Su Rai Tre, questa sera, giovedì 22 dicembre 2016, alle 21.15 andrà in onda l’ultima puntata di Rischiatutto, il programma condotto da Fabio Fazio che ha riportato in auge il telequiz condotto dal celebre e compianto Mike Buongiorno negli anni 70′. Rischiatutto, scritto da Paolo Limiti e Federica Pellegrini (ancora oggi presente), ha reso celebri personaggi come Giuliana Longari, che si ricorda per la frase di Mike Buongiorno “Signora Longari, mi è caduta sull’uccello!”. Ospiti d’eccezione per quest’ultima serata, che vedrà sfidarsi i campioni: Alessandra Mastronardi, Luciana Littizzetto, Stash dei The Kolors, Alex Britti e Massimo Gramellini.
Quest’ultimo, ospite abituale della trasmissione di Fazio, Che tempo che fa, farà un suo intervento di parole e riflessioni che potrebbe riprendere il tema sviluppato nella sua rubrica “Il buongiorno” su La Stampa. Moralisti da operetta, è il titolo del suo intervento pubblicato sul quotidiano. Gramellini affronta la dibattuta elezione del presidente americano Donald Trump, partendo dal rifiuto di Andrea Bocelli a cantare per la cerimonia d’insediamento del Presidente. Il giornalista torinese anche questa volta fornisce una visione critica e libera da facili corporativismi, come da anni fa nella sua rubrica su La Stampa. Da poco presente nelle sale cinematografiche italiane con la trasposizione del suo romanzo “Fai bei sogni”, Massimo Gramellini sta avendo un periodo di grande popolarità. Infatti Daria Bignardi gli ha affidato la conduzione di un programma tutto suo, Le parole della settimana, in onda ogni sabato alle 20.30 su RaiTre. È una trasmissione nella quale Gramellini commenta e analizza le parole più utilizzate nella politica, nei giornali, nel corso della settimana trascorsa. Al suo fianco Geppi Cucciari, che ha lo spazio comico e satirico, e tanti ospiti in studio. La settimana scorsa era il turno di Saviano, reduce dal successo letterario con il suo La paranza dei bambini, che ha chiacchierato con Gramellini sull’arresto di Marra, il capo del personale romano della giunta Raggi. Sullo schermo scorrevano immagini, video e le parole sulle quali si è focalizzata l’attenzione di Gramellini e Saviano: urbi et orbi, paranza, congiuntivo.
È stata annunciata nei giorni scorsi un’importante novità nella carriera del giornalista torinese: da Febbraio 2017 Gramellini lascerà ”La Stampa”, nella cui redazione era presenta dal 1988, per approdare come vicedirettore ad personam del ”Corriere della Sera”. Avrà anche lì una rubrica tutta sua nella quale presumibilmente commenterà i fatti più importanti in poche righe. Anziché Il buongiorno, si chiamerà Il Caffè, portando con sè l’eco dell’omonima rivista letteraria milanese fondata da Pietro e Alessandro Verri nel 1764. La carriera di questo giornalista, a 56 anni, è in piena ascesa, grazie anche ad una costante e vincente collaborazione con Fabio Fazio a Che tempo che fa. È infatti là che il grande pubblico conosce e apprezza l’editorialista. Grazie alla tv generalista Gramellini ha potuto abbracciare un bacino di utenza più ampio di quello dei lettori di giornale consueti. Il successo del film di Bellocchio, che ha voluto portare al cinema proprio un suo romanzo, ha dato poi un’ulteriore sprint alla sua ascesa. Infatti il film, che è stato accolto con favore dalla critica al Festival di Cannes, ha avuto un ottimo successo al botteghino. Grandi cambiamenti dunque nel 2017 per il giornalista che con la sua pacatezza e finezza linguistica, ha saputo conquistarsi il pubblico italiano, parola dopo parola.