Questa sera, mercoledì 24 febbraio 2016, Sky Atlantic trasmetterà nella sua prima serata due nuovi episodi di The Killing – la serie originale 3, in prima visione TV. Le puntate che andranno in onda sono la nona e la decima che chiuderanno la terza stagione della serie. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Sarah (Sofie Gråbøl) cerca di capire cosa possa cercare il rapitore nella sede di Kamper (Olaf Johannessen). Borch (Nikolaj Lie Kaas) le giura che nessuno della sua squadra ha strappato la pagina con le targhe delle auto, mentre la Polizia fa evacuare l’edificio. Intanto, Karen (Trine Pallesen) cerca di cancellare alcuni dati e nota un addetto informatico nella sala server. Senza saperlo, la donna è molto vicina al rapitore che comunque si allontana verso le fogne dopo aver preso un hard disk. E’ qui che Sarah lo trova, ma durante l’inseguimento ne perde ogni traccia. A questo punto Sarah chiede spiegazioni a Kamper sul perché la sua auto di servizio si trovava nello Jutland e chi si trovava al suo interno. Karen interviene perché non facciano altre domande e Kamper si allontana con il suo team. Ore dopo, Zeuthen (Anders W. Berthelsen) viene informato dai suoi investigatori che la bambina potrebbe aver viaggiato a bordo di alcuni cargo. L’uomo è ancora sconvolto del fatto che la figlia Emile parlasse con il rapitore su una webchat senza che lui ne sapesse nulla. Kristoffer (Jonatan Spang) invece informa Kamper che la sua auto di servizio, quella sera, era stata usata dal figlio Benjamin, ma gli assicura che non c’entra nulla con il caso dello Jutland. Il Primo Ministro decide di dire tutto alla Polizia mentre Brix (Morten Suurballe) comunica alla stampa di stare indagando all’interno del suo team. Più tardi, Sarah raggiunge Zeuthen e gli chiede delle informazioni sui suoi ex dipendenti. L’uomo viene attirato all’esterno dalla moglie Maja (Helle Fagralid) mentre Sarah chiede aiuto a Reinhardt (Stig Hoffmeyer). Scopre che molti anni prima la Zeeland si era fusa con un’altra azienda e che alcuni dipedenti non erano stati riassunti. Brix informa Sarah degli ultimi sviluppi, compreso il fatto che Benjamin Kamper si è suicidato quando il padre è diventato Primo Ministro. E’ convinto tuttavia che il fratello possa sapere qualcosa. Poco dopo, Borch raggiunge Sarah e le rivela che è stato appena sollevato dall’incarico. Il giorno dopo, Karen avvisa Kamper che Benjamin era scomparso per 12 ore quella notte e cerca di farlo riflettere sul suo suicidio avvenuto due settimane prima. Il Primo Ministro non vuole sentire ragioni, ma finisce per doversi difendere anche dalle accusa di Ussing (Henrik Birch). Anche Sarah è convinta che il colpevole sia Benjamin e che sia questo il motivo per cui il caso è stato insabbiato. Alcuni attimi dopo, scopre che la moglie di Borch è in centrale e la donna le rivela di aver capito che Borch è innamorato di lei. L’incontro con Kamper sembra cadere nel vuoto, ma Sarah ha scoperto che il ragazzo aveva cercato di farsi ricoverare in un ospedale psichiatrico. In quell’occasione aveva detto al terapeuta che aveva fatto qualcosa che suo padre non gli avrebbe mai perdonato ed il terapeuta gli aveva consigliato di parlargli. Kamper riferisce che quella notte non era riuscito a parlare con Benjamin, ma Sarah crede che lo abbia fatto. La conversazione viene interrotta quando l’hard disk rubato viene ritrovato in un locale e fornisce la prova che l’auto di servizio non è mai stata sul luogo del delitto. Intanto, il rapitore controlla le targhe delle auto e sostituisce una delle lettere con un’altra. Un testimone si presenta da Zeuthen e gli riferisce di aver visto la figlia qualche notte prima al molo. Sarah invece raggiunge una donna che conosceva la madre naturale di Louise Hjielby e scopre che aveva ricevuto un fondo di sostegno dalla Zeeland. Quella sera, Kamper partecipa ad un gala e scopre da Kristoffer che il figlio aveva visto Karen incontrarsi in segreto con qualcuno della Zeeland. Sarah invece raggiunge Reinhardt e scopre che presiede il fondo per l’infanzia. Nel frattempo, Zeuthen scopre che il testimone è in realtà il rapitore, ma l’uomo riesce a fuggire. Borch avvisa quindi Sarah che il numero di targa che stanno cercando corrisponde all’auto di Reinhardt. Sarah inizia a fare tutti i collegamenti, ma in quel momento l’allarme della villa inizia a suonare perché il rapitore è già al suo interno.
Sarah Lund cerca ancora di fare chiarezza sul caso della piccola Louise e della figlia dei Zeuthen, ma i suoi superiori le mettono i bastoni fra le ruote. Il volto del rapitore ora è noto alla Polizia, ma riuscirà la detective a salvare Emilie e ridarla a Zeuthen? Intanto, Kamper cerca di ripulire la sua cerchia da tutti coloro di cui non si può fidare, mentre tenta di scoprire la verità su cosa è successo al figlio. I sospetti su Karen si fanno sempre più forti ed il Primo Ministro inizia a considerare che forse sono necessarie misure drastiche.
È il giorno delle elezioni e il primo ministro ha tutto da guadagnare, anche se il destino di Emilie rimane incerto. Kamper è ancora scosso dai suoi demoni personali e la fiducia sui membri del proprio team viene ancora una volta messa alla prova. Nel frattempo, Sarah e Borch cominciano a fare dei progressi anche a livello personale, vengono indirizzati verso una località sconosciuta nell’ultimo, disperato, tentativo di trovare Emilie prima che sia troppo tardi. Al loro fianco c’è Robert Zeuthen, ormai pericolosamente teso. La loro azione congiunta riuscirà a trarre in salvo la bambina?