Ecco dove sono andati tutti i ritornelli delle altre canzoni! Ma e’ cabaret, non e’ Sanremo. Fuori dal contesto? L’ultima trovata del vulcanico ensemble milanese è far giocare in panchina Rocco Tanica.  Trovata voluta o meno, i lunghi anni di trovate alle spalle si fanno sentire e il gruppo sembra diventato prevedibile nella sua imprevedibilità.  Con tutti i suoi cambi sgangherati la canzone finisce per risolversi in un juke box/ pout-pourri di canzoni, arie e temi rimasticati in maniera stiracchiata.  La formula della polivalenza e della provocazione mostra la corda.  Un pasticcio.   



Per la prima volta senza Rocco Tanica, che comunque è a Sanremo come inviato speciale in sala stampa, Elio e le storie tese tornano al festival. In realtà ormai si riuniscono quasi esclusivamente per Sanremo visto che il gruppo non è più così attivo come un tempo, soprattutto per gli impegni televisivi continui di Elio. La canzone che presentano già nel titolo dice tutto: Vincere l’odio. L’odio è brutto dicono e bisogna vincerlo. E i festival? “Non abbiamo mai puntato né al podio né al primo premio, abbiamo puntato al quarto posto. Quest’anno vogliono essere tra i ripescati. Quindi speriamo di essere eliminati e poi ripescati dal pubblico. E se non ci accadrà invidieremo il ripescato. Invitiamo quindi il pubblico a eliminarci e poi però a ripescarci, mi raccomando”.



In molti aspettano questa sera il ritorno di Elio e le Storie Tese al Festival di Sanremo. Il gruppo poco fa è comparso in un video molto ironico del giornalista di Sky Tg 24, che è stato immediatamente ritwittato dal gruppo sul profilo ufficiale di Twitter. Questi infatti scherzando e sfoderando la loro solita ironia decidono di mettere in mezzo il giornalista con quella che dovrebbe essere una nuova rubrica quotidiana nella settimana del Festival. Chissà cosa si saranno inventati oggi per tornare subito alla ribalta e dimostrare ancora una volta di essere tra i migliori per la loro ironia e grande simpatia. Perchè è chiaro che la kermesse della musica italiana invita anche molto a riflettere con diversi pezzi intensi, ma c’è anche chi vuole pensare scherzando e ridendo. Il successo di una band intelligente come Elio e le storie tese ne è una conferma. Clicca qui per il video.



Gli Elio e le storie tese, che stasera saliranno sul palco del Festival di Sanremo 2016 con la loro “Vincere l’odio”, ieri si sono guardati la prima serata della kermesse canora in albergo. Il gruppo deve essere rimasto sveglio fino a tardi, visto che nello scatto pubblicato su Twitter vediamo Elio e Faso davanti a un televisore che trasmette il Dopo Festival condotto da Nicola Savino. Elio e Faso con le loro magliette personalizzate con la scritta “Vincere l’odio”, indicano chi li riprende: “Una piacevole prima serata da spettatori. #vincerelodio #Sanremo2016”. Stasera loro e il resto del gruppo dovranno invece diventare protagonisti e, a giudicare dalle centinaia di like, i loro fans non vedono l’ora di ammirarli sul palco: clicca qui per vedere la foto.

Tutto è pronto per la sessantaseiesima edizione del Festival della canzone italiana. I concorrenti in gara sono tutti molto talentuosi e si prospetta una sfida all’ultima nota. Tra i big, però, vi è un gruppo che, nel corso degli anni, ha davvero conquistato tutti. Di chi stiamo parlando? Ovviamente, degli Elio e le storie tese. Fondato nel ’79, Elio e le storie tese è un gruppo milanese ironico, irriverente, raffinato e particolarmente eccentrico. Il loro stile è inconfondibile come, del resto, sono inconfondibili le loro performance. Il primo album degli Elio e le storie tese uscì sul finire degli anni ’80. Dopo tale album il successo fu immediato e gli Elio e le storie tese iniziarono a ottenere numerosi consensi. Ad averli aiutati notevolmente è stata, poi, la loro presenza mediatica che gli ha consentito di farsi conoscere dal grande pubblico.

La consacrazione è arrivata con Sanremo. Il brano “La terra dei cachi”, infatti, ha consentito agli Elio e le storie tese di vincere moralmente la kermesse canora e di scalare le classifiche di vendita. “La terra dei cachi” era una canzone decisamente innovativa e, probabilmente, avanguardista. A metà strada tra la protesta sociale e la comicità raffinata milanese, tale canzone ha spalancato le porte del successo a un gruppo dall’indiscusso talento musicale. Purtroppo, quell’anno la vittoria andò ad un altro brano ma “La terra dei cachi” è rimasto un pezzo che ha letteralmente fatto la storia della musica italiana.