Mario Luzzato Fegiz è nel parterre del Maurizio Costanzo Show per presentare il suo libro e per partecipare al dibattito su quella che oggi è una delle forme di intrattenimento più diffusa: il reality. Il critico, però, ha un’idea ben precisa e non ha alcun problema a rivelarla: “Odio i reality show, i reality show mi hanno derubato del mio mestiere di critico”. Platinette fa notare che molti critici si occupano dei reality con successo, ma Luzzato ha una parola anche per loro, poiché in passato si è occupato anche di questo: “Ho provato a fare il giurato a Music farm quando c’era Dolcenera, dopo 10, 15 giudizi sei spolpato, quindi poi servono gli autori, ma poi lì non sei più un giudice”. Secondo il critico, inoltre, la degenerazione di tali spettacoli è il televoto, un meccanismo che lascia il potere alla gente e mette da parte gli esperti del mestiere. In studio si fa notare che il televoto è molto importante poiché le classifiche successive sono stabilite poi dai telespettatori, gli utilizzatori finali della musica.
Tra gli ospiti della puntata del Maurizio Costanzo Show di oggi ci sarà anche Mario Luzzatto Fegiz. Classe 1947, il giornalista inviato del Corriere della Sera e critico musicale italiano è da sempre impegnato al massimo nel suo ruolo. La sua formazione è sempre stata legata ai mezzi di divulgazione, sin dal 1969, anno in cui conduce il programma radiofonico “Per voi giovani”. Lo vediamo in televisione nei panni di conduttore e personaggio, ma è anche stato direttore della casa editrice Sperling & Kupfer.
Una curiosità, Mario Luzzatto Fegiz è stato anche militante nel mondo della musica, in quanto nel 1982 ha scritto il brano “L’oracolo di Delfi” per Giuni Russo, con molte citazioni in lingua greca, tra Erodoto e Socrate e “Una sera molto strana”, un pezzo raffinato e interessante dedicato a Danzica.
Lo scorso anno l’abbiamo visto impegnato nel progetto “La gente di Napoli – Humans of Naples” patrocinato da alcuni comuni partenopei, tra cui quello di Napoli e di San Giorgio a Cremano. Questa mostra molto toccante si è tenuta al Palazzo delle Arti di Napoli e rappresentava volti, mestieri e scorci di vita degli abitanti del capoluogo campano. Una rassegna davvero toccante, che raffigurava, oltre ad un’epoca, anche diverse generazioni di napoletani con le loro storie e il loro vissuto.