La figura di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, è rimasta nella memoria per quanto fatto nella vita. È così che nell’arco degli anni sono stati davvero molti i tributi fatti in suo onore. Luca Miniero gli ha dedicato il suo film ”Benvenuto al Sud”, interpretato da Claudio Bisio. In passato è stata anche organizzata una diretta web per ricordarne la figura. La redazione di Rainews24 l’ha eletto in passato uomo dell’anno. È stato ricordato il 21 marzo del 2011 nella Giorenta della memoria e dell’impegno di Libera, l’associazione che lotta contro la mafia. Luca Pagliari ne ha realizzato uno spettacolo per ricordare il suo coraggio. Nel primo anniversario della sua morte gli è stato conferito il Premio della Giuria ”Sele d’Oro Mezzogiorno” per la Sicurezza. E’ stato citato anche nella serie televisiva ”Benvenuti a Tavola” e nella canzone AltrItalia dei Modena City Ramblers.  – Tra le probabili ragioni dell’omicidio di Angelo Vassallo, la cui vita verrà portata sul piccolo schermo di Rai 1 stasera nel film Il sindaco pescatore, sembra esserci quello dello spaccio della droga, la possibile scoperta di traffici illegali nel porto di Acciaroli. Per cercare di capire se Bruno Humberto Damiani fosse a conoscenza di eventuali scoperte legate al mondo della droga, il ‘brasiliano’ è stato riconvocato in Procura lo scorso 13 gennaio, senza però ottenere importanti dichiarazioni. La risposta è stata sempre la stessa: Damiani non conosceva Vassallo e lo aveva incrociato solo in qualche occasione formale. Tra le altre piste da non escludere resta quella legata all’abusivismo che il ‘sindaco pescatore’ ha sempre cercato di combattere, arrivando a suscitare il rancore della camorra.



Lunedì 8 febbraio andrà in onda su Rai 1 il film per la televisione Il Sindaco Pescatore, il nuovo lavoro di Sergio Castellitto. Protagonista di questo nuova pellicola è Angelo Vassallo, sindaco di Pollica che il 5 settembre del 2010 è stato ucciso a briciapelo da nove colpi d’arma da fuoco. Il vero colpevole non è mai stato condannato, anche se fin dall’inizio si è sospettata la matrice camorristica. Le indagini della Magistratura ancora proseguono in quanto sembra essere plausibile il collegamento tra la camorra e la lotta che vassallo aveva svolto a tutela del porto della città, in mano alle pratiche illegali soprattutto per quanto riguarda il commercio della droga.



Nato a Pollica il 22 settembre 1953, Vassallo era stato eletto sindaco per tre mandati consecutivi, presentandosi anche per il quarto dove aveva ottenuto il 100% dei voti. Nella sua carriera da esponente del PD, era stato anche consigliere della Provincia di Salerno, ricoprendo cariche molto importanti, tra le quali quella del Consigliere del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Proprio il suo interesse per l’ambientalismo, ed in particolare per il porto della sua città, gli aveva valso il soprannome di ‘sindaco pescatore’, come ancora oggi viene ricordato dai suoi concittadini. Il suo passato da pescatore e l’amore per il mare e la sua terra lo avevano portato a fondare il ‘Museo vivo del mare’, creato nella frazione di Pioppi, all’interno del Castello di Vinciprova. A ciò va aggiunto il suo interessamento per la dieta mediterranea che nel novembre 2010, purtroppo poco dopo la sua morte, è stata inclusa dall’UNESCO tra il Patrimonio orale e immateriale dell’umanit.



Questa incredibile passione per il mare e la sua terra era presente nelle opere politiche di Angelo Vassallo, che è riusciuto a rendere Pollica un vero esempio da seguire in ambito europeo e internazionale. Non è certo un caso che la cittadina balneare sia stata premiata nel 2011 come regina d’Italia, l’unità località nella nazione con le cinque vele, il massimo riconoscimento dato da Legambiente e Touring Club. Eppure, purtroppo, tanto interessamento per il mare e l’ambiente, non deve essere risultato gradito a qualcuno che la sera del 5 settembre 2010 lo ha ucciso barbaramente mentre tornava a casa con la sua auto.

A quasi sei anni di distanza dalla morte di Angelo Vassallo, le indagini sono arrivate alla svolta a metà gennaio. Sono, infatti, stati iscritti nel registro degli indagati altre tre persone che avrebbero agito in concorso a Bruno Humberto Damiani, già in precedente sospettato del terribile omicidio. Il sindaco pescatore sarebbe stato ucciso perché aveva scoperto qualcosa che non doveva sapere, ma avrebbe lasciato agli investigatori delle important