Giornata lunga ieri per Fabrizio Corona: si è svolta infatti l’udienza preliminare per stabilire se istituire o meno un processo nei confronti dell’ex fotografo dei Vip, ormai in carcere da alcune settimane. Ovviamente Fabrizio Corona è stato rinviato a giudizio e, per adesso, rimarrà in carcere. “Ho commesso un errore ma tra ieri e l’altro ieri ho versato circa 400mila euro di tasse su quei contanti, ora datemi la possibilità di uscire e di tornare a casa” ha detto Fabrizio Corona che, secondo quanto detto dai suoi legali, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee durante l‘udienza preliminare. L’uomo sarebbe provato ma pronto a combattere ma per adesso dovrà rimanere in carcere fino alla prossima udienza del processo probabilmente. Deve rispondere di frode fiscale e intestazione fittizia di beni (la sua prestanome sarebbe la storica collaboratrice Francesca Persi) per un totale di 2,6 milioni di euro. Per lui si prospetta un Natale in carcere e non solo.



Il 25 gennaio inizierà il nuovo processo contro Fabrizio Corona e l’ex collaboratrice Francesca Persi, che nell’udienza preliminare tenutasi ieri al Tribunale di Milano sono stati rinviati a giudizio con le accuse di intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. Davanti al gup di milano Laura Marchiondelli, l’ex re dei paparazzi si è difeso così: “Tra ieri e l’altro ieri ho versato circa 400mila euro di tasse su quei contanti, ora datemi la possibilità di uscire e di tornare a casa”. Il suo avvocato Ivano Chiesa ha poi aggiunto che lo stesso pm nell’udienza “ha detto che quel denaro che gli è stato sequestrato è di provenienza lecita”. Secondo il legale di Corona non avrebbe quindi senso trattenerlo in carcere: “In un Paese con un tasso di evasione fiscale altissimo, il nostro cliente è in carcere solo per una questione fiscale”.



Molto dure sono state le dichiarazioni dei legali di Fabrizio Corona al termine dell’udienza preliminare: gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti hanno parlato con i giornalisti una volta usciti dall’aula e hanno ribadito l’accanimento della giustizia sul loro assistito. “In un Paese con un tasso di evasione fiscale altissimo, il nostro cliente è in carcere solo per una questione fiscale e Fabrizio ha iniziato a pagare le imposte su quelle somme. Lui e la sua storica collaboratrice sono stati dipinti come Bonnie e Clyde, ma è il caso che tutti si diano una calmata perché a Corona sono stati trovati non armi né cocaina, ma soldi lecitamente guadagnati, come ha detto lo stesso pm oggi, ponendo fine alla questione della presunta provenienza illecita di quel denaro”. Gli avvocati hanno proposto alla Procura di lasciare allo Stato i soldi che sono stati sequestrati (2,6 milioni di euro) e di chiudere così la vicenda, ma gli è stato opposto un netto rifiuto. “Se vogliono la testa di Corona, noi andremo al processo e vedremo cosa succederà”, concludono.

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