Il Teatro della Scala a Milano sta eseguendo il suo classico concerto di Natale con l’esecuzione della fantastica Nona di Beethoven: un’opera antica ma sempre attuale, che viene sempre ascoltata con piacere dai telespettatori di tutto il mondo. L’esecuzione di Christoph von Dohnàyi poi, è davvero speciale per un motivo in particolare: l’uomo, che ormai ha 87 anni, vede in quest’opera un momento molto specifico della sua vita. Ossia quello vissuto da bambino nella Germania nazista, quando suo padre è stato prelevato dai gerarchi e arrestato: l’uomo aveva cercato di uccidere Adolf Hotler ma non vi riuscì. Ammalatosi in carcere, la madre trovò il modo di portargli dei medicinali (fece finta di essere un’infermiera) anche se non è riuscita a evitarne la morte. “Una scena simile a quella di Leonora che, sotto panni maschili, va a soccorrere Fidelio. Ogni volta che dirigo quell’opera non posso fare a meno di pensarci”, ha confidato Christoph von Dohnányi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.



Il Teatro della Scala a Milano sta eseguendo il suo classico concerto di Natale con l’esecuzione della fantastica Nona di Beethoven: un’opera antica ma sempre attuale, che viene sempre ascoltata con piacere dai telespettatori di tutto il mondo. L’esecuzione di Christoph von Dohnàyy poi, è davvero speciale per un motivo in particolare: l’uomo, che ormai ha 87 anni, vede in quest’opera un momento molto specifico della sua vita. Ossia quello vissuto da bambino nella Germania nazista, quando suo padre è stato prelevato dai gerarchi e arrestato: l’uomo aveva cercato di uccidere Adolf Hotler ma non vi riuscì. Ammalatosi in carcere, la madre trovò il modo di portargli dei medicinali (fece finta di essere un’infermiera) anche se non è riuscita a evitarne la morte. “Una scena simile a quella di Leonora che, sotto panni maschili, va a soccorrere Fidelio. Ogni volta che dirigo quell’opera non posso fare a meno di pensarci”, ha confidato Christoph von Dohnányi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.



Anche quest’anno si ripete la magia del Concerto di Natale del Teatro della Scala di Milano. Il tradizionale concerto è interamente dedicato a Beethoven e a dirigere il coro e l’orchestra è il tedesco Christoph von Dohnányi. “È la sinfonia più nota e più problematica — assicura Christoph von Dohnányi ai microfoni del Corriere.it —. Quando compose la Nona, Beethoven era del tutto sordo. Nel dettarla al nipote ci fu un fraintendimento sui tempi, alcuni passaggi sono quasi impossibili da suonare tanto sono veloci. Perciò è necessario un gran lavoro di preparazione con l’orchestra”. Emozionato ma anche pronto a farsi rapire dalla magia del Teatro Della Scala di Milano: “Qui si respira sempre una bella atmosfera. Anche se il mio primo impatto fu piuttosto drammatico. Era il 1977 dovevo dirigere Moses und Aron di Schoenberg, ma il giorno prima della prova generale scoppiò un incendio che distrusse il sipario e allagò la buca dell’orchestra. Tutti nel panico, Montserrat Caballé era disperata. Alle 8 di mattina era il caos, alle 11 una squadra di tecnici era al lavoro, la mattina dopo si faceva la “generale”. Un miracolo tutto italiano, in Germania il teatro sarebbe rimasto chiuso una settimana”. Nonostante la Nona sia conosciuta da tutti, il Maestro ammette di essere emozionato e di sentire il peso dell’importanza dell’evento: “Tutti pensano di conoscerla, il bello è riuscire a farla scoprire come nuova. E poi c’è l’Inno alla gioia, straordinario momento di musica ma anche simbolo di un’unione europea diventata realtà, anche se in questo momento in pericolo. Le crisi però sono sempre salutari, ci vorrà tempo ma l’Europa ne uscirà più forte di prima. Neanche Trump riuscirà a distruggerla”, conclude.



Il Concerto di Natale de La Scala di Milano, questo nuovo anno sarà interamente dedicato a Beethoven, cosa vedrete in onda la mattina di Natale? Il tradizionale quanto emozionante evento proposto da Rai Cultura verrà mandato in onda a partire dalle 10.15 di oggi, sabato 24 dicembre 2016 sulla rete ammiraglia di Casa Rai. Il Coro e l’Orchestra del glorioso teatro milanese saranno diretti dal tedesco Christoph von Dohnányi ed eseguiranno la Nona Sinfonia del compositore tedesco, con il famosissimo inno An die Freude (Alla gioia) di Friedrich Schiller, diventato simbolo dell’Europa. Sul palcoscenico inoltre, anche un esemplare quartetto di solisti, formato da Camilla Tilling, Michelle Breedt, Torsten Kerl e Michael Volle. L’allestimento del Coro invece, sarà affidato a Bruno Casoni, nominato nel 2002 Direttore del Coro del Teatro alla Scala. La storia di Christoph von Dohnányi invece, appare decisamente commovente e ricca di significato. Classe 1929, berlinese, è prematuramente investito dai tragici avvenimenti storici ed anche familiari: alla giovanissima età di 15 anni infatti, perde il padre Hans, oppositore del nazionalsocialismo, ucciso in galera insieme allo zio, Dietrich Bonhoeffer, fondatore della Chiesa confessante. Un’eredità la sua, che a carattere morale raccoglierà fin da giovanissimo seguendo le orme del nonno Erno, celebre musicista e amico intimo di Béla Bartók. La sua carriera di seguito sarà gloriosa ed immediata: ad appena 27 anni infatti, è il più giovane Generalmusikdirektor di Germania (a Lubecca) e nel 1968 succede a Georg Solti alla guida dell’Opera di Francoforte. Il periodo più produttivo, soprattutto dal punto di vista discografico, è il ventennio alla guida della Cleveland e della Philharmonia Orchestra, che ha convalidato von Dohnányi come portabandiera della melodia contemporanea tanto quanto dei capolavori del Classicismo e del Romanticismo, in perfetta estensione, continuità e divenire. La regia televisiva del Concerto di Milano de La Scala sarà curata da Daniela Vismara.