Le scene di Vertical Limit in alta montagna non sono state girate sul K2 come raccontato nella pellicola bensì sul Monte Cook che come noto si trova sul territorio della Nuova Zelanda. Inoltre, nella pellicola appare nel ruolo di se stesso il noto alpinista statunitense Ed Viesturs che vanta il record di insieme ad altri alpinisti, di aver scalato le quattordici cime da 8 mila metri utilizzando lo stile alpino.



Nel primo pomeriggio di questa domenica 21 febbraio e per la precisione alle ore 13.55 sul canale Mediaset Italia 1, viene proposto ai telespettatori il film Vertical Limit, prodotto e realizzato negli Stati Uniti d’America nell’anno 2001 per la regia di Martin Campbell su un soggetto cinematografico scritto da Robert King e per una sceneggiatura realizzata dallo stesso Robert King in collaborazione con Terry Hayes. Il film è stato realizzato grazie alla collaborazione di veri esperti del mestiere come David Tattersall che si è occupato della fotografia, il montaggio è stato invece eseguito da Thom Noble, gli effetti speciali portano la firma di Neil Corbould, le musiche della colonna sonora sono state composte da James Newton Howard mentre la scenografia è stata ideata ed implementata da Jon Bunker. Il cast è composto da: Chris O’Donnell, Robin Tunney, Bill Paxton, Scott Glenn, Izabella Scorupco, Augie Davis, Steve Le Marquand, Ben Mendelsohn, Nicholas Lea, Stuart Wilson e Temuera Morrison.



Ci troviamo negli Stati Uniti d’America dove vive un grande appassionato di montagna nonché alpinista di nome Boyce Garrett (Stuart Wilson). L’uomo ha trasmesso la propria passione ai due figli Peter (Chris O’Donnell) e Annie (Robin Tunney), per cui decidono un giorno di tentare l’arrampicata sulla roccia della Mountain Valley. Durante l’ascesa succede qualcosa di imprevisto che sta per cambiare per sempre le loro vite. Due novelli alpinisti che si trovavano sopra di loro, perdono il contatto con la parete ed incominciano a perdere quota travolgendo anche Boyce ed i suoi due figli. I due precipitano al suolo mentre Boyce con i due figli rimangono appesi ma in condizioni davvero critiche visto che il loro eccessivo peso viene di fatto mantenuto da un solo fiend. Il padre resosi conto della situazione decide di sacrificarsi per permettere ai due figli di continuare a vivere e dopo una drammatica discussione impone al figlio Peter di tagliare la corda. Quattro anni più tardi da questo tragico incidente, Annie ha deciso di continuare con questa passione ed è diventata una esperta alpinista molto apprezzata in America per le proprie capacità mentre Peter rimasto traumatizzato da questo evento ha deciso di chiudere per sempre con la montagna diventando un valente fotografo che presto servizio per la National Geographic. Annie un giorno viene contatta dall’imprenditore Elliott Vaughn (Bill Paxton) che per rilanciare una compagnia aerea da lui recentemente creata ha deciso di mettere in atto un’impresa ed ossia quella di scalare la mitica vetta del K2. Vaughn propone ad Annie di prendere parte a questa spedizione ed ovviamente la donna allettata dall’impresa accetta. Della spedizione da anche parte un altro esperto alpinista di nome Tom McLaren (Nicholas Lea) a cui viene affidata l’onere e l’onore di essere al capo della spedizione. La spedizione dunque parte alla volta del campo base realizzato in Pakistan alle pendici del K2 e caso vuole che in quelle zone ci sia il fratello Peter alle prese con un reportage. I due si incontrano scambiando convenevoli. L’indomani la spedizione inizia l’ascesa sfruttando delle previsioni meteo favorevoli che tuttavia non si riveleranno tali ed in particolare buona parte della spedizione verrà spezzata via da una tormenta di neve. In un crepaccio si salvano soltanto Annie, Tom e Elliott che ovviamente rischiano seriamente di morire congelati. Sarà propri Peter a organizzare una disperata spedizione di salvataggio mettendo da parte il proprio odio e timori rispetto alla montagna.

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