Nella puntata di sabato 6 febbraio di Che fuori tempo che fa, uno degli ospiti più interessanti è senza ombra di dubbio Giuseppe Battiston. L’attore originario di Udine sarà così intervistato dal presentatore Fabio Fazio e metterà a nudo il suo stato d’animo conseguente agli ultimi lavori cinematografici di successo. Giuseppe Battiston nasce ad Udine il 22 luglio del 1968. Intraprende fin da giovane la carriera come attore sia cinematografico che teatrale e frequenta la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, diplomandosi con successo. Quindi, conosce il regista Silvio Soldini ed è suo attore in diversi film molto apprezzati da pubblico e critica. Tra questi, vanno menzionati Un’anima divisa in due, Le acrobate, Pane e tulipani, Agata e la tempesta, Giorni e nuvole, Cosa voglio di più, Il comandante e la cicogna.



È uno degli esponenti più talentuosi del cinema impegnato italiano e dimostra tutte le qualità di performer anche in La bestia del cuore, pellicola diretta da Cristina Comencini. Tra le sue infinite partecipazioni, Chiedimi se sono felice, La tigre e la neve, Amore bugie e calcetto, Figli delle stelle, Zoran il mio nipote scemo, La felicità è un sistema complesso. Alla sua carriera cinematografica, Battiston affianca i suoi impegni in alcune serie televisive di successo, come Cuore, I ragazzi della Via Pal, Tutti pazzi per amore e Le ragazze dello swing. Pubblica cinque audiolibri ed è doppiatore per Il piccolo principe. La sua qualità di artista a tutto tondo gli fa fruttare diversi riconoscimenti di elevato prestigio. Giuseppe Battiston ha conseguito ben tre David di Donatello come Miglior attore non protagonista per le pellicole Pane e tulipani, Non pensarci e La passione. Nel complesso, ha ottenuto nove candidature per questo premio. Inoltre, conta un Nastro d’argento come Miglior attore non protagonista nei film Senza arte né parte, La passione e Figli delle stelle, oltre ad altre due nomination. Ha vinto anche il Premio Alberto Sordi assegnato al Festival del cinema di Bari per La passione e il premio Ubu per Orson Welles’ roast.

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