La serata odierna all’insegna della trasmissione Le Iene Show si prospetta ricca di servizi. Tra i tanti sarà ripreso ed approfondito anche quello relativo ai rifiuti tossici e radioattivi riversati nel sottosuolo calabrese con un particolare interesse riservato alla Jolly Rosso, l’imbarcazione che nel 1988 aveva legalmente trasportato migliaia di fusti di rifiuti tossici dal Libano al nostro Paese affinché venissero smaltiti. Due anni più tardi la medesima nave si era arenata sulla spiaggia di Amantea dopo svariate ore di avaria. Cosa trasportava in quell’occasione e cosa accadde realmente? Se ufficialmente il carico conteneva tabacco e generi alimentari, diversa è stata per anni l’ipotesi della magistratura, prima dell’archiviazione. E’ possibile che anche in quell’occasione la Jolly Rosso trasportasse rifiuti tossici? E’ questo che si interrogherà Giulio Golia, nel corso del servizio de Le Iene dedicato a questo tema. La storia delle navi a perdere colate a picco nel Mediterraneo così come nel basso Tirreno e lo Jonio, spesso cela veri e propri cimiteri radioattivi, sempre tenuti nascosti ma che hanno contribuito nel tempo ad aumentare i casi di tumori soprattutto nelle popolazioni del Sud Italia, come rivelato da meteoweb.eu.
E’ forse uno dei casi più misteriosi della cronaca italiana e che non ha solo a che fare con lo smaltimento di rifiuti tossici radioattivi negli anni ’90. In quell’epoca, la nave si arenò sulla costa tirrenica della Calabria, sulla spiaggia Amantea. Del caso se ne occupò Natale De Grazia, il Capitano che stava seguendo le indagini sulle navi a perdere per conto della Procura. Morì tuttavia poco dopo, a causa di un avvelenamento e non poté mai concludere l’inchiesta. Successivamente il caso venne archiviato e la compagnia Messina, allora indagata come proprietaria delle Navi Jolly, venne prosciolta. L’argomento verrà approfondito nella puntata di questa sera, domenica 4 dicembre 2016, de Le Iene Show. Giulio Golia ritornerà infatti a parlare di rifiuti tossici radioattivi ed i grandi misteri italiani che sembrano nascondere molto di più di quanto è noto finora. Il caso della Jolly Rosso inoltre non è l’unico, dato che nel 2010 avvenne l’incidente della Jolly Amaranto, al largo del porto egiziano di Alessandria. Come riporta Genova Oggi, l’equipaggio e gran parte della nave venne salvata, ma alcuni container caddero in mare, creando forte preoccupazione. Era noto, infatti, che a bordo fossero presenti dei rifiuti tossici pericolosi. L’anno successivo è stato invece la volta della Jolly Grigio, dove due pescatori persero la vita mentre si trovavano nelle acque di Napoli.