E alla terza serata finalmente arrivarono le certezze!
Certezza numero uno. Sanremo è come la Moda!
Nella serata dei rifacimenti… Citando la splendida Donatella Versace, che con il passare della serata perde pezzi di puzze di pelle umana recuperati dagli scarti di Tale e Quale Show, “ Sanremo è come la Moda. Metti insieme della roba a caso e preghi dio che vada bene!”
Certezza numero due. Pubblicità subliminale!
Questa storia dell’arcobaleno al polso, pendulo da qualche parte, attaccato al microfono, come banda in un cappello, attaccato alla batteria, fino ad arrivare agli occhiali di Garko. Tutti felici e tutti contenti! Dicono sia un SanRenzo, politicamente corretto a trecentosessanta gradi! Ma mi pongo una domanda: se questa subliminalità a richiamo e a favore di un’idea, di un sostegno o di una preferenza fosse andata in onda in una trasmissione di Canale 5? Altro che stop al televoto! Meditate gente, meditate!
Certezza numero tre. I costumisti la prima serata avevano bevuto!
Si scopre inoltre che quella vestita da melanzana della prima sera era la sorella brutta di Debora Jurato che liberata dal maleficio appare sul palco come quella che è: una ragazza mediterranea Made in Italia.
Anche Arisa recupera nel look, forse perché va ad interpretare quello che per lei è stato un mito: Rita Pavone. Ha lasciato a casa il maglioncione e si è vestita di palliettes.
Certezza numero quattro. The pegg is yet to come!
Il peggio doveva ancora venire: alle ore 22.00 in punto (secondo più secondo meno) appare la caricatura di Patty Pravo, con un carciofo giallo in testa. Stravaccato nella mia poltrona Ikea ho un sobbalzo! Incredibile la capacità di travestimento di Virginia Raffaele. Solo cinque minuti prima sul palco stava perdendo i pezzi di carne imitando Donatella Versace ed ora si è travestita in un lampo da Pikaciù. Poi la sento cantare e tuttalpiù quella che canta con il Toy boy potrebbe essere la badante nipponica della divina Patty.
Poi, “A mano a mano” di Cocciante viene massacrata da un trio di smandrappati. Riccardo Cocciante pare si sia trasformato nel gargoyle di Notre Dame ed è ancora in cerca del sangue dei tre blasfemi.
Altra certezza! E’ proprio vero oltre a Patty il fantasma formaggino dell’Ariston ha rubato la voce a Morgan
Certezza numero cinque. Uno più uno fa due, due più due fa quattro!
E’ mai possibile che a SanRenzo riescano solo a contare i soldi e gli ascolti? I voti invece no! Hanno difficoltà! Si vede non sono abituati a contare voti generalmente si vince senza gara. E quindi salta fuori il pasticcio! Nelle nuove proposte alle ottemmezza vince Miele, una giovane cantante delle nuove proposte, alle dieciemmezza Conti con una faccia della serie: “L’abbiamo fatta fuori dal vaso e ci hanno scoperto!” confessa che per inspiegabili ragioni il conteggio delle ottemmezza era sbagliato, non vince più Miele, ma Francesco Gabbani. Le cronache dicono che in sala stampa l’errata corrige è accolta con una ovazione. Vista la faccia terrea di Conti, non si è potuto vedere la faccia della giovane cantante declassata. Ma il bravo presentatore rassicura, domani mattina capiremo e troveremo un contentino. Nel frattempo attendiamo le dimissioni di chi era deputato a contare i voti.
Certezza numero sei. Calma piatta!
A parte il sobbalzo dell’errore nel conteggio dei voti, Carlo Conti si conferma come il nuovo Pippobbaudo della radiotelevisioneitaliana. Lui continua la sua strada: semplice, lineare, professionale ma piatta. E se alla gente tutto questo piace… va tutto bene madama la marchesa.
Certezza numero sette. Gli stadio!
Che bello sentirli coverizzare Dalla. Supportati dalla grande orchestra esce un capolavoro, una cosa da andare a risentire sul sito della Rai. E poi l’emozione … se potessi scoprire che stanotte non ci sei! Grazie.
Certezza numero otto. I Pooh!
E poi dopo cinquant’anni ci sono ancora i Pooh! Sorgono spontanee due domande, la piccola Katy quanti anni ha? E che collirio usa Facchinetti. Poi bisogna solo stare ad ascoltare cose che abbiamo ascoltato mille volte, ma quando parte la chitarra dei Pooh… ghe n’è minga.
Certezza numero nove. Ecco come buttiamo i soldi!
Un ospite straniero non viene agratisse , prima vuole vedere il dattero e poi porta il cammello. Ora attendiamo spiegazioni per la presenza alle ore 00.40.29 di Hozier! Chi l’ha visto alzi la mano!
Certezza numero dieci. Troppo lungo?
Si finisce all’una con la vittoria degli Stadio e con una grande certezza! Se le canzoni sono belle non te ne accorgi che passa il tempo, se il convento passa cibo scarso allora ogni mezz’ora è una via crucis.
Certezze quindi. Sabato c’è Juve-Napoli e finisce il Festival. Domenica inizia la Quaresima e ripartiamo di slancio.