Il film Il nome della rosa, in onda questa sera su Rai tre in ricordo dello scrittore Umberto Eco scomparso ieri, è tratto dall’omonimo romanzo del 1980. Durante la stesura il titolo provvisorio del libro era L’abbazia del delitto: Eco valutò anche il titolo Adso da Melk ma alla fine si decise per “Il nome della rosa” perché, a chiunque chiedesse, “diceva che Il nome della rosa era il più bello”. Si tratta di un romanzo, il primo dell’autore, a metà strada tra lo storico e il narrativo. La storia è ambientata alla fine del 1327 e si presenta con un espediente letterario, quello del manoscritto ritrovato, opera del monaco Adso da Melk, che in vecchiaia decide di mettere nero su bianco quanto vissuto da novizio in compagnia del proprio maestro Guglielmo da Baskerville. Il romanzo è ambientato all’interno di un monastero benedettino dell’Italia settentrionale ed è suddiviso in sette giornate.
Il film Il nome della rosa, in onda questa sera su Rai tre in ricordo dello scrittore Umberto Eco scomparso ieri, è tratto dall’omonimo romanzo del 1980. Durante la stesura il titolo provvisorio del libro era L’abbazia del delitto: Eco valutò anche il titolo Adso da Melk ma alla fine si decise per Il nome della rosa perché, a chiunque chiedesse, “diceva che Il nome della rosa era il più bello”.
Per ricordare Umberto Eco, scomparso a Milano all’età di 84 anni, Rai 3 questa sera trasmetterà il film del 1986 ”Il nome della rosa”, tratto dal romanzo omonimo di Eco (il libro è del 1980). La regia è di Jean-Jacques Annaud, regista premio oscar francese. La pellicola ha un’ambientazione medioevale, ed è stato girata tra l’Italia e la Germania. Tra gli attori principali figurano il noto Sean Connery (nei panni di Guglielmo da Baskerville), Christian Slater (interpreta Adso de Melk), Murray Abraham (nei panni di Bernardo Gui), Michael Lonsdale (l’abate Abbone) e Valentina Vargas (la fanciulla senza nome). Questi solo alcuni dei celebri attori presenti nel capolavoro di Annaud.
Come già accennato, il film è ambientato nel Medioevo, precisamente nell’anno 1327. Le vicende narrate si svolgono in un’abbazia benedettina sperduta tra i monti dell’Italia settentrionale. Nel monastero è atteso un importante concilio francescano, a cui prenderà parte anche il frate Guglielmo da Baskerville (Sean Connery). Ma il clima di attesa del concilio è turbato da una serie di omicidi misteriosi.
Dunque l’abate, impotente davanti agli eventi sanguinosi all’interno del monastero, decide di affidare a Guglielmo le indagini, essendo reduce da un’importante esperienza da inquisitore. Guglielmo, coadiuvato dal suo assistente, Adso de Melk, comincerà le indagini nel monastero; ben presto scoprirà un ambiente ostile, tetro, pieno di mistero e ricco di libri fantastici. Le sue indagini dovranno concludersi prima dell’arrivo della Santa Inquisizione, e dopo molte difficoltà e affannose indagini, Guglielmo riuscirà a ricostruire le vicende degli omicidi.
Il film è ispirato liberamente dal romanzo di Eco, quindi sussistono notevolissime differenze. Il filosofo ha definito il film una cosa diversa dal suo romanzo, da tenere quindi distinta e da non utilizzare come interpretativa del suo testo. Ha anche chiarito che la cosa vale pure al contrario, poiché Annaud, che ha chiesto il permesso a Eco per cominciare le sue riprese, decise di realizzare un lavoro in autonomia totale. Dunque mancano i dialoghi sulle questioni complesse e teoriche presenti nel romanzo. Questo si è reso necessario per un adattamento cinematografico, sia per quanto riguarda i tempi della pellicola, sia perché sarebbe risultato troppo complicato per un grande pubblico. Infatti, l’assenza delle lunghe digressioni storico-filosofiche rendono il film molto più leggero, mentre nel romanzo le vicende legate agli omicidi erano da ricercarsi proprio nelle digressioni di carattere teorico e nelle dottrine esposte dai personaggi. “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco è un romanzo, il primo dell’autore, a metà strada tra lo storico e il narrativo. La storia si presenta con un espediente letterario, quello del manoscritto ritrovato, opera del monaco Adso da Melk, che in vecchiaia decide di mettere nero su bianco quanto vissuto da novizio in compagnia del proprio maestro Guglielmo da Baskerville. Il romanzo è ambientato all’interno di un monastero benedettino dell’Italia settentrionale ed è suddiviso in sette giornate.