Aveva 39 anni e una vita davanti Stefania Cancelliere, la donna uccisa nel giugno di quattro anni fa dall’ex marito Roberto Colombo, a colpi di mattarello. La sua storia sarà oggi raccontata e ripercorsa nel corso della trasmissione di Rete 4, Terzo Indizio. Nell’aprile 2013 il quotidiano Il Giorno ha intervistato il fratello della vittima, Livio, il quale commentava le frasi pubblicate sui social contro la vittima, da parte di chi definiva il suo assassino “cornuto e mazziato”. “Se avesse letto qualche pagina del diario di mia sorella, probabilmente non avrebbe proferito parola”, ha commentato l’uomo. Il riferimento è proprio al diario di Stefania Cancelliere scoperto dalla madre solo dopo il suo omicidio, mentre raccoglieva tutti i suoi oggetti in una scatola. “Il diario era una sorta di confessionale e leggendolo abbiamo tutti compreso il dolore vissuto da mia sorella, i suoi patimenti, le umiliazioni a cui è stata costretta negli anni vissuti con Colombo”, ha raccontato il fratello della vittima. Come accaduto in passato per molte altre vittime di femminicidio, quanto scritto dalla donna sul suo diario rappresentava una sorta di testamento. Lo si comprende da una frase in particolare che colpì e angosciò i suoi familiari: “In caso di mia morte prematura”. Proprio lo stesso diario che per anni è stato il solo confidente di Stefania Cancelliere, nel quale annotava tutte le angherie subite dal marito.



“Roberto Colombo ha ucciso l’ex moglie con lucidità”. E’ questo ch si legge sulla sentenza della Cassazione che nel febbraio di quest’anno ha confermato la condanna di 17 anni all’oculista per la morte di Stefania Cancelliere. Un delitto efferato che viene consumato a Legnano, in diversi anni di persecuzioni di Colombo nei confronti dell’ex moglie. Secondo i giudici l’omicidio della donna sarebbe avvenuto quindi al culmine di un’agressività in crescendo da diverso tempo. E’ il 27 giugno del 2012, quando il medico uccide Stefania Cancelliere colpendola ripetutamente con un mattarello, non fermandosi né di fronte alle urla, sempre più forti, della donna, né di fronte ai testimoni che in quel momento si trovavano sul pianerottolo del palazzo. Questa sera, venerdì 23 dicembre 2016, il caso verrà approfondito nella nuova puntata di Terzo Indizio, il programma di Rete 4 condotto da Barbara De Rossi. Come riporta l’Eco di Bergamo, l’anno scorso il fratello della vittima, l’avvocato Livio Cancelliere, ha scritto al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio perchè considerava ingiusti gli arresti domiciliari concessi a Roberto Colombo. “Cos’altro occorre perché questo assassino possa, una volta per tutte” scrive il fratello di Stefania Cancelliere, “entrare in un carcere come qualsiasi altro cittadino?”. A detta di molti, il delitto si poteva impedire, proprio a causa di tutte queelle minacce che presagivano l’arrivo di una tragedia. Le azioni della vittima infatti, sottolinea Il Giorno, facevano pensare che temesse il peggio, soprattutto in base al fatto che pochi mesi prima della propria morte aveva fatto testamento. Stefania Cancelliere aveva solo 39 anni, ma in lei era forte la sensazione che il pericolo l’attendesse proprio dietro l’angolo. “Questo mi fa fuori, mi ammazza e tu crescerai i miei figli”, aveva detto al padre durante un particolare momento di sconforto. 

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