Nella prima serata di oggi, martedì 16 febbraio 2016, Sky Cinema 1 trasmetterà due nuovi episodi della serie Agent Carter, in prima visione TV. Le puntate che andranno in onda sono la quinta e la sesta, dal titolo “Il soffitto di ferro” e “Un peccato sbagliare“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Miriam Fry (Meagen Fay), la proprietaria dell’hotel dove alloggia Peggy (Hayley Atwell), allontana Molly Bowden (Laura Coover) per aver fatto entrare una ragazzo nella camera ed al suo posto viene messa Dottie Underwood (Bridget Regan). Intanto, Dooley (Lincoln Melcher) e Krzeminski (Kyle Bornheimer) perlustrano la stanza di Sasha Demidov (James Landry Hébert), l’uomo in verde, e trovano un dispositivo per riceve ed inviare messaggi. L’autopsia di Brannis (James Frain) rivela invece che faceva parte di un reggimento russo sterminato nel ’44 a Finow. Thompson (Chad Michael Murray) si mette sulle tracce di Jarvis (James D’Arcy) e scopre che molti anni prima era stato accusato di tradimento. Si era riuscito a salvare grazie all’appoggio di Stark (Dominic Cooper) che aveva coperto i suoi errori. In quel momento il maggiordomo si trova in compagnia di Peggy e viene interrotto dall’arrivo dell’agente e di Sousa (Enver Gjokaj). Peggy osserva il suo interrogatorio da dietro lo specchio magico e decide di intervenire per evitare che arrivi al punto di rottura. Riferisce quindi di aver confuso i documenti sull’auto rubata e Jarvis viene rilasciato. Quella sera, analizzano insieme gli ultimi spostamenti di Brannis e scoprono che ha usato un gommone per trasportare le armi attraverso le fogne. Ripercorrendo il tragitto, i due arrivano ad un’imbarcazione che presenta lo stesso simbolo inciso da Brannis prima di morire. A guardia della barca trovano un uomo con cui lottano per metterlo fuori gioco, avvisando poi l’SSR con una telefonata anonima perché lo recuperi. Nel mezzo invece trovano le armi rubate a Stark. Durante il trasporto dell’agenzia, un sicario uccide Krzeminski e l’uomo che aveva arrestato. Peggy viene a sapere di quello che è successo il giorno dopo e Dooley incolpa apertamente Stark di tutto quello che è successo. Stark ritorna in città grazie ad un gruppo di contrabbandieri, riuscendo a tenere testa alle richieste esagerate del loro leader Otto Mink (Gregory Sporleder). Raggiunge quindi Jervis e Peggy e decide di stabilirsi per qualche tempo in casa della donna perché l’SSR sta tenendo sotto controllo le altre sue proprietà. Chiede quindi a Peggy di sostituire una delle armi recuperate, il pulsante Blitzkrieg, con un falso perché convinto che sia troppo pericolosa. Intanto, Dooley parte per la Germania per interrogare il Colonnello Enst Mueller (Jack Conley) prima della sua esecuzione. L’uomo gli riferisce che il Reggimento Sovietico di Brannis non era mai arrivato vivo alla battaglia di Finow. Peggy approfitta della pausa pranzo dei colleghi per introdursi nel laboratorio delle SSR. Qui prende le diapositive con le foto di Stark e le fa sparire. Quando arriva alla valigetta, scopre che il pulsante Blitzkrieg è in realtà una fiala di sangue di Captain America (Chris Evans). Prima di uscire dall’edificio, si imbatte in Thompson ubriaco che la ferma e le chiede perché lavori nelle SSR, ma Peggy lo scavalca. Una volta fuori, capisce che le intenzioni di Stark non sono di salvare Londra come aveva affermato e decide di non dargli più il dispositivo. Lo caccia anzi dal suo appartamento dopo averlo affrontato e gli dice chiaramente di non voler continuare a lavorare per lui. Nel frattempo, Otto Mink continua a cercare Stark e riesce a risalire all’indirizzo di Peggy. Il criminale entra nel suo appartamento, ma Dottie riesce a rubargli la pistola automatica e lo colpisce. La donna nasconde il suo corpo sotto al letto mentre Peggy nasconde la fiala in un buco nel muro. Il capo Dooley ritorna di nuovo a New York la mattina seguente e scopre che Stark è stato a Finow dopo la battaglia del ’48. In quel momento, la macchina da scrivere recuperata nella stanza d’albergo inizia a digitare un nuovo messaggio.



Nel 1937, Dottie ed altre bambine vengono sottoposte a degli addestramenti perché diventino delle armi crudeli. Nel 1946, peggy decifra il messaggio ricevuto dall’uomo vestito di verde e scopre che ha a che fare con un incontro con il Leviathan fissato due giorni dopo. Il Capo Dooley rimane impressionato dal suo intervento e decide di farla entrare nella task force assieme a Thompson e Martinez. Il gruppo si unisce quindi a Dugan ed alle reclute dei Commandos per entrare nella base russa. Poco tempo dopo, la squadra si accorge di essere caduta in una trappola e scopre che il centro d’addestramento si occupa di creare degli agenti dormienti attivi in tutto il territorio americano. Una di queste uccide uno dei Commandos e fugge, innescando una sparatoria in cui muore un agente dell’SSR.



Il dottor Ivchenko riferisce all’SSR che il Leviathan è una squadra di servizi segreti voluta da Stalin. Il gruppo doveva servire per creare delle armi biologiche per difendere la Russia. Peggy sospetta che una delle donne che ha avvicinato Stark negli ultimi mesi sia responsabile del furto delle armi e convince il Capo a farle svolgere gli interrogatori. Peggy inizia quindi a svolgere delle ricerche con Jarvis, mentre Sousa riesce a provare che i suoi sospetti sulla collega sono reali. L’agente convince Dooley a spiccare un mandato di cattura per alto tradimento.

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