Finita da poco la seconda serata del Festival di Sanremo 2016 e noi lo stiamo vivendo attraverso i mega schermi del dopo festival di Nicola Savino. Dalla nostra poltrona di fronte al palco la visuale è perfetta e a breve cercheremo di goderci questo altro momento tirato fuori dall’armadio dal conduttore Carlo Conti. Ormai abbandonato da anni, il progetto Dopo Festival è stato spolverato e rimesso a nuovo in una veste più dissacrante e comica. Non per nulla a fare da padroni ci sono la Gialappa’s band e Nicola Savino. Insomma il cast di Quelli che il calcio al completo ma in chiave Mai dire gol. Le divertenti e pungenti battute della Gialappa’s Band sottolineano i momenti più divertenti della serata con i video  riassuntivi che sottolineano gli errori dei partecipanti. Dalla quasi caduta di Gabriel  Garko alle gaffe con l’inglese di Gabriel  Garko nella presentazione della Michielin, passando per l’occhiolino ammiccante di Gabriel Garko alla telecamera. Avete trovato il comune denominatore? Chiaramente sparare sulla Croce Rossa e sempre più facile, ma ad onor del vero non sono mancate altre piccole pungenti battute sulla conchiglia di Carlo Conti con una Virginia Raffaele strepitosa in versione Carla Fracci. 



Peccato per il vero dopo festival. Nel senso di spazio in cui i protagonisti possono parlare, discutere e rispondere liberamente alle domande, staccandosi dal meccanismo festival. Peccato per il piccolissimo spazio di intervento concesso ai giornalisti portati dall’organizzazione Rai in massa all’evento. Giusto per spiegare un piccolo dietro le quinte. I pullman stile gita Mare-Monti attendevano i giornalisti fuori dalla sala stampa per fare tappa nello studio del dopo festival. Un po’ come se in quella fermata ci fosse il famoso venditore di pentole che… tanto fumo e poco arrosto.  Piccola divagazione, ma utile al quadro generale della serata vissuta in studio.  Alcuni dei protagonisti della gara  arrivano e man mano che il tempo scorre, i divani diventano sempre più affollati. Arrivano quasi tutti. Ma po’ chi parlano. A parte qualche interessante, aggiungerei raro, argomento affrontato dal alcuni giornalisti, la serata risulta spenta, con pochi contenuti e, diciamolo, noiosa. Gli unici momenti degni di nota sono la contestazione a Valerio Scanu nel cantare come se leggesse l’elenco del telefono e la sterile polemica sulla canzone di Dolcenera nel quale gli accordi  girati armonicamente  ricordano  il brano Natural Woman. Per fortuna interviene Morgan – che senza calze proprio non si può vedere – che regala una lectio magistralis sul sistema dodecafonico, comprendendo tutti i semitoni – a suo dire – degna di quella fatta da Ligabue e tanto famosa su YouTube.



Sarei intervenuto molto volentieri in quel momento per ricordare al grande Morgan che per far girare tutto, in musica s’intende, non è proprio così, auto-citandolo, “Semplicemente” semplice. Sempre se sei un musicista. A salvare la situazione, per fortuna, arriva un eccezionale Antonino Cannavacciuolo che regala “Pacchere” a volontà. Bravo Antonino! Sai quanti ce ne vorrebbero come te in questo festival !? Intendo che regalano “Paccere”! Insomma questo dopo festival non convince. Non entusiasmano gli argomenti. Le domande e le risposte si perdono tra le mille gag. Un pubblico  formato da quasi tutti i giornalisti del festival resi ”muti“ per questioni di tempo e copione. E poi diciamola tutta: è sempre la stessa minestra. Comunque, anche questo è Sanremo. Patty Pravo ed amicizia lunga (Gialappa’s Band).

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