mai stati, e cosa c’è stato al posto loro? Ecco la nostra domanda di base. Invece dei partigiani, noi abbiamo avuto la Mafia, che non aveva certo uno spirito partigiano. Comunque, ripensandoci, con In guerra per amore abbiamo concluso un discorso cominciato nel primo film. La Mafia esisteva già da prima della Seconda Guerra Mondiale, ma nel ‘43 diventa politica».



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