Il personaggio del marchese Onofrio Del Grillo è realmente esistito. Si trattava di un nobile che ricoprì numerose cariche nella Roma pontificia proprio come quello descritto nel film, anche se visse nel secolo precedente rispetto a quello in cui è ambientata la pellicola di Monicelli. Infatti nacque 1714 e morì nell’1787, vent’anni prima rispetto al periodo in cui è ambientato il film. Alcuni aneddoti popolari romani narravano di un nobile della famiglia Del Grillo appassionato di scherzi e burle ai danni dei popolani, ma la sua identificazione proprio con Onofrio è storicamente molto dubbia, anche perché tali aneddoti, come il film, sono ambientati nella prima metà dell’800. E’ probabile che Monicelli abbia unito le due figure, quella storica e quella dei racconti popolari, piegandoli alle proprie necessità narrative. Inoltre la figura del marchese Del Grillo presenta anche alcune incongruenze storiche, seppure non vincolanti per la trama. Il film è ambientato nel 1809 e mostra l’invasione di Roma da parte dell’esercito napoleonico, che però avvenne nel 1808. In un’altra scena, ambientata secondo la narrazione dopo pochi mesi, il marchese apprende della sconfitta di Napoleone in Russia, storicamente avvenuta solo nel 1812. Infine il marchese assiste a teatro ad una rappresentazione della Traviata di Verdi, che in realtà non sarebbe stata rappresentata fino al 1853.



Il palinsesto di Iris per questa prima serata di sabato 31 dicembre propone il celeberrimo film Il marchese Del Grillo. Si tratta di una commedia del 1981 diretta da Mario Monicelli ed interpretata da Alberto Sordi, Flavio Bucci, Riccardo Billi, Paolo Stoppa e Cochi Ponzone. Le musiche sono state scritte da Nicola Piovani per una pellicola la cui durata è di ben 139 minuti nella versione integrale.



Siamo a Roma nell’anno del Signore 1809. Il marchese Onofrio Del Grillo (Alberto Sordi) è un nobile romano alla corte di Papa Pio VII (Paolo Stoppa). Il Marchese vive nell’ozio e passa le giornate nelle bettole lasciandosi andare a relazioni clandestine con giovani popolane, suscitando scandalo nella sua famiglia e a corte. Il suo passatempo preferito, per cui è celebre in tutta Roma, è però organizzare scherzi e beffe sia alla propria famiglia che alla corte. Per sua fortuna il Marchese riesce sempre ad uscire pulito, spesso in modo rocambolesco, dalle situazioni in cui finisce per cacciarsi. Un giorno il Marchese conosce un giovane carbonaio alcolizzato, Gasperino, che è un suo perfetto sosia. Questo gli fornisce l’idea per l’ennesimo dissacrante scherzo, che lo poterà però fino nelle prigioni pontificie con una condanna a morte che gli pende sulla testa. Potrebbe essere la fine per il simpatico ma presuntuoso nobiluomo, per una volta incapace di cavarsi brillantemente dai guai.

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