Prima della tragedia che ha colpito Sissy trovato, la giovane 28enne, agente di polizia penitenziaria, originaria della Calabria ma in servizio a Venezia e che ora lotta tra la vita e la morte, la stessa aveva rivelato qualcosa di importante ad un amico. Una confidenza che celava anche i timori di Sissy la quale ad un amico avrebbe confidato, come riporta il settimanale Giallo: “Stavolta l’ho fatta veramente grossa. Ho combinato un casino…”. A cosa si riferiva? Di certo la 28enne pare avesse delle preoccupazioni legate al lavoro, in particolare dei dissidi con qualche suo superiore. Secondo alcuni i dissidi riguardavano addirittura la direttrice del carcere della Giudecca. Qualcuno con cui Sissy trovato aveva avuto dei contrasti l’ha quindi indotta a compiere un gesto estremo o le avrebbe fatto direttamente del male? Dubbi leciti e che sembrano essere ben distanti dalla tesi iniziale di tentato suicidio avanzata dagli inquirenti ed alla quale amici e parenti sembrano non credere affatto. Il giallo troverà spazio anche questa sera nel corso della nuova puntata della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto, condotta da Federica Sciarelli.



Il caso di Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria in servizio a Venezia e che da oltre un mese lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Mestre, resta ancora avvolto nel mistero più fitto. La giovane 28enne è stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa dopo aver fatto visita ad una detenuta presso l’ospedale civile di Venezia. Il corpo esanime della ragazza fu ritrovato nei pressi dell’ascensore del nosocomio e da allora le indagini della procura di Venezia procedono seguendo la tesi del tentato suicidio. Tesi alla quale la famiglia ovviamente non crede e che potrebbe essere smentita dalle parole della detenuta che Sissy Trovato vide per l’ultima volta prima del colpo alla testa che le provocò l’attuale stato di coma. Secondo le parole della detenuta, riportate dal settimanale Giallo, l’agente di polizia penitenziaria giocò un po’ con il suo bambino, quindi la salutò. “E’ uscita dalla stanza e quando ha girato l’angolo ho sentito che qualcuno la chiamava per nome. Ho sentito ripetere “Sissy, Sissy…”. Dopo pochi secondi ho sentito un botto, un colpo di pistola che ha colpito proprio lei, Sissy…”. Con le sue parole la detenuta ha confermato la tesi della famiglia di Maria Teresa Trovato Mazza aprendo a nuovi interrogativi. Qualcuno stava attendendo la 28enne davanti all’ascensore dell’ospedale? Chi la stava chiamando con così tanta insistenza? Anche questo caso sarà trattato stasera nel corso della nuova puntata di Chi l’ha visto.



La tragedia che ha colpito l’agente Sissy, il nomigliolo con cui è conosciuta Maria Teresa Trovato Mazza, l’agente penitenziario di 28 anni che si trova in coma da oltre un mese. I colleghi, quaranta agenti di Polizia penitenziaria di Cuneo, hanno partecipato nelle scorse settimane ad un corteo, con cui hanno chiesto che gli inquirenti facciano luce sui numerosi misteri. La donna si trova ancora in coma nell’ospedale di Venezia, in seguito ad un proiettile che l’ha colpita alla testa, mentre si trovava all’interno di un asscensore. “E’ stata trovata riversa sul pavimento in condizioni disperate”, sottolinea uno degli organizzatori a La Stampa, “nessuno ha visto cosa sia accaduto, ma dopo i primi accertamenti le autorità si sono affrettate a classificare il caso come tentato suicidio”. Molti tuttavia i particolari che non quadrano a parenti ed amici, fra cui il carattere spensierato dell’agente Sissy. Chi l’ha visto tornerà a parlarne questa sera, mercoledì 7 dicembre 2016, all’interno della nuova puntata. L’agente Sissy, Maria Teresa Trovato Mazza, non aveva alcun motivo per uccidersi. E’ questa la tesi che sostiene la famiglia, ipotizzando che possa essere stata aggredita. Non sono state ritrovate per ora delle tracce che facciano pensare al suicidio, ma nel caso in cui si trattasse invece di omicidio, chi poteva avercela così tanto con la ragazza e perché?

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