Il terzo indizio ha riacceso i riflettori sull’omicidio di Vanessa Scialfa, la 20enne scomparsa in provincia di Enna e poi ritrovata grazie alla confessione del compagno Francesco Lo Presti. Il convivente è stato condannato dalla Corte di Cassazione definitivamente a 30 anni di carcere: la Suprema Corte ha respinto il ricorso contro il giudizio d’appello dei difensori di Lo Presti, i quali sostenevano che l’uomo non fosse capace di intendere e di volere. L’intero racconto fornito da Lo Presti non è stato ritenuto solido dalla Cassazione, per giunta non confessò subito il delitto, ma finse di preoccuparsi della scomparsa di Vanessa Scialfa. Dopo l’esito del processo i genitori di Vanessa commentarono con commozione l’udienza a cui avevano assistito: “Nostra figlia purtroppo non potrà più ritornare in vita, ma oggi siamo sereni perché giustizia è fatta”, dichiararono Giovanni e Isabella. Le tappe del delitto e del processo sono state ripercorse da Il terzo indizio, che si occupa stasera di femminicidio.



Risale al maggio del 2012 il ritrovamento del corpo di Vanessa Scialfa, la ragazza di vent’anni scomparsa da Enna il 24 aprile di quello stesso anno, avvenuto nelle vicinanze dell’ex miniera di Pasquasia. Secondo le prime analisi, è stata strangolata nell’abitazione, che condivideva con un giovane con cui aveva avuto una discussione il giorno della scomparsa. Arrestato nell’immediato il ragazzo, che successivamente ha confessato l’omicidio ed ha condotto gli inquirenti sul luogo del ritrovamento. Il 34enne Francesco Lo Presti non era nuovo ad episodi di violenza, come hanno evidenziato le indagini, ed il suo rapporto con Vanessa Scialfa era fatto di gelosia ed infinite bugie. Come sottolinea Il Fatto Quotidiano, inizialmente Francesco Lo Presti non aveva confessato l’omicidio e si era dimostrato invece molto preoccupato per la scomparsa della giovane. Per indurlo a confessare, le autorità hanno dovuto adottare uno stratagemma e fargli credere di aver ritrovato Vanessa ancora viva. Questa sera, venerdì 16 dicembre 2016, il caso verrà approfondito a Terzo Indizio, la trasmissione condotta da Barbara De Rossi su Rete 4. In seguito, Lo Presti avrebbe rivelato di aver ucciso Vanessa Scialfa per via di una lite, scatenata dal fatto che la ventenne avesse nominato uno dei suoi ex fidanzati. Un impeto di rabbia e follia, quindi, che lo hanno portato al folle gesto. 

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