Alle Iene Show è il momento di Nina Palmieri, con il suo servizio sulla leucemia promielocitica. La reporter di Mediaset ha intervistato alcuni pazienti che si sono sottoposti ad alcune cure alternative di successo. Si tratta di una nuova terapia a base di arsenico, che avrebbe salvato la vita a parecchie persone colpite da una particolare forma di leucemia. Il punto di partenza è una ricerca portata avanti dal Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto e finanziata dall’AIL. I risultati hanno dimostrato come sia possibile trattare in modo alternativo i pazienti malati, con un approccio medico che prevede la somministrazione di medicinali a base di arsenico. Nina ha documentato il trattamento, intervistando alcuni dei pazienti che – grazie a queste cure – sembrano aver innalzato la qualità di vita, scongiurando il trattamento tradizionale con la chemioterapia. Il servizio si conclude con un invito di Nina Palmieri ad effettuare una donazione per AIL, associazione che riveste un ruolo di fondamentale importanza per la ricerca.
La trasmissione di Italia 1, Le Iene Show, nella puntata in onda stasera affronterà un tema delicato, quello legato ad una particolare forma di leucemia chiamata leucemia promielocitica. Si tratta di una forma acuta nonché rara e dall’esordio improvviso ma al centro di una importante ricerca che vede al lavoro Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto (GIMEMA), grazie ai finanziamenti di AIL e AIRC. Di recente questa ricerca ha evidenziato come il trattamento dei pazienti affetti da leucemia promielocitica prevede l’utilizzo di un prodotto a base di arsenico. Lo studio è condotto dal presidente del GIMEMA e dell’AIL, Franco Mandelli, il quale ha dimostrato grazie al suo importante lavoro, come il trattamento che prevede la somministrazione di un prodotto a base di arsenico si sia rivelato più proficuo rispetto alla tradizionale chemioterapia. Maggiore tolleranza nei pazienti affetti da Lap ma anche una migliore qualità di vita sarebbero state documentate dalla recente ricerca che verrà esposta stasera dalla iena Nina Palmieri, anche grazie alle testimonianze di alcuni pazienti che si sono sottoposti con successo a questa terapia.
Una particolare forma di leucemia, che può attraversare una fase fulminante che porta ad una probabilità di morte elevata. La leucemia promielocitica rappresenta nella sua forma acuta il 10% di tutte le leucemie di tipo mieloide, ha spiegato il primario di Ematologia del Cardarelli di Napoli, il professor Felicetto Ferrara, “ogni anno in Italia vengono colpite circa 150 persone. E’ una patologia rara e dall’esordio improvviso”, ha concluso. I sintomi possono riguardare un malessere di tipo generale, qualche volta sono presenti degli episodi di febbre, stanchezza, oltre a piccole emorragie ed ecchimosi sparse su tutto il corpo. In questi casi è basilare diagnosticare la malattia in tempo, una cura che permette una guarigione nel 90% dei casi. Questa sera, domenica 18 dicembre 2016, Le Iene Show approfondiranno l’argomento nella loro nuova puntata. La Lap può essere infatti curata grazie a recenti risultati di teorie scientifiche che hanno creato una cura mirata che prevede l’uso di un mix di acido retinoico e arsenico. In questo modo, sottolinea il Direttore struttura di Ematologia e Oncologia clinica degli Spedali civili di Brescia, il Professor Giuseppe Rossi, vengono colpite “solo le cellule malate, senza bisogno di ricorrere alla chemioterapia”.
Notizie promettenti provengono dalla ricerca condotta dall’Ail, l’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, che durante la scorsa Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma ha annunciato che in base agli ultimi studi più del 50% dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica è entrato nella fase remissiva dopo un anno dalla sospensione della cura. Un dato promettente, se si considera che la leucemia promielocitica è ancora più rara della precedente e che fino a qualche mese fa non sembravano esserci stati degli sviluppi significativi nella ricerca. La fase acuta prevede un rapido sviluppo di promielociti all’interno del sangue e del midollo osseo, che finiscono per invadere quest’ultimo a causa di una scarsa maturazione. In questi ultimi giorni un’importante iniziativa è stata indetta dal team #primaditutto, composto da atleti affetti da diverse patologie, fra cui oncologici, disabili e cardiopatici, che grazie alla guida dell’allenatore Gabriele Torcianti, hanno voluto inviare un importante messaggio sull’unione fra terapia e sport. La staffetta è avvenuta ai primi di dicembre a Reggio Emilia, dove si sono passati il testimone sulla pista diversi pazienti che sono riusciti a migliorare la qualità della loro vita.