La puntata di oggi di Amore Criminale, il programma condotto su Rai 3 da Asia Argento, affronterà uno dei casi di cronaca nera degli ultimi anni e che hanno sconvolto il Cilento. Si tratta dell’omicidio di Pierangela Gareffa, la donna uccisa dal marito due anni fa e lasciata agonizzante per oltre otto ore nella sua casa di Vibonati. Una storia cruenta, che si è conclusa con la condanna a 14 anni di carcere a carico di Sandro Pili. L’uomo l’avrebbe uccisa con una coltellata sotto il costato, sul lato destro del corpo e che sarebbe risultata letale. Dall’autopsia sarebbe emerso che, se solo il marito l’avesse soccorsa, Pierangela Gareffa si sarebbe potuta salvare. In paese, come scriveva Il Messaggero due anni fa, si rincorrevano da tempo le violenze a carico della donna, la quale non avrebbe mai voluto lasciare il marito per il bene del loro figlio piccolo, motivo per il quale avrebbe anche evitato di denunciare i maltrattamenti.



Nel corso della nuova puntata di Amore Criminale, in onda stasera su Rai3, sarà ripercorsa l’intera triste vicenda di Pierangela Gareffa, la donna assassinata dal marito Sandro Pili il 30 novembre di due anni fa nella sua casa a Vibonati, piccolo centro in provincia di Salerno. Lo scorso sabato 26 novembre, a Torraca è stata intitolata una panchina rossa in memoria di Pierangela Gareffa, come riporta il sito Cilentonews.com. L’intitolazione è avvenuta alla presenza del figlio e della famiglia della vittima, presso il castello del piccolo paesino del Cilento. A prendere parte all’iniziativa anche il sindaco di Torraca, Francesco Bianco, insieme a Teresa Paladino, responsabile della Sezione del Vallo di Diano dell’associazione “Mai Più Lucrezia Onlus”, Carmen Landi responsabile del Centro Anti-Violenza di Sapri, Egidio Errico psicoterapeuta, consulente dell’associazione “Mai Più Lucrezia Onlus” nel processo penale, e Loredana Rada, consigliere regionale. Sempre in memoria della donna uccisa era stato intitolato un centro antiviolenza lo scorso agosto, con lo scopo di fornire assistenza alle donne vittime di maltrattamenti.



La tragica storia della morte di Pierangela Gareffa verrà ripercorsa oggi, lunedì 5 dicembre 2016, da Amore Criminale, il programma condotto da Asia Argento su Rai Tre. Per la ricostruzione di quanto accaduto alla donna assassinata dal marito due anni fa nella sua abitazione a Vibonati sono stati intervistati Teresa Paladino, responsabile dell’associazione “Mai Più Lucrezia Onlus”, il legale della madre della vittima, Giovanni Falci, e il legale delle sorelle, Lucia Cerino. Per l’omicidio di Pierangela Gareffa è stato condannato a 14 anni di carcere più 3 di ricovero in una casa di cura e custodia Sandro Pili, che il 30 novembre 2014 uccise la moglie con una coltellata. L’omicidio avvenne dopo una lite: l’uomo colpì Pierangela Gareffa con un coltello da cucina, ferendola, e diede l’allarme solo dieci ore dopo, quando però era ormai morta dissanguata. In casa in quel momento c’era anche il figlio della coppia, all’epoca di 12 anni.



Il 10 agosto è stato inaugurato dal sindaco di Sapri e dai rappresentanti del Consorzio La Rada e delle Cooperative Hermes e Insieme il Centro Antiviolenza intitolato a Pierangela Gareffa, la donna uccisa due anni fa dal marito. Questo spazio è nato dunque con l’obiettivo di fornire alle donne italiane e straniere forme di assistenza e sostegno se in difficoltà e coinvolte in situazioni di violenza e maltrattamento. Le persone in difficoltà, dunque, verranno ascoltate dalle operatrici del Centro e riceveranno supporto psicologico, anche legale se necessario. Le azioni saranno quindi articolate su diverse linee di intervento a seconda del caso in questione. Il sindaco di Sapri ha poi sottoscritto dei Protocolli d’Intesa con le autorità militari, le associazioni e il servizio sanitario di riferimento. Uno dei principali obiettivi della struttura intitolata a Pierangela Gareffa è di far prendere coscienza e consapevolezza sul fenomeno.

Pierangela Gareffa si sarebbe potuta salvare, se il marito l’avesse soccorsa in tempo: la drammatica verità è emersa dall’autopsia eseguita sul corpo della donna nell’ospedale di Sapri dal medico legale Adamo Maiese. La prima ricostruzione dei carabinieri, quella cioè che la coltellata sferrata alla donna le abbia causato la morte, è stata subito confermata. Del resto la versione che aveva fornito Sandro Pili non aveva mai convinto i militari dell’arma: l’uomo aveva dichiarato di aver trovato la moglie a terra in casa per un malore conseguente alla caduta contro una ringhiera in giardino, poi la confessione dopo essere stato messo sotto torchio dai carabinieri. La coltellata ha raggiunto il fegato di Pierangela Gareffa provocandole una ferita profonda di 12 centimetri che non ha dato scampo alla donna, che sarebbe morta circa due ore dopo l’accoltellamento e non dunque non nottata, quando Sandro Pili ha chiesto aiuto ai vicini.