Sul canale 26 del digitale terrestre, Cielo, oggi, martedì 20 dicembre alle ore 21:15 viene trasmesso il film drammatico Amistad (1997) per la regia di Steven Spielberg. La pellicola verrà replicata il giorno di natale, 25 dicembre, alle ore 13:15. L’attore protagonista è Anthony Hopkins. Il trailer che è visionabile qui. racconta il fulcro della storia, la ribellione di alcuni schiavi che venivano trasportati su una nave spagnola, la Amistad (da cui il titolo del film) Gli uomini vengono poi sottoposti a processo, che in breve diventa soprattutto una riflessione sul concetto di libertà. Il film, dice il trailer alla fine, si ispira ad una storia realmente accaduta. Amistad si può seguire in streaming sul sito cielotv, cliccando qui.

Amistad è il film che verrà trasmesso su Cielo oggi, martedì 20 dicembre 2016, in prima serata. Una pellicola di genere drammatico e storico che è stata diretta da Steven Spielberg: il regista si è basato su un soggetto scritto e sceneggiato da David Franzoni, con la fotografia gestita da Janusz Kaminski e il montaggio realizzato da Michael Kahn. Lee musiche della colonna sonora che sono state invece composte da John Williams e Debbie Allen. Steven Spielberg è considerato uno degli uomini più ricchi di Hollywood, nel 2010 il suo patrimonio ammontava ad oltre 4 miliardi di dollari. Nella sua carriera ha ricevuto 15 nomination agli Oscar e ben 25 agli Emmy Awards. Per tradizione Spielberg non è mai presente alle riprese finali dei suoi film. Durante la lavorazione de Lo squalo (1975) si era infatti convinto che, finite le riprese, la troupe lo avrebbe buttato in acqua, e ha quindi disertato la fine della lavorazione. Da allora, questa per lui è diventata una curiosa tradizione.

, il film in onda su Cielo oggi, martedì 20 dicembre 2016 alle ore 21.15. Una pellicola storica che è stata realizzata nel 1997 ed è stata diretta dal grande maestro Steven Spielberg, autore di Jurassic Park, Indiana Jones, Incontri ravvicinati del terzo tipo, tra gli altri. Ad interpretare i personaggi principali troviamo Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Casa Howard, La macchia umana), Morgan Freeman (Robin Hood – Principe dei ladri, Una settimana da Dio, Now You See Me – I maghi del crimine) e Stellan Skarsgard (L’insostenibile leggerezza dell’essere , Will Hunting, Mamma mia). Ancora una volta, dopo Schindler’s List, Spielberg ritorna ad un dramma storico e narra le vicende corali di un gruppo di prigionieri in lotta per la libertà. La trama di Amistad è ispirata al romanzo La rivolta di Amistad di Barbara Chase-Riboud, a sua volta basato sui fatti realmente avvenuti nel 1839. L’autrice del romanzo ha più volte accusato Spielberg di averla plagiata, senza mai sporgere effettiva denuncia. Il film ricevette nel 1998 ben 4 nomination agli Oscar ed altrettante per i Golden Globe, senza vincerne nessuno. Ma vediamo la trama del film nel dettaglio.

La Amistad è una nave spagnola che trasporta schiavi da Cuba agli Stati Uniti. Uno schiavo, Cinquè, riesce fortunatamente a liberarsi dai ceppi e, aiutato da alcuni compagni, assalta l’equipaggio della nave. Mentre sta facendo ritorno in Africa, la Amistad però viene intercettata da una nave statunitense. Gli schiavi vengono quindi ricatturati e condotti in America in catene. Il loro processo farà la storia degli Stati Uniti, perchè se i neri vinceranno il Sud, la cui economia è basata sulla manodopera schiavistica, minaccia di ribellarsi al governo di Washington. I neri della Amistad però non sono legalmente schiavi, ma uomini liberi portati via dalla Sierra Leone, loro terra d’origine. Non sono quindi schiavi, nati in schiavitù in colonie spagnole, come si pensava, e non possono quindi essere venduti come merce. Proprio basandosi su questo punto, la Corte scagiona gli schiavi, difesi dall’avvocato ed ex presidente John Quincy Adam (Anthony Hopkins). La guerra civile, che poi si concretizzerà nella Guerra di Secessione Americana, sembra alle porte, e il presidente Van Buren ha bisogno dell’appoggio degli stati del Sud per la sua imminente rielezione. Le pressioni politiche degli stati sudisti e del consolato spagnolo sono così forti che il processo d’appello rischia di ribaltare la sentenza iniziale.