Continuano le polemiche attorno al Comune di Comitini, in Sicilia, con il caso incredibili di 67 dipendenti pubblici per 950 abitanti circa. Il caso sollevato a Le Iene arriva anche sulla Rai con l’Arena di Giletti a Domenica In che intervista l’ex sindaco Contino e ospita a discuterne Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia e Emanuele Fiano, Pd. Non solo il problema di eccessivi dipendenti pubblici ma un altro grosso guaio sta investendo Comitini: il bilancio preventivo del 2015 non è stato approvato nell’anno giusto, ed è stato ritardato a questo inizio 2016. «Ma non è un problema burocratico, è politico: se per un anno non si approva un bilancio di un piccolo comune allora andava commissariato, perché non è stato fatto?», afferma Fiano provando a riferirsi anche ai consiglieri comunali intervistati direttamente dal comune siciliano. Le polemiche continuano con una trasversalità politica, Meloni e Fiano, che si dicono indignati per il caso successo a Comitini: intanto stasera si torna a parlare del comune su Italia 1 a Le Iene Show.
La situazione legata a Comitini inizia a pesare anche in merito all’inchiesta condotta da Le Iene Show. Andando a leggere le ultime informazioni legate a Comitini scopriamo però che il numero massimo di dipendenti pubblici, che supera addirittura quelli di Roma e Milano, non è l’unico problema. Infatti poco tempo fa Gds.it si è interrogato sul problema legato alla rete idrica. Pare infatti che siano state addirittura una raffica le denuncie per allacci abusivi tra Grotte e Comitini. Vedremo quali saranno le ultime evoluzioni legate a queste situazioni. Clicca qui per il tweet di Gds.it e per i commenti.
“Di più ne vorrei!”. Così diceva ridacchiando il sindaco di Comitini, un paese in provincia di Agrigento, durante un’intervista de Il Mattino di Sicilia a proposito del numero esorbitante dei consiglieri comunali. Comitini, terra di zolfare e zolfo, nato su volere del Re Filippo VI come concessione al Barone Gaspare Bellacera. Ma non è per questo che Comitini è presente in questi giorni sui titoli di cronaca italiana e non è il motivo per cui sarà al centro di un’inchiesta de Le Iene Show di questa sera, domenica 28 febbraio 2016. A creare stupore, alcuni anni fa, fu proprio il numero di consiglieri comunali che il sindaco Nino Contino aveva voluto attorno alla tavola rotonda del paese. Ed è proprio in quell’occasione che disse la frase sopracitata, quando gli si fece notare che, forse, il rapporto di 1 consigliere comunale ogni 14 abitanti poteva essere eccessivo per un paese che poteva contare solo su 950 anime. Eppure il sindaco era dell’opinione che si potesse fare molto di più e ne aggiunse ancora, aumentando il rapporto fra consiglieri comunali e cittadini nel giro di poco tempo. Ma non è nemmeno questo il motivo per cui si è tornato a parlare di Comitini, quanto il fatto che da tre mesi il municipio non paga gli stipendi dei consiglieri comunali. Il motivo? E’ molto semplice. E non è nemmeno da ricercare nel Risorgimento italiano oppure nella presenza, negli anni della giovinezza, di due importanti figure della letteratura come Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo. Già cinque anni fa il comune di Comitini venne messo al centro della prima pagina del New York Times perché vessillo di “una cattiva gestione delle risorse pubbliche che sta strangolando l’Italia e le altre economie in difficoltà in tutta Europa”. Così lo definì l’inviata Rachel Donadio che rimase sbalordita nel constatare la realtà del paese. Lo stesso dato venne dapprima preso in considerazione anche da Michele Santoro, proprio perché il totale dei dipendenti comunali superava nettamente la media italiana, facendo invidia alle maggiori metropoli di Milano o Roma dove per esempio si contano rispettivamente 93mila e 186mila dipendenti pubblici. Interrogato all’Arena, programma condotto da Massimo Giletti, il sindaco Contini sembrava vantarsi di quel numero così corposo, giustificandosi con il fatto che “se non gli avessimo offerto un lavoro, queste persone sarebbero emigrate, magari in America”. Anche in quel caso il conduttore chiese schiettamente al sindaco come intedeva adempiere ai doveri amministrativi, dove, insomma, avrebbe trovato i soldi per pagare tutte queste figure. “La città non paga: sono lo Stato e la Regione che lo fanno”, disse all’epoca Contini, “i dipendenti sono pagati solo per il 10% dal Comune”. Ma così, evidentemente, non è stato, visto che gli stessi dipendenti hanno denunciato le ristrettezze in cui sono costretti a vivere da tre mesi, un periodo caratterizzato dall’assenza di stipendio. Lo stesso ex sindaco Felice Raneri, aveva lasciato la carica per dedicarsi ad un’azienda edile perché “conti erano catastrofici. Tantissimi debiti fuori bilancio. Una massa di fornitori non pagati. Cinque dirigenti a fronte di nove dipendenti semplici”.