Oggi, martedì 9 febbraio 2016, è il primo dei due giorni previsti per la messa in onda de “La ricompensa del gatto”, il film prodotto nel 2002 dallo Studio Ghibli diretto da Hiroyuki Morita. Per quanti siano ancora indecisi se andare o meno al cinema a vedere questa pellicola d’animazione giapponese, può forse servire una clip di meno di 2 minuti per capire cosa attendersi da “La ricompensa del gatto”. Proprio a partire dall’estratto che proponiamo, fornito dalla “Lucky Red su Youtube, prende le mosse in realtà tutto il film: si tratta infatti della scena in cui la giovane Haru salva un micetto, che poi scoprirà essere il figlio del re dei gatti, da un sicuro investimento stradale ad opera di un camion. Curiosi di vedere da dove iniziano le avventure della temeraria Haru ne “La ricompensa del gatto”? Se sì cliccate qui per il video!



“La Ricompensa del gatto” è il film dello Studio Ghibli che esce oggi nelle sale cinematografiche italiane a 14 anni di distanza dal debutto in Giappone. La pellicola d’animazione, come svelato dal portale specializzato “Imdb.com” inizialmente era stata pensata come un cortometraggio di circa una ventina di minuti incentrato sui gatti. Quand’è allora che il progetto svoltò verso il lungometraggio? Quando il noto produttore Toshio Suzuki, una vera e propria autorità tra gli amanti degli anime, (finanziatore tra gli altri di film d’animazione quali “Porco Rosso”, “La città incantata” e “Il Castello errante di Howl”) si innamorò letteralmente della sceneggiatura pensata da Hiroyuki Morita e convinse il maestro Miyazaki a dare il via libera al progetto. Una sfida che impiegò 3 anni, ma che alla lunga diede i suoi frutti risultando all’epoca il settimo incasso del 2002 in terra nipponica.



Esce oggi nei cinema italiani “La Ricompensa del Gatto”, la pellicola d’animazione giapponese prodotta dallo Studio Ghibli, marchio di fabbrica dei tanti capolavori del maestro Miyazaki. A dirigere questo film d’animazione è però Hiroyuki Morita, che proprio da Miyazaki ebbe l’incarico di produrlo. Ma cosa spinse lo Studio Ghibli a tuffarsi in questo progetto? Un’ispirazione improvvisa? No, più semplicemente un accordo commerciale. Come riporta “Wired”, infatti, fu un parco giochi giapponese a commissionare allo Studio un “qualcosa sui gatti”: da qui la scelta di Miyazaki di affidare a Morita la produzione di quello che inizialmente doveva essere un corto, ma che finì per diventare un lungometraggio uscito in Giappone nel 2002. Nota a margine: quando “La ricompensa del gatto” venne rilasciato nelle sale cinematografiche nipponiche, il parco che l’aveva commissionato aveva ormai chiuso i battenti. Perché non sempre soldi e fantasia vanno di pari passo.



‘La ricompensa del Gatto’ in uscita oggi nei cinema d’Italia, è un film diretto da Hiroyuki Morita. La ricompensa del gatto (The Cat Returns) è una pellicola d’animazione giapponese diretta nel 2002 e prodotta da Studio Ghibli. Da molti addetti ai lavori è considerata lo spin-off di I sospiri del mio cuore, film nel quale in effetti apparivano due dei protagonisti della storia, Baron e Muta. Protagonista della narrazione è Haru, un’adolescente che frequenta le scuole superiori. La sua vita di ogni giorno subisce un brusco mutamento il giorno in cui, proprio mentre sta recandosi a scuola per frequentare le lezioni, riesce a salvare un gattino nel momento stesso in cui l’animale sta per essere investito da un mezzo pesante. Per lei, peraltro, non si tratta certo di una novità: già anni prima, infatti, aveva deciso di condividere la sua colazione con una gatta randagia, salvandola in tal modo dalla sicura morte per fame. 

Haru non sa, che il gatto che ha appena salvato non si tratta soltanto di un semplice gatto. L’animale che è stato da lei salvato, infatti, è addirittura il principe dei gatti e ben presto il padre, il re, decide di dimostrargli tutta la sua gratitudine. Per farlo, pensa bene di darle in marito il suo stesso rampollo, pensando di fare una cosa gradita, ma senza capire che si tratta invece di una vera e propria imposizione e che come tale potrà essere interpretata. In effetti ben presto si rivelerà una decisione improvvida, in quanto Haru non ha alcuna intenzione di subire un evento destinato a cambiare la propria vita, senza il suo preventivo consenso. La sua decisa opposizione, però, non smuove il re dei gatti dal proprio intento e ha infine come pratica conseguenza il suo successivo rapimento e trasporto nel regno dei gatti, ove intanto fervono i preparativi per la cerimonia nuziale. Quanto sta accadendo, però, è destinato a non rimanere senza opposizioni. Ad attivarsi per mandare a monte il tutto, saranno altri due gatti, Baron e Muta, i quali non rimangono insensibili alla vera e propria ingiustizia che sta per essere perpetrata ai danni di Haru. Proprio loro si attivano e riescono ad elaborare un accorto piano grazie al quale la ragazzina riuscirà infine a tornare sana e salva nella propria abitazione. Il giovane principe dei gatti, a sua volta, non avrà nulla di cui dolersi per l’accaduto, in quanto ormai da molto tempo ha trovato l’amore proprio nell’affascinante gattina salvata da Haru in precedenza, senza però mai avere il coraggio di dirlo al padre. Tornata a casa, la ragazzina si sveglia la mattina dopo gli eventi pensando non di averli vissuti, ma soltanto sognati. La cosa realmente importante, però, è la sopravvenuta consapevolezza della propria particolare condizione e la voglia di realizzare da sola il proprio futuro, senza imposizioni da parte di nessuno. Una consapevolezza che è destinata ad introdurla in pratica nel mondo dei grandi.