Geniale, ironico , sfacciato e perfetto, così definirei il il nuovo film di Paolo Genovese, che, in una commedia quasi di impronta teatrale è riuscito a portare alla luce la dannata verità della quale in questi tempi moderni siamo tutti succubi. Un cast d’eccellenza da Anna Foglietta, a Marco Giallini, passando per Edoardo Leo arrivando a Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston e Alba Rohrwacher.



Tutti amici che, come di consueto accade nella vita di tutti i giorni si ritrovano a cena. Tutto tranquillo fino al momento in cui la padrona di casa avanza una proposta, mettere tutti i cellulari sul tavolo per testare la credibilità di ognuno di loro, se stessa compresa.Ogni messaggio sarà letto ad alta voce, ed ogni chiamata sarà in vivavoce.



Se ci soffermiamo un attimo a riflettere, la genialità di questo film sta nel fatto, non solo di aver scelto attori di un calibro decisamente superiore alla media degli ultimi anni, ma anche riportare il vero e proprio gioco al massacro che avverrebbe qualora si decidesse davvero di fare una cosa del genere. Nessuno di noi forse accetterebbe, inventando una qualsiasi scusa per non farlo.

Uno specchio sulla vita quotidiana che cerca di nascondere o comunque mascherare per il 70% la realtà. Altra non meno importante genialità sono i dialoghi, freschi, semplici ma lanciati con la potenza e la velocità di un proiettile.



Una verità cinica e a tratti quasi triste che ha portato il pubblico a restare attonito tra i sorrisi. Perfetti sconosciuti si ispira ad una frase di Gabriel Garcia Marquez: “Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta”. Una delle migliori commedie italiane degli ultimi anni, ispirata alla semplice ironia degli anni passati, concentrata però su un tema assolutamente attuale, comprese le diatribe sui pregiudizi, come l’omosessualità.

Un film che va visto, più con la mente che con gli occhi.