La mafia uccide solo d’estate ha terminato la messa in onda della sua prima stagione e i fan della serie ideata da Pif stanno già sentendo la sua mancanza. Come mai la fiction ha avuto così tanto successo? Semplice: perché a una struttura narrativa e a un’interpretazione dei personaggi fuori dal comune, La mafia uccide solo d’estate unisce un intreccio storico dell’Italia della fine degli anni settanta che è stato ideato con maestria e competenza. I telespettatori si sono trovati a vedere in una fiction alcuni degli episodi di cronaca legati alla mafia più famosi, senza eccessivi voli pindarici o di fantasia. La mafia uccide solo d’estate piace anche perché parla di mafia, ma dalla parte dei cittadini, di come essi, a Palermo, vivono questa realtà. “Questa fiction merita di essere premiata, è stato raccontato uno spaccato di vita vera, dall’importanza e dai veri valori della famiglia, alla lotta contro la corruzione, questa fiction è storia dolce amara ed è stata raccontata benissimo da tutto lo staff….complimenti….in attesa della seconda serie. P.S io questa serie la trasmetterei nelle scuole”, scrivono sulla pagina Facebook alcuni fan della serie.
Non vedremo in onda questa sera su Rai Uno “La mafia uccide solo d’estate”, la mini-serie da dodici episodi ispirata al primo film di Pif. La fiction si è infatti conclusa martedì scorso con l’undicesimo episodio, dopo il doppio appuntamento di lunedì 19 e martedì 20. La serie diretta da Luca Ribuoli è stata trasmessa si Rai Uno dal 21 novembre 216 e ha tenuto compagnia ai telespettatori con ottimi risultati in termini di ascolti: in media, la fiction ha infatti incollato davanti al televisore quasi 5 milioni di telespettatori a puntata. L’esperimento può dunque considerarsi riuscito e nulla esclude che in seguito potremmo ritrovare i protagonisti in tv per una seconda stagione. Al posto di “La mafia uccide solo d’estate” Rai Uno trasmette invece quest’oggi il film “8 amici da salvare”.